linguaggio, filosofia del
Gli antecedenti della riflessione filosofica sul l. possono ritrovarsi nelle credenze e tradizioni di età arcaiche e popolazioni primitive circa i poteri della parola divina [...] popolazioni diverse l’immediatezza con cui si avverte il rapporto tra segno e suoi possibili sensi, tra parola e suoi referenti, si delle teorie e delle conoscenze intorno al linguaggio. All’analisi dei fatti linguistici Aristotele non giunge tanto ...
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Saggista e semiologo (Cherbourg 1915 - Parigi 1980). Figura fondamentale nel panorama culturale francese del dopoguerra, le sue teorie sul linguaggio e la significazione non solo sono state un costante [...] strutturale, la psicoanalisi e la sociologia (Essais critiques, 1964). La sua opera tende alla sistemazione della scienza dei "segni" (L'impero deisegni, 1970).
Vita e opere
Ha insegnato all'École pratique des hautes études dal 1962 e dal 1976 al ...
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Filosofia
Nella filosofia scolastica, l’attribuzione di una realtà oggettiva ai concetti universali. Nella filosofia moderna, ogni dottrina che consideri l’oggetto della conoscenza come esistente in sé, [...] di ‘interessare’ i lettori parlando nel loro linguaggiodei loro problemi e dei loro affetti, faceva in sostanza leva sulla . Già durante la monarchia di Luigi Filippo si osservano i segni di un interesse per la società contemporanea, benché solo nell ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] di un procedimento visuale di comunicazione del pensiero (linguaggiodei s.), oppure per designare i grafemi (lettere) e il s. della radice quadrata, il s. d’uguaglianza ecc. I segni + e − indicano anche la positività o negatività di un numero; con ...
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Parkinson, mòrbo di Affezione cronica del sistema nervoso centrale, dell'età matura o avanzata, caratterizzata da tremore, rigidità muscolare e rallentamento dei movimenti (bradicinesia), con tipiche alterazioni [...] della mimica e del linguaggio. È considerata una malattia degenerativa di alcuni centri del sistema nervoso certa sulla base del riscontro dei suoi segni tipici e dell’esclusione deisegni atipici che orientano verso diagnosi alternative ...
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Storico della filosofia e linguista italiano (Vicenza 1913 - Gallarate 2011). Entrato nella Compagnia di Gesù (1933), nel 1946 conseguì la docenza in filosofia presso la Pontificia università gregoriana [...] dove ha fondato (1955) e diretto il Gruppo interdisciplinare di ricerche per la computerizzazione deisegni dell'espressione (GIRCSE), che raccoglie l'eredità dei suoi studi. Nel 1992 ha fondato la Scuola di lessicografia ed ermeneutica all'interno ...
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sport Attività intesa a sviluppare le capacità fisiche e insieme psichiche, e il complesso degli esercizi e delle manifestazioni, soprattutto agonistiche, in cui tale attività si realizza, praticati nel [...] . Sono entrati in uso con frequenza sempre maggiore, nel linguaggio sportivo delle pubblicazioni specializzate i concetti, e le relative terminologie, di sfruttamento commerciale deisegni distintivi dello s.; di sponsorizzazione e merchandising; di ...
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sordità Riduzione o mancanza della capacità mono- o bilaterale di percepire i suoni. I deficit uditivi (ipoacusie) possono essere distinti, a seconda della loro origine, in tre forme principali: di trasmissione [...] anni 1960 in poi, le ricerche condotte in America e in Europa hanno dimostrato che l’uso deisegni nell’educazione al linguaggio verbale non ha alcuna influenza negativa sulla comprensione della lettura labiale, sulla lettura e comprensione del testo ...
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Nella grammatica scolastica e nella fonetica tradizionale, suono del linguaggio articolato caratterizzato (in contrapposizione alla consonante) dall’apertura, diversa secondo le varie vocali, del canale [...] uno schema consonantico, come procedimento di derivazione con valore morfologico, vitale nelle lingue semitiche; la notazione deisegni vocalici in un contesto consonantico redatto in una di quelle scritture, soprattutto semitiche, che di regola non ...
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Scultore italiano (n. Morciano di Romagna 1926). Coerente a un linguaggio che compone, in complesse strutture tridimensionali, i contrasti interno-esterno, erosione-politezza, P. ha rivolto la propria [...] a tutto tondo, o la sfera, spaccata e penetrata dallo spazio in una serie di segni emblematici, o ancora il simbolo magico-rituale della ruota (Tavola deisegni, 1957; Tavola del matematico, 1960; Tavola della memoria, 1960-61; Grande radar, 1963 ...
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ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...