Pseudonimo del pittore Pierre Jacob (Clohars-Carnoët, Finistère, 1905 - Saint-Pierre de Bailleul, dip. del Nord, 1985). Autodidatta, soggiornò ripetutamente a Parigi dove entrò in contatto con il gruppo [...] volse a una progressiva geometrizzazione formale d'ispirazione picassiana (serie dei Massacri, 1939 circa) per giungere a un linguaggio personale, d'intenso lirismo, in cui segni appena percettibili emergono da una materia fluida, luminosa e chiara ...
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POSTMODERNO
Giorgio Patrizi
Maria Anita Stefanelli
Stefano Chiodi
Ada Francesca Marcianò
Letteratura. - L'uso del termine p. è già rinvenibile negli anni Trenta, allorché il compilatore di una Antologia [...] un lato, comportano l'ingiustificata riduzione del pluralismo deilinguaggi e delle eredità del moderno, dall'altro, 1977-84) di J. Stirling (da poco scomparso) è il segno dell'ingresso di un maestro del movimento moderno nel cosmo del citazionismo ...
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REPORTAGE
Sebastiano Porretta
Il termine francese reportage indica, nell'accezione comune, un genere fotografico che fornisce informazioni e si occupa d'indagare e documentare vari aspetti della realtà, [...] fotografia, grazie anche alle novità nel campo dell'attrezzatura e dei materiali sensibili che consentono nuove applicazioni e ricerche di linguaggio, e contemporaneamente ai primi segni di decadenza, dovuti all'incalzare di nuove tecnologie della ...
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Steiner, George
Giuliana Scudder
Scrittore e saggista di origine austriaca, nato a Parigi il 23 aprile 1929, naturalizzato statunitense nel 1944. Di famiglia ebraica, allontanatasi dall'Austria a causa [...] lacerante divaricazione tra segni e significato e intuisce come la corruzione del linguaggio sia legata alla menzogna (1978), dove riprende il tema altre volte affrontato dei rapporti tra eros e linguaggio; Real presences (1986; trad. it. 1992); ...
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GUIDI, Virgilio
Virgilio Guzzi
Pittore, nato il 4 aprile 1892 in Roma, dove fece i suoi studî all'Accademia di belle arti. Scuola dalla quale già nel 1915 alla II secessione romana egli si mostrò indipendente, [...] , Gall. d'arte moderna), dove il linguaggio pittorico tende alla compiutezza classica, ottiene a Venezia di intenso valore tonale, i segni a farsi saltuarî e palesi come dello stile, denunciata dalla ripetizione dei motivi, si risolve più felicemente ...
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pop art
Bettina Mirabile
L’arte nella società dei consumi
Nato fra l’Europa e l’America negli anni Cinquanta e Sessanta del 20° secolo, il movimento della pop art rispecchia nelle proprie opere la moderna [...] linguaggio che tutti conoscono: quello dei mass media, della pubblicità, della televisione e del cinema, insomma il linguaggio per immagini tipico della società dei banalità dell’epoca.
In Italia
I primi segni della cultura pop in Italia si colgono ...
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informale, arte
Stella Bottai
Oltre la forma
Dopo la Seconda guerra mondiale una profonda crisi distrugge la fiducia nell'arte e nei suoi linguaggi. Non solo la bellezza della forma sembra lontana e [...] Capogrossi, di cui sono celebri i grandi segni ripetuti tante volte, che ricordano dei pettini rudimentali. In queste opere è origine italiana) esplora la possibilità di dare a questo linguaggio la terza dimensione, la profondità o, addirittura, di ...
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ROMA (Rüma; ῾Ρώμη)
Red.
F. Castagnoli,L. Cozza
G. Lugli
L. Franchi
R. A. Staccioli
N. Neuerburg
A. M. Sagripanti
J. B. Ward Perkins
A. M. Sagripanti
A. Terenzio
F. Magi
F. Magi
J. Ruysschaert
F. [...] Domizia, moglie dell'imperatore.
L'età dei Flavi e poi tutto il II sec. segnano nella storia dell'architettura romana una reazione del ninfeo) ha dato una singolare ricchezza di linguaggio architettonico al complesso, che ha il suo tratto stilistico ...
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Vedi ROMANA, Arte dell'anno: 1965 - 1997
ROMANA, Arte
R. Bianchi Bandinelli
Red.
H. J. Eggers
F. Coarelli
I. I problemi dell'arte romana. La sua importanza storica. - II. Dalle origini a circa il [...] a far parte del linguaggio figurativo romano contribuendo, quale espressione dei profondi mutamenti sociali e con Augusto e Roma (v. vol. iii, fig. 1215), la cui esecuzione è segnata a dopo il 29 a. C., data dell'editto che regolava il culto in parola ...
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Vedi MINOICO-MICENEA, Arte dell'anno: 1963 - 1973
MINOICO-MICENEA, Arte
L. Banti
G. Pugliese Carratelli
D. Levi
I. Cronologia. - II. Arte Minoica: A) Architettura: a) tecnica; b); città; c) palazzi; [...] realtà il linguaggio stilistico è diverso (Furumark, Banti), e sono diverse le forme e le proporzioni dei vasi. Bennett, dal quale era stato anche composto un prezioso Index dei gruppi di segni (parole) delle epigrafi in Lineare B, avevano messo in ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...