Conservazione e restauro
"Restaurare significa conservare. Si restaura tutto ciò che non è stato conservato e protetto". Con questa affermazione, alla fine del 20° sec., G. Urbani, allora direttore dell'Istituto [...] salvaguardare sia alle loro stratificazioni storiche, nel rispetto deisegni del tempo trascorso. Tuttavia, non per questo va linguaggio scientifico italiano e più generalmente neolatino, un processo di rinnovamento semantico e di aggiornamento dei ...
Leggi Tutto
(VI, p. 934; App. I, p. 270; II, I, p. 396; IV, I, p. 262)
La b. è consistita piuttosto che nell'esplicazione di una disciplina, in un'attività, quella appunto bibliografica, e in una serie d'interessi [...] i segni di un linguaggio scritto che segnala, illustra, discute, le differenze informazionali provenienti dall'autore di quel documento o da altri autori in altri documenti. La permanenza fisica deisegni, cioè la scrittura, ha generato dei depositi ...
Leggi Tutto
SALLUSTIO, Gaio Crispo (C. Sallustius Crispus)
Gino Funaioli
Storico romano, un Sabino di Amiterno, nato nell'86 a. C. e morto secondo ogni verosimiglianza nel 35, quattro anni prima di Azio. La sua [...] grandi seduzioni esercitate da S., e questo è anche uno deisegni della sua aristocrazia di storico, che nasconde o contiene ciò arditezze di sintassi, linguaggio fresco di potenza creativa, che sa atteggiare la gravità dei moti spirituali al solenne ...
Leggi Tutto
(fr. eau-forte; sp. agua fuerte; ted. Radierung; ingl. etching; dal nome medievale dell'acido nitrico, aqua fortis). È un disegno ottenuto incidendo una lastra di metallo per mezzo di un acido. La lastra, [...] che ha nei giorni nostri. Il suo è un linguaggio caratteristico e diverso da quello di tutte le altre maniere più comodo e pratico, permettendone la immediata sostituzione. La lucentezza deisegni sul nero fa sì che il lavoro sembri più nutrito di ...
Leggi Tutto
Il bacio, che è uno deisegni più notevoli con cui si manifestano l'amore, l'affetto e la devozione, prende differenti forme tra i popoli della terra a seconda del sentimento che vuol significare, e dell'impulso [...] cui l'uomo si distingue dagli altri animali, come il linguaggio e il sorriso; sia che tendano a farlo rientrare in succhiamento, ecc.). per il D'Envoy il bacio dei Cinesi meridionali, quando, in segno d'amore, applicano il naso sulle gote, con ...
Leggi Tutto
A partire dagli anni Sessanta il dibattito architettonico s'incentra sui problemi linguistici. Ciò dipende da molteplici ragioni attinenti allo sviluppo della semiotica, all'esigenza di decodificare le [...] K. Fleig, Zurigo 1963; G. K. Koenig, Analisi del linguaggio architettonico, Firenze 1964; C. Alexander, Notes on the Synthesis of , Bari 1970-75; U. Eco, Per un'analisi semantica deisegni architettonici, in Le forme del contenuto, Milano 1971; P. ...
Leggi Tutto
(App. IV, I, p. 138)
Consolidamento specialistico e revisionismo critico segnano la vicenda delle scienze etno-antropologiche negli ultimi vent'anni. La sinonimia dei termini antropologia (in senso culturale [...] resoconti descrittivi occasionali ed effimeri. Tra i segni del consolidamento scientifico va indicato, tra l Dogon, Parigi 1965 (tr. it., Il mondo della parola. Etnologia e linguaggiodei Dogon, Torino 1982); F. G. Bailey, Stratagems and spoils. A ...
Leggi Tutto
Artista concettuale statunitense, di madre danese e padre italiano, nato a National City (California) il 17 giugno 1931. A partire dagli anni Settanta la sua ricerca ha indagato il significato e la simbologia [...] valori e deisegni della quotidianità e della cultura contemporanea. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi è incentrata sul valore suggestivo, ambiguo e ironico del linguaggio, combinando giochi di parole e frasi con immagini. Tra ...
Leggi Tutto
Filosofia
Disciplina che studia le condizioni di validità delle argomentazioni deduttive.
La l. antica
I vocaboli ἡ λογική (τέχνη), τὰ λογικά si stabilizzarono nel significato di «teoria del giudizio [...] le dimostrazioni, il programma di Hilbert richiedeva inevitabilmente uno studio accurato deilinguaggi formali e la formalizzazione della logica. Inoltre, il programma di Hilbert segnò l’avvio di una branca importante della l. matematica, la teoria ...
Leggi Tutto
Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] m di metro. Per i s. delle varie grandezze e unità, nonché dei prefissi moltiplicativi usati per i multipli e sottomultipli delle unità stesse ➔ unità.
di un’azione mediante segni (s.). Lo stesso apprendimento del linguaggio, che si realizza ...
Leggi Tutto
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...