Architetto (n. Como 1888 - m. in guerra, a Monfalcone, 1916). Dopo il conseguimento, a Como, del diploma di capomastro edile (1905), seguì i corsi dell'Accademia di Brera (1909-11) e nel 1912 si laureò [...] viennese, S. inizia a sviluppare una propria ricerca formale sempre più attenta ai processi di industrializzazione sensibili all' accademico e dell'art nouveau che dominavano il linguaggio architettonico italiano del periodo, i suoi disegni mostrano ...
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Pittore e disegnatore (Tulln sul Danubio, Austria Inferiore, 1890 - Vienna 1918). Personalità sensibile e inquieta, aderì alle regole formali della secessione viennese (grande fu l'influenza di G. Klimt), [...] composizioni rigorose e allo stesso tempo di grande libertà formale ed espressiva (Ritratto di Arthur Roessler, 1910, Vienna guerra morì di spagnola; negli ultimi dipinti il suo linguaggio graffiante ed angosciato tende talvolta ad attenuarsi in toni ...
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Il prospetto esterno di un fabbricato, corrispondente a ciascuno dei lati del suo perimetro. Si intende come muro di f. la semplice caratteristica strutturale, mentre assume valore architettonico la sua [...] un edificio e il suo impianto distributivo interno. La f. ha infatti rivelato sensibili integrazioni stilistico-formali tra i vari linguaggi architettonici adottati e il particolare tipo di pianta dell’edificio (scansioni e ritmi degli assi verticali ...
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Pittore spagnolo (n. Madrid 1929). Ha studiato alla Scuola di belle arti di San Fernando di Madrid. Nel 1957 ha fondato insieme a M. Millares, R. Canogar e A. Saura il gruppo El Paso, esprimendo, nel linguaggio [...] astratto e nel gusto esacerbato per la materia pittorica, una profonda e drammatica contestazione oltreché formale, politica. Successivamente, F. ha incentrato la sua ricerca su una distribuzione luministica del colore, di steso in superfici piatte, ...
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Pittore, litografo e scrittore francese (Montargis, Loiret, 1767 - Parigi 1824). Allievo prediletto di J.-L. David, ne ereditò un formalelinguaggio neoclassico. Vincitore, nel 1789, del Prix de Rome, [...] soggiornò a lungo in Italia. Nuovamente a Parigi, nel 1795, dipinse alcuni ritratti (Mademoiselle Lange comme Danae, New York, coll. Wilderstein) che preannunciavano il gusto romantico, ma predilesse temi ...
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Pseudonimo del pittore Pierre Jacob (Clohars-Carnoët, Finistère, 1905 - Saint-Pierre de Bailleul, dip. del Nord, 1985). Autodidatta, soggiornò ripetutamente a Parigi dove entrò in contatto con il gruppo [...] un esordio di matrice espressionista, si volse a una progressiva geometrizzazione formale d'ispirazione picassiana (serie dei Massacri, 1939 circa) per giungere a un linguaggio personale, d'intenso lirismo, in cui segni appena percettibili emergono ...
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Pittore (Altmar, New York, 1893 - New York 1965). Si formò, dopo aver frequentato brevemente la Connecticut League of Art Students di Hartford, con un personale approccio alle ricerche fauviste ed espressioniste. [...] Elaborò un linguaggio caratterizzato da semplificazione formale, in un delicato equilibrio al limite dell'astrazione, e da colori brillanti stesi in larghe e sottili campiture. ...
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INGHILTERRA (XIX, p. 231; App. I, p. 728; II, 11, p. 36)
Marcello DELL'OMODARME
Ornella FRANCISCI OSTI
Fernando FERRARA
Per notizie geografiche, statistiche ed economiche, v. gran bretagna, in questa [...] e nella scelta dei temi e nell'uso di un linguaggio metaforico e fantasioso, come appare in Fighting terms (1954) Osborne e Wesker in campo di teatro. Non dissimile, anche se formalmente più corretto, è l'atteggiamento di N. Dennis (Cards of ...
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LINGUAGGI VISIVI
Sebastiano Porretta
Rossella Caruso
Silvia Bordini
Ricerca e sperimentazione nel linguaggio fotografico (1945-93). − La ripresa economica e industriale seguita alla seconda guerra [...] intento di produrre e diffondere fotografia di reportage sempre di elevata qualità formale e culturale, e il gruppo La Bussola a Venezia da G. Torino 19782; E. Booth-Clibbon, D. Baroni, Il linguaggio della grafica, Milano-Tokyo 1979; G. Iliprandi, A. ...
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MANIFESTO
Arturo Carlo Quintavalle
Il m. costituisce una forma di comunicazione di massa la cui storia s'inserisce in quella più ampia e antica della divulgazione delle notizie di pubblico interesse, [...] diventa una più piccola e raffinata riflessione formale sui prodotti commerciali, soprattutto tra la fine sotto il nome di realismo è di fatto un coacervo di linguaggi diversi.
Un importante significato assumono inoltre le varie esperienze del colore ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...