GALDIERI, Rocco
Giorgio Taffon
Nacque a Napoli il 18 ott. 1877 da Michele e da Rosa Cipriani.
Il padre, chimico farmacista, avrebbe voluto avviarlo alla professione di medico o di farmacista, continuando [...] e gravità i segni della sindrome asmatica che nell'antico, colorito, ancora grossolano linguaggio materno, irto di convenzioni locali, una (rist. anast.), a cura di N. D'Antuono, Cava dei Tirreni 1990, pp. 96 s. Si vedano inoltre le voci relative ...
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GUASTELLA, Serafino Amabile
Giorgio Brafa Misicoro
Nacque a Chiaramonte Gulfi, nel Ragusano, il 6 febbr. 1819 dal barone Gaetano e da Maria Delizia Ricca di Tettamanzi.
Negli anni della prima formazione [...] periodico, Fra Rocco (1860-62), in cui con linguaggio ora crudo, ora ironico, accusava di corruzione la Chiesa nemico dei Borboni, segnalava le prime avvisaglie del trasformismo e, in polemica con i nuovi ordinamenti statali, avvertiva i segni della ...
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CORADO
Paolo Procaccioli
Vissuto a Padova nella seconda metà del Quattrocento, C. non è altrimenti conosciuto che per un poemetto macaronico in esametri, la Tosontea, dove si definisce "vir amaistratus".
L'opera [...] là di una pur innegabile comunanza di linguaggio e di genere (Padoan), si approdasse sembra comunque poter sfociare, allo stato dei fatti, in un giudizio più sicuro del sec. XVI della Biblioteca Bertoliana di Vicenza (segnato G. 1. 10. 22, ora G. 7 ...
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Šklovskij, Viktor Borisovič
Daniele Dottorini
Critico letterario, teorico del cinema e sceneggiatore russo, nato a San Pietroburgo il 24 gennaio 1893 e morto a Mosca l'8 dicembre 1984. Š. fu uno dei [...] dei fondatori, nel 1916, della Obščestvo izučenija poetičeskogo jazyka (OPOJAZ, Società per lo studio del linguaggio comunicativa, in grado di trasmettere pensieri e idee. I segni che compongono la forma cinematografica possono accentuarne la natura ...
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CAVANI, Guido
Eugenio Ragni
Nacque a Modena il 5 ott. 1897 da Remigio e Corinna Brugnoli, primo di cinque figli. La pur dignitosa modestia, della famiglia (il padre era cameriere) non gli permise di [...] toni e stilerni del linguaggio quotidiano.
Aveva intanto ottenuto (1954), Riposo d'ogni giorno (1955), Nei segni della festa (1957), Nei ritorni a me stesso di Torino) poesie e racconti, molti dei quali raccolti in Racconti in penombra (Modena ...
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CERVI, Annunzio
Nicola Merola
Nacque a Sassari, il 6 agosto 1892, in una famiglia della agiata borghesia locale, da Antonio e Costanza Cabras. Compiuti gli studi classici e quelli universitari presso [...] e le voci poetiche più autonome del gruppo dei cosiddetti "avanguardisti" napoletani, che facevano capo alla linguaggio. Sul versante futurista, l'abbandono delle forme metriche tradizionali, l'abolizione della punteggiatura e l'introduzione di segni ...
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BARONCINI (Baroncino), Giuseppe
Enzo Noè Girardi
Visse nella prima metà del sec. XVI. Il Crescimbeni lo ritenne faentino, ma già il Mazzuchelli lo disse lucchese, e che fosse tale risulta dalle stampe [...] realtà la sua breve opera porta i segni di un giovanile, goliardico "romanticismo". Nella donne di quella mala opinione che hanno dei poveri scolari e renderle più riconoscenti", icastica, machiavellica concretezza del linguaggio degli altri. La stessa ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...