Nome di territorio e di popolo che appaiono nei documenti cuneiformi e nella Bibbia.
La voce Kaldu (Kaldi, Kalda), secondo Fr. Delitzsch, doveva originariamente suonare Kashdu e alla lettera significare [...] (nel 1826), può dimostrarsi sulle tracce del loro linguaggio. La lingua dei Caldei non ha niente a che fare col cosiddetto si tratta del sumerico, il più antico idioma scritto in segni cuneiformi, e studiato dai Babilonesi anche dopo la sua ...
Leggi Tutto
In ambito critico-letterario il termine d. denota una strategia di lettura che, diversamente dalle metodologie tradizionali, non si propone di stabilire quale sia il significato (o i significati) di un'opera [...] di tutti gli altri segni che costituiscono quel linguaggio, ogni segno non può che rimandare a un'infinita catena di altri segni. Si pensi a nel mondo accademico statunitense degli anni Settanta e dei primi anni Ottanta è costituito da un lato ...
Leggi Tutto
GEROGLIFICI
Giulio Farina
. Con questo nome si suole intendere la scrittura degli antichi Egiziani. Il termine deriva da Clemente Alessandrino (Strom., V, 4,20) che la designa γράμματα ἱερογλυϕικὰ "lettere [...] scientifica del loro linguaggio (è antistorico pensare a tal cosa), ma quasi meccanicamente. I segni fonetici servirono a Si decise quindi: nei lavori tecnici limitare la trascrizione dei geroglifici alle loro semplici consonanti (che, è naturale, ...
Leggi Tutto
Configurazioni permanenti di stelle che servono a riconoscere le posizioni relative delle stelle principali, mediante allineamenti geometrici tracciati sul cielo. Costituiscono il fondo immutabile della [...] nome di gruppo delle Pleiadi (nel linguaggio volgare sono chiamate tuttora le gallinelle suddivisione dell'eclittica in segni zodiacali di ampiezza uniforme, il circolo e per l'angolo.
Per le carte dei due emisferi del cielo stellato, v. stelle.
Bibl ...
Leggi Tutto
Filosofo francese, nato a Grenoble il 30 settembre 1714. Dopo un primo periodo di tempo in cui, morto il padre, abitò in casa del fratello maggiore, e venne in contatto col Rousseau, precettore dei figli [...] una statua, alla quale vengano aperte, una alla volta, le porte dei sensi. Si comincia dall'odorato, ch'è il senso più povero di complesso di idee-sensazioni, che hanno per segni le parole. La questione del linguaggio si trovò, così, a coincidere con ...
Leggi Tutto
Allievo d'Aristofane di Bisanzio e senza dubbio successore suo nella direzione della celebre biblioteca d'Alessandria, è, col maestro, l'uomo più rappresentativo della scuola alessandrina. Non arriva certamente [...] p. 107 segg.), a genealogie di dei e di eroi, alla geografia omerica. di A., negava ogni razionalità al linguaggio e tutto dava al capriccio e al , Real-Encycl., II, p. 867 seg. Sui segni critici dell'editore, particolarmente K. Wachsmuth, in Rhein ...
Leggi Tutto
VISIVA, Poesia
Italo Mussa
La p. v. è un fenomeno artistico che dagli anni Cinquanta si è sviluppato nel clima rovente della neo-avanguardia europea. Storicamente, fa parte di quella complessa rivisitazione [...] il secondo mediante l'uso del linguaggio ha introdotto la ridondanza verbale. In le altre riviste orientate nell'esplorazione dei nuovi campi della poesia si ricordano nell'interscambiabile rapporto tra segno iconico e segno verbale si determina e ...
Leggi Tutto
Vasta regione costiera dell'Anatolia occidentale, limitata a N. dal Grande Meandro che la divide dalla Lidia e a S. dal fiume Dalaman, l'antico Indo, che la separa dalla Licia. Montuosa e assai elevata [...] bassa nelle ampie vallate dei corsi inferiori dei fiumi e lungo le antichi, nel quale la valle dell'Akçay segna l'unico passaggio. È in gran parte da questo fatto Erodoto inferisce un cambiamento di linguaggio. Un'iscrizione di quella regione, di Krya ...
Leggi Tutto
- Beni culturali immateriali. Bibliografia
Beni culturali immateriali. – L’espressione beni culturali immateriali è entrata in uso nella seconda metà degli anni Novanta del Novecento come un’evoluzione [...] b. c. immateriali ha segnato una nuova fase, nella quale l’uso di un linguaggio standardizzato ha consentito una condivisione una sorta di dicotomia fra l’azione dello Stato e l’azione dei gruppi sociali sul territorio; fra un patrimonio di b. c. e ...
Leggi Tutto
Poeta drammatico e novelliere viennese, per la materia e per i modi della sua arte, popolaresco ma potente interprete dell'anima e della vita popolana nella sua patria. Nacque a Vienna il 29 novembre 1839 [...] non pochi lati convenzionali; ma il linguaggio è già originale e schietto, e piccolo male anche tutta l'elementarità naturale dei suoi istinti, ed è perciò spesso giocata Ehr' (1889) - presentano frequenti segni di stanchezza, e ritrovano solo a ...
Leggi Tutto
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...