LUPORINI, Cesare
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Nacque a Ferrara il 20 ag. 1909 da Luigi e Rosa Mongini. Rimasto in tenera età orfano del padre, un ufficiale di carriera morto durante la prima guerra mondiale, compì i suoi studi [...] Scheler e sosteneva che l'etica ha un carattere formale che si cristallizza di volta in volta, storicamente, sociale della morale il L. tornò in seguito, con un linguaggio divenuto nel frattempo marxista, nello scritto Le "radici" della vita ...
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AGOSTINO di Duccio
Isa Belli Barsali
Nacque nel 1418 a Firenze, da Antonio di Duccio, tessitore di drappi soprannominato "il Mugnone", e da Lorenza sua seconda moglie.
La prima opera da lui firmata [...] esperienze, di volta in volta individuabili nelle sue sculture, il linguaggio di A. ebbe un esito sempre assai diverso e personale altri: isolato a Rimini, A. attuerebbe un suo mondo formale in cui avrebbe grandissima parte un acceso gusto medievale e ...
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PARIGI, Giulio
Annamaria Negro Spina
– Nacque a Firenze il 6 aprile 1571, da Alfonso di Santi Parigi e da Alessandra di Berto Fiammeri. La famiglia Parigi era originaria di Prato.
Nella Firenze medicea [...] scenografo, Giulio Parigi è uno degli esempi più probanti di quel rapporto tra codice formale degli apparati effimeri del teatro e delle feste e linguaggio manierista, che resta uno dei parametri più interessanti per una giusta lettura della cultura ...
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BECCAFUMI, Domenico (Mecherino, Mecarino)
Domenico Sanminiatelli
Nacque nel 1486 presso Siena, forse nel podere lavorato da suo padre Iacomo di Pace, alle Cortine, vicino al Castello di Montaperto.
Derivò [...] -36 circa) vediamo accentuarsi nel B. l'artificio formale e svilupparsi quegli elementi stilistici già presenti negli affreschi tre secoli aveva saputo esprimere con estrema coerenza di linguaggio e spesso con alti risultati il particolare spirito ...
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AMADEO, Giovanni Antonio
Edoardo Arslan
Architetto e scultore, nacque a Pavia attorno al 1447, figlio di un Aloisio che nel 1450 fece testamento lasciando eredi universali i figli Giovanni Protasio, [...] quali tutti, però, compaiono artisti che continuano il linguaggio dell'A.: Francesco e Tommaso Cazzaniga, Benedetto È in queste opere capitali, un affinamento della concezione formale in atto nei rilievi cremonesi: il virtuosismo appare moderato a ...
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COMI, Girolamo
Madga Vigilante
Nacque a Casamassella (Lecce) il 23 nov. 1890, da Giuseppe e da Costanza de Viti de Marco. La famiglia paterna vantava il titolo baronale di Lucugnano (Lecce), dove possedeva [...] convinzione che il poeta costruisce una sua realtà formale in cui "il vocabolo è veramente sangue" e poetica, in L'Osservatore romano, 2 dic. 1956; D. Valli, Vita del linguaggio nella poesia di C., in La Gazzetta del Mezzogiorno, 19 nov. 1958; Id., ...
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PAOLO Veneto
Alessandro D. Conti
PAOLO Veneto (Paolo Nicoletti). – Paolo (Ordine degli eremitani di Sant’Agostino), figlio di Nicoletto Antonio da Venezia e di una donna Elena, di cui si ignora il casato, [...] 89); identità reale e distinzione formale di essenza ed essere ( linguaggio si modellano sulla realtà stessa, che mirano a riprodurre. La chiave di volta e lo strumento indispensabile per l’edificazione del sistema è la nozione di distinzione formale ...
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BOCCIONI, Umberto
Maurizio Calvesi
Figlio di Raffaele, impiegato di prefettura, e di Cecilia Forlani, romagnoli, nacque a Reggio Calabria il 19 ott. 1882. Seguì la famiglia nei vari spostamenti a Genova, [...] catalogo scritta da Marinetti.
Prima di prendere conoscenza del linguaggio cubista di Picasso, Gris, Delaunay, Léger (ciò i "contenuti" tedeschi e nordici con i problemi formali agitati dalle avanguardie francesi. La sua preoccupazione infatti sarà ...
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LICINIO, Giulio
Luca Bortolotti
Nacque a Venezia nel 1527, figlio di Arrigo e Agnese. Il padre fu pittore, ma di qualità sicuramente molto modesta se per tutta la vita operò come assistente nella bottega [...] professione, egli rimarcasse la sostanziale diversità del suo linguaggio pittorico rispetto a quello degli artisti locali, figlio Massimiliano II. Grazie a quest'ultimo, attraverso un atto formale del 31 dic. 1565, il L. ottenne una regolare ...
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Coppola, Francis Ford
Antonio Monda
Regista, produttore e sceneggiatore cinematografico statunitense, di origine italiana, nato a Detroit (Michigan) il 7 aprile 1939. È stato tra i protagonisti del [...] a basso costo, nelle quali ha sperimentato nuovi modelli formali e produttivi (influenzato in questo dall'apprendistato presso la factory in cui C. fa uso di un linguaggio cinematografico fortemente stilizzato (grandangoli, inquadrature sghembe) e ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...