POMODORO, Giorgio
Francesco Santaniello
POMODORO, Giorgio (Giò). – Nacque a Orciano di Pesaro il 17 novembre 1930 da Antonio e da Beatrice Luzzi.
Nel 1945 si trasferì con la famiglia a Pesaro, dove [...] invece, ricoprì le superfici dei bronzi con fitte iterazioni segniche e tracciati geometrici regolati ortogonalmente (Segni e tracce, 1958, bronzo contenuti simbolici o narrativi con il solo linguaggio astratto, senza fare ricorso ad alcuno stilema ...
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Vedi BUDDHA dell'anno: 1959 - 1994
BUDDHA
M. Bussagli
L'arte buddista nasce in India come la religione cui si ispira, ed è caratterizzata, nel primo periodo, da una costante esclusione della figura [...] la tradizione che esigerebbero la rasatura completa. Il secondo segno è l'ūrṇā piccola sporgenza fra le sopracciglia, realizzata a mani (mudrā) esprimono, con un linguaggio simbolico che ricorda la mimica dei danzatori, lo stato psichico da cui egli ...
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DE ROSA, Giovan Francesco, detto Pacecco
Riccardo Lattuada
Nacque a Napoli il 17 (o il 27) dic. 1607 da Tommaso e Caterina De Mauro (Prota Giurleo, 1951, p. 20).
Tommaso (morto a Napoli nel 1610) era [...] compositivi e sostenuto da un estremo controllo dei partiti formali, segna l'altro capolavoro di questi anni: la a classicizzare, non di rado in chiave assai originale, il linguaggio stanzionesco negli Angeli che impongono il cingolo della castità a s ...
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LOMI, Artemisia
Luca Bortolotti
LOMI (Gentileschi), Artemisia. -Nacque a Roma l'8 luglio 1593, figlia del pittore Orazio e di Prudenzia di Ottaviano Montoni, e due giorni dopo fu battezzata nella chiesa [...] tela è risultata autentica all'analisi dei raggi ultravioletti. Ciò non vieta di prezioso per verificare l'evoluzione del linguaggio pittorico della L. alla fine di successivo la L. risiedette a Venezia. Segni di tale soggiorno in laguna si ricavano ...
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SUMERICA, Arte
G. Garbini
Per arte s. intendiamo l'insieme delle manifestazioni artistiche della regione mesopotamica (all'incirca l'odierno Iraq; v. mesopotamica, arte) del periodo protostorico e di [...] politica e l'acquisizione di un evoluto linguaggio formale, comunica un senso di inarrestabile "la casa") della divinità, e poiché gli dèi vivono sulle montagne, il tempio sorge su un' Gemdet Naṣr) si presenta con i segni di una crisi: non si fanno ...
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INDONESIANA, Arte
A. Tamburello
, A Preistoria. − Le culture pleistoceniche dell'arcipelago indonesiano non documentano sino ad oggi alcuna pratica d'arte. Le manifestazioni più remote di cui si abbia [...] di Sumatra. Il periodo di più rilevante sviluppo suole segnarsi fra la metà del II millennio ed il V- che dispiega un linguaggio figurativo proprio, in ma il cui svolgimento cade al di fuori dei limiti cronologici della presente opera.
Bibl.: F ...
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CORAZZA
G. Garbini
G. A. Mansuelli
R. Grousset
J. Auboyer
Armatura difensiva composta da diversi materiali.
Oriente anteriore. - L'uso della c. nell'antico Oriente anteriore compare soltanto intorno [...] ovviamente nei termini del linguaggio formale arcaico. Lo stesso modellandosi nelle forme del tronco, mediante la curvatura dei fianchi. Le due valve ripetono le forme anatomiche greche. In rilievi fittili di Segni e di Satricum troviamo spallacci a ...
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DE' PIERI (di Pieri, Pieri) Giovanni Antonio
Margaret Binotto Soragni
Nacque a Vicenza il 1º ag. 1671 da Natale e da una Angela (Saccardo, 1981, p. 3; Id., 1983, p. 6) e fu battezzato il 4 agosto seguente. [...] , ad un linguaggio formalmente composto, del maestro vicentino inizia a dar segni di stanchezza: esempi di tale XII, pp. 58, 217; XIII, pp. 38, 47; S. Ticozzi, Diz. dei pittori dal rinnovamento delle belle arti fino al 1800, Milano 1818, p. 132; F. ...
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GERARDI, Alberto
Rosalba Zuccaro
Nacque a Roma il 18 ag. 1889 da Antonio e da Adelaide Lilli. Sin da giovanissimo apprese la lavorazione dei metalli nella bottega paterna, erede di una attività condotta [...] G. elabora un suo linguaggio, permeato di riferimenti immagine isolata, costruita con segni lievi e minuti, talora 22, p. 3; C. Maltese, Due tendenze a contrasto nelle opere dei "contemporanei", in L'Unità, 9 genn. 1952; M. Biancale, VII ...
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ERSOCH, Gioacchino
Alberto Racheli
Nacque a Roma il 6 luglio 1815 da Giuseppe Herzog, funzionario pontificio, e da Teresa Rudolf von Rhor. Fu egli stesso a fare modificare il proprio cognome italianizzando [...] sobrietà di linguaggio che li 1967 e il 1971 hanno quasi totalmente cancellato i segni della sua opera (Roma, Conserv. com., Pos. Atti del Cons. com., 1872-73; E. Renazzi, Notizie dei lavori e delle opere fatte eseguire dal Comune di Roma 1871-74 ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...