SAVIOLI, Leonardo
Paola Ricco
SAVIOLI, Leonardo. – Nacque a Firenze il 30 marzo 1917. Il padre, Socrate, era disegnatore meccanico delle ferrovie; la madre, Isabella Angelini, gestiva una modisteria.
Nel [...] sviluppo intenzionale dell’immagine attraverso la «serialità non-ripetitiva deisegni» (Argan et al., 1966, p. V). Nella della metà degli anni Sessanta manifestarono la piena maturità del linguaggio di Savioli e l’apertura verso nuovi temi di ricerca ...
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Ira
Liliana Zani Minoja
Il termine ira, usato comunemente come sinonimo di furore, sdegno, indignazione, collera, esprime un'emozione violenta, in genere spiacevole, che si accompagna a uno stato di [...] incommensurabile di qualità organizzativa con la trasformazione deisegni in simboli, potenti strumenti di interpretazione e ).
f. fornari, I fondamenti di una teoria psicoanalitica del linguaggio, Torino, Boringhieri, 1979.
f. hacker, Aggression. Die ...
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MOLINARI, Antonio
Federico De Martino
– Nacque a Venezia il 21 genn. 1655 da Giovanni e una non meglio precisata Paolina (Moretti, 1979, p. 67).
La formazione del M. avvenne sotto la guida del padre, [...] 1682 consigliere, ricoprì la carica di sindaco del Collegio dei pittori, segno di un pieno inserimento nella scena artistica della città ultime opere del M., che seppe abbandonare il linguaggiodei tenebrosi con cui aveva esordito venti anni prima. ...
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VENUSTI, Antonio Maria. –
Alessandro Pastore
Nacque a Grosio in Valtellina (anzi «de Castello Sancti Faustini», come egli stesso dichiarava sul frontespizio della sua Balneorum Burmiensium descriptio), [...] Venusti ne esalta le doti di predicatore (dottrina, linguaggio, gestualità) e lo ritrae come un combattente della i sintomi e la terapia, segnalando la modificazione nel tempo deisegni distintivi, come la presenza di papulae o exhantemata (petecchie ...
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MARZOLO, Paolo
Leonardo Savoia
– Nacque a Padova il 13 marzo 1811 da Antonio e da Francesca Casagrande.
Ingegno precoce, a quattordici anni seguì il corso di filosofia nell’Università di Padova continuando [...] gli suggeriscono l’importanza deisegni visivi come mezzo per sviluppare le capacità intellettuali dei sordomuti, dato che secondo (ibid., p. 372). Il meccanismo fisiologico sotteso al linguaggio richiede che la ricerca su di esso «deve cominciare ...
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CHEIRONOMIA (χερονομία)
I. Jucker
Fonte principale per l'identificazione del significato sono le menzioni letterarie, di cui quella nell'Onomastikon di Polluce (2, 153) offre la definizione più esatta: [...] , Epist., 1, 10). Egualmente in epoca tarda ed isolatamente compare il significato di "linguaggio a segni" (Claud. Ael., Var. hist., 14, 22). Come "linguaggiodei gesti" in senso generale il termine ch. non viene usato, mentre si adopera σχῆμα ...
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ROSSI-LANDI, Ferruccio. –
Roberto Gronda
Nacque a Milano il 1° marzo 1921, figlio di Gino e di Elvina Bünger.
Il padre, senese di origine, si era trasferito a Milano per intraprendere un’attività imprenditoriale. [...] successivi degli anni Sessanta – raccolti nei volumi Il linguaggio come lavoro e come mercato (Milano 1968) e Semiotica e ideologia (Milano 1972) che, insieme con Metodica filosofica e scienza deisegni (Milano 1985) vanno a comporre la cosiddetta ...
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PEDRETTI, Giovanni Maria, detto Nino
Gabriele Scalessa
PEDRETTI, Giovanni Maria, detto Nino. – Nacque a Santarcangelo di Romagna, il 13 agosto 1923, da Luigi Renato, impiegato comunale noto in paese [...] espressive e i contenuti psicologici che danno forma a un linguaggio siano i medesimi durante l’età puberale, in Italia come quale si era allontanato, prediligendo piuttosto una riduzione deisegni diacritici, e ricorrendo ai soli accenti acuto e ...
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MENNA, Filiberto
Edoardo Piersensini
– Nacque a Salerno l’11 nov. 1926 da Alfonso, funzionario comunale, poi sindaco, e da Gemma Giuliano. Conseguita la maturità classica nel liceo T. Tasso della città [...] della pittura, fondato esclusivamente sulle relazioni sintattiche deisegni all’interno del quadro e non sulla 1989, a cura di A. Cascavilla, Salerno 1991; B. Bandini, I linguaggi della critica, Santarcangelo di Romagna 1996, pp. 124-126, 164-168 ...
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LESSI, Giovanni
Fabrizio Vannini
Nacque a Firenze il 4 ag. 1743, primo dei tre figli di Agostino di Giovanni, computista, e Teresa Guelfi. Un fratello, Bernardo, fu auditore di Consulta e avvocato regio; [...] "biblioteca viva ed aperta" (Sarchiani), che lo avvicinò alla lettura dei philosophes. Dopo la laurea in utroque iure fece pratica legale a La logique) e all'evoluzione naturale del linguaggio, dei suoni e deisegni atti a nominarli (J.-J. Rousseau, ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...