BUSSOLA, Dionigi
Gabriella Ferri Piccaluga
Scultore lombardo, nato nel 1615 e trasferitosi, secondo la consuetudine in uso, nell'ambiente artistico lombardo agli inizi del sec. XVII, a Roma, dove risiedette [...] certo punto della sua attività, riproporre in Lombardia il linguaggio del Ferrata, nato dalla sua posizione di equidistanza dal mai scade nel popolaresco, grazie alla aristocratica nobiltà deigesti e dei volti.
La collaborazione del B. alla Fabbrica ...
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Pinter, Harold
Daniele Dottorini
Commediografo e sceneggiatore, nato a Londra il 10 ottobre 1930. Parallelamente all'attività di commediografo, che lo ha reso una figura di spicco nel panorama del teatro [...] ricorrenti, come l'uso di dialoghi basati su un linguaggio ricco di stereotipi, tali da mantenere i discorsi in ad adattare la sua scrittura, basata sull'economia deigesti e dei dialoghi e sul meccanismo perfetto della trama narrativa, ...
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Cruze, James
Giulia Carluccio
Nome d'arte di Jens Vera Cruz Bosen, regista, attore e produttore cinematografico statunitense, nato a Ogden (Utah) il 27 marzo 1884 e morto a Los Angeles il 3 agosto 1942. [...] (la storia del viaggio di due carovane di pionieri verso l'Ovest) ricostruisce con minuzioso realismo (deigesti, degli oggetti, dello stesso linguaggio delle didascalie) il mito costitutivo dell'identità americana; girato in Nevada, in Utah e in ...
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Pedagogista (Nautschütz, Weissenfels, 1727 - Lipsia 1790); iniziatore del metodo tedesco di educazione dei sordomuti, consistente nell'insegnamento della lingua articolata, contro il metodo del linguaggio [...] mimetico, per mezzo deigesti. Tra le sue opere (Gesammelte Schriften, pubbl. 1909) è da ricordare Über die Denkart der Taubstummen (1780). ...
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Piero della Francesca: il maestro nel suo tempo
Carlo Bertelli
La vita
Piero di Benedetto di Piero nacque a Borgo Sansepolcro, una città, allora, di circa 4300 abitanti, che passò in pochi anni dal [...] celebre disegno di uno dei Dioscuri del Quirinale conservato al British Museum.
Il linguaggiodei profeti è oscuramente allusivo, 7q). Nelle scene domestiche, la semplice espressività deigesti fa dimenticare l’accurata misura nella descrizione degli ...
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GIOVANNI BATTISTA di Iacopo, detto il Rosso Fiorentino
Roberto Ciardi
Nacque a Firenze, nel "popolo" di S. Michele Visdomini, l'8 marzo 1494.
Dall'atto del battesimo, celebrato il giorno seguente, non [...] alla Pietà michelangiolesca in S. Pietro. Nella concitazione deigesti, nella potenza di sintesi, nell'impeto drammatico, il nome, alla quale si deve la ridefinizione del linguaggio figurativo del secondo Rinascimento.
Ma fu soprattutto l'entusiasmo ...
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Giotto: la nascita del linguaggio figurativo moderno dell’Occidente
Angelo Tartuferi
La formazione: Firenze, Roma, Assisi
Il luogo di nascita del fondatore della visione moderna occidentale in pittura [...] a risuscitare Drusiana (cat. 41 b) – uno deigesti più celebri della pittura italiana di ogni tempo – riescono Il polittico vaticano è un’opera chiave nello svolgimento del linguaggio giottesco intorno al 1320. La notizia dell’iscrizione recante la ...
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GIOVANNI Pisano
Valerio Ascani
Nato intorno al 1248, fu figlio e allievo di Nicola Pisano. Sebbene non si conservino documenti relativi al periodo della sua formazione (e comunque fino al 1265), è certo [...] già dalle fasi di avanzata esecuzione di quest'ultimo, il linguaggio sempre rinnovato di Nicola, e il moderno e più potenza deigesti e dei volti, di penetrante impatto, è assecondata dal movimento dei panneggi, delle ciocche dei capelli ...
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CARLI, Filippo
Silvio Lanaro
Nacque a Comacchio (Ferrara), l'8 marzo 1876, da Lorenzo e da Aventina Gentili. Laureatosi in giurisprudenza, fu nominato giovanissimo segretario della Camera di commercio [...] problema della produttività a mera ricomposizione dei tempi e deigesti muscolari), si ricostituirà il " resi agibili dalla riforma sindacale del governo Mussolini. Il suo linguaggio, di conseguenza, negli anni successivi s'impaludò con quel tanto ...
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DE FILIPPO, Peppino (Giuseppe)
Sisto Sallusti
Fratello di Titina e di Edoardo, nacque a Napoli il 24 ag. 1903 da Edoardo (Eduardo) Scarpetta che lo ebbe da una relazione extraconiugale con la nipote [...] in cui il regista non volle o non seppe valorizzare il gioco deigesti e delle battute, e, impensatamente, del film di M. Bonnard ad una forma di teatro capace di esprimersi mediante un linguaggio moderno come quello di tutti i giorni, con tutti ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
gestuale
gestüale agg. [der. di gesto], letter. – Del gesto, relativo ai gesti o fondato sui gesti, soprattutto in quanto questi rappresentino un mezzo di espressione e di comunicazione: linguaggio g.; teatro g., in cui il linguaggio dei gesti,...