Poeta latino (n. presso Mantova, ad Andes, forse l'od. Pietole, 70 a. C. - m. Brindisi 19 a. C.). Per la vastità della fama e l'influsso esercitato sulla cultura latina e occidentale, è il principe dei [...] tradizione letteraria. Nelle Bucoliche sono trasfigurati in linguaggio poetico i precetti di vita proprî della fu per Dante il maestro di stile, modello insuperato di eccellenza formale; ma anche fu il simbolo dell'umana ragione, colui che con ...
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Disciplina che ha per oggetto l’arte poetica, di cui si occupa sotto un profilo prevalentemente teorico, eventualmente anche da un punto di vista descrittivo-sistematico, storico-funzionale ecc., ma non [...] quali sarebbe tuttavia dominante o codominante la funzione poetica del linguaggio: essa è incentrata sul messaggio come tale; è l’ avuto nella Poetica aristotelica: nell’ambiente dei cosiddetti formalisti russi operanti negli anni 1910 e 1920. Con ...
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Denominazione complessiva della produzione letteraria degli Stati dell’America Centrale e Meridionale di lingua e cultura spagnola. Nonostante le numerose e grandi differenze di stratificazione etnica [...] sul culto dell’intelligenza e della memoria, e su un rigore formale che tende a una dimensione classica, si muovono altri poeti argentini a evitare le alchimie verbali e ad assimilare il linguaggio poetico alla lingua usuale. A Cuba, attorno alla ...
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Il complesso di esperienze artistiche elaborate tra il secondo e l’ultimo decennio del 16° sec.; nato con particolare riferimento alle arti figurative e all’architettura, il termine è stato poi esteso [...] alla rinnovata ricerca di una semplificazione e di una chiarezza formale e compositiva. I complessi rapporti tra l’arte figurativa e l’architettura di questo periodo con gli altri linguaggi espressivi, dalla poesia al teatro, alla musica e, parimenti ...
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Poeta spagnolo (Moguer, Huelva, 1881 - San Juan, Puerto Rico, 1958). Autore dalla limpida semplicità espressiva vicina al simbolismo, nelle sue poesie associa a una raffinata ricerca lessicale una crescente [...] Darío e Villaespesa, J. affinerà costantemente il suo linguaggio, nella ricerca di una limpida semplicità espressiva, in la parola si affina e si trasforma in un'ansia formale capace di percepire ogni più piccola vibrazione della sua spiritualità ...
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Poeta tedesco (Büdesheim, Bingen, 1868 - Minusio, presso Locarno, 1933). Studiò filosofia e storia dell'arte a Parigi, Berlino e Monaco, ben presto entrando in contatto e avvertendo il richiamo di Mallarmé [...] , respingendone senza compromessi la quotidianità del linguaggio e l'aderenza alla particolare situazione storica basi economico-sociali ma è svolta in funzione di una cultura formale da instaurare, almeno in un primo, polemico momento, all'insegna ...
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Poeta inglese (Gravesend 1929 - San Francisco 2004), dal 1954 residente in California dove insegnò all'univ. di Berkeley. La sua poesia, retta da un pensiero lucido e intenso, ne fa il rappresentante più [...] la poesia ideologica di W. H. Auden e la ricerca formale di D. Thomas, trova corrispondenza nella fusione di pensiero e influì molto su G.: con il tempo, il suo linguaggio e i suoi miti si fecero distintamente americani acquistando il sapore ...
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Scrittore spagnolo (Madrid 1926 - ivi 1988). Esordì con il romanzo di ambientazione rurale Los bravos (1954), esempio di realismo sociale in cui era raggiunto un perfetto equilibrio tra impostazione tematica [...] Las catedrales, 1970; La que no tiene nombre, 1977; Las puertas del Eden, 1981). La costante preoccupazione formale e un linguaggio sobrio ed espressivo unito a tecniche narrative di tipo cinematografico sono tra gli aspetti più apprezzabili della ...
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Poeta ungherese (Kiskőrös 1823 - Segesvár 1849). Nato da famiglia di umilissime condizioni, ebbe una gioventù movimentata (fu anche commediante girovago), il che non gli impedì di formarsi una cultura [...] e umanitario attingendo in ciò ai motivi più validi del Romanticismo europeo. La sua poesia è caratterizzata da un linguaggio nuovo, alimentato dalla conoscenza e dal gusto della lirica popolare della sua terra, in assoluta rottura con l'accademismo ...
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Scrittrice tedesca (Alzey, Assia-Renania, 1899 - Rheinzabern, Palatinato, 1950). A Berlino dal 1929, si accostò al gruppo dei poeti espressionisti legati alla rivista Die Kolonne. Nel 1936, in quanto nata [...] di pubblicare; nel 1944 fu costretta a lavorare in una fabbrica. Ricerca formale e ricchezza di pensiero connotano la sua produzione lirica e narrativa che si vale di un linguaggio conciso e musicale. Nella sua opera si mescolano un forte senso della ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...