Vittorio Alfieri (Asti 1749 - Firenze 1803) è il maggior scrittore italiano di tragedie. Nacque nel Piemonte sabaudo, da nobile famiglia e studiò alla Reale Accademia di Torino, dove compì, come dice egli [...] 1), iniziò un lavoro di lettura dei grandi autori italiani di tutti i fortuna ad Alfieri).
Quanto al linguaggio della tragedia, esso è e , pp. 9-51.
Beccaria, Gian Luigi (1976), I segni senza ruggine. Alfieri e la volontà del verso tragico, «Sigma ...
Leggi Tutto
Benedetto Varchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] sui generi letterari (analisi della Poetica e dei canti danteschi) e sulla lingua d’uso della moderna concezione del linguaggio. Uscito postumo nel 1570 (congiunzione e pronome) ed e / et; accenti segnati di norma sulla preposizione à e sulla è (di ...
Leggi Tutto
Il termine deittici indica un insieme eterogeneo di forme linguistiche – avverbi, pronomi, verbi – per interpretare le quali occorre necessariamente fare riferimento ad alcune componenti della situazione [...] amp; Renzi 1995: 262).
L’interpretazione dei deittici dipende in particolare da un centro deittico anche accompagnata da gesti (segni della mano, movimenti della it. Teoria del linguaggio. La funzione rappresentativa del linguaggio, Roma, Armando ...
Leggi Tutto
S’intende con trascrizione fonetica un sistema di rappresentazione grafica dei foni di una lingua (➔ fonetica) realizzata attraverso specifici alfabeti (➔ alfabeto fonetico), elaborati appositamente, solo [...] causando inevitabili contrazioni e sovrapposizioni di segni. Inoltre, il valore fonetico dei grafemi è destinato a modificarsi nel tempo delle persone con disturbi primari o secondari del linguaggio.
La trascrizione fonetica si avvale di alfabeti ...
Leggi Tutto
L’espressione angloamericana politically correct (in ital. politicamente corretto) designa un orientamento ideologico e culturale di estremo rispetto verso tutti, nel quale cioè si evita ogni potenziale [...] linguistico), altre apparentemente più innovative, come l’abuso di linguaggio tecnico e l’impiego eufemistico dell’inglese (Canobbio 2009: e rifiuti da parte dei diretti interessati, che le percepiscono come segni di una ipocrisia linguistica dietro ...
Leggi Tutto
I cultismi sono parole, forme o costrutti di tradizione colta, cioè elementi rari o poco ricorrenti rispetto alla media statistica della lingua comune. In quest’accezione essi rappresentano un elemento [...] , a la, ne gli, ecc.), le sequenze asindetiche senza segni interpuntivi (una idea una imagine una figura), ecc.
Un elemento di cultismo (diverso dall’uso denotativo-referenziale deilinguaggi scientifici) è evidente nella lingua letteraria del ...
Leggi Tutto
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] C, per notare la consonante velare sonora. Nella stessa epoca, dei tre segni che indicavano la consonante sorda, C Q K, l’ultimo assorbita dalla logica in vista di una filosofia del linguaggio che abbandona completamente lo studio dell’ornatus, come ...
Leggi Tutto
In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. [...] intendendo con quest’ultimo termine un’unità sintattica composta di segni grafici secondo precise regole di formazione, e per p. l’analisi dei contesti di credenza, si è rivelata meno promettente per la teoria del significato nei linguaggi naturali. ...
Leggi Tutto
Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia della conoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. [...] ha caratterizzato la filosofia della scienza e del linguaggio più recenti, e il r. dei paradigmi, dei «quadri concettuali» e delle «forme di vita quali esprime «non una diversità di suoni e di segni, ma una diversità di visioni del mondo». In ...
Leggi Tutto
Studio delle relazioni tra le strutture linguistiche e i vari tipi di cultura umana.
In passato studio pratico-descrittivo delle lingue senza scrittura, l’e. raggruppa interessi diversi, a cominciare da [...] idee noi le acquisiamo attraverso il linguaggio. Dalla lingua si potrebbe quindi dedurre possa rimanere un anodino sistema di segni di comunicazione; quand’anche fosse semplicemente di certe Chiese, per es. dei Pentecostali.
Quanto più si amplia il ...
Leggi Tutto
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...