La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] il panno / la panna, ma anche al fatto che nomi semanticamente e formalmente simili possano avere genere diverso in un’altra lingua romanza. Ad es., ai composizionale della derivazione (meta-meta-linguaggio «metalinguaggio che ha come oggetto un ...
Leggi Tutto
di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] l’alternanza tra istituti poetici ereditati e soluzioni formali già novecentesche si configura come una stagione di Coletti 1993: 393-398).
La cifra stilistica del linguaggio poetico dannunziano risiede specialmente nella vastità ed eterogeneità ...
Leggi Tutto
Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] e stile, con passaggi dall’italiano al dialetto o a un’altra lingua, o dal formale all’informale, o dalla lingua standard a un linguaggio specialistico;
(iii) sintassi e punteggiatura libere, con conseguente periodare fluido o fortemente frammentato ...
Leggi Tutto
Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] senso di un’accettazione piena e senza remore del linguaggio naturale, fatta salva la piena libertà di alternare allotropi , come il più basso, problematicamente definendolo, non in termini formali ma tematici, come «stile degli infelici»: II, iv, ...
Leggi Tutto
Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] alfiere, guerriglia, parata, ronda, squadriglia; ➔ militare, linguaggio). Questi apporti erano stati preceduti dai vari e importanti lavorazione lavorio) oppure ‘a cumulo’ (forma → formale → formalizzare → formalizzazione), il risultato è un aumento ...
Leggi Tutto
Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] ipoarticolazione si intreccia con quella concernente il continuum formale-informale (➔ registro), che coinvolge tutti i 1978d: 106-107).
Baroni, Maria Rosa (1983), Il linguaggio trasparente. Indagine psicolinguistica su chi parla e chi ascolta, ...
Leggi Tutto
Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] di scrittura meno controllata, sono gravi non solo a livello formale. Corno (1992: 160) li definisce «di congiunzione», perché Laterza.
De Mauro, Tullio (1977), Scuola e linguaggio. Questioni di educazione linguistica, Roma, Editori Riuniti.
Fornara ...
Leggi Tutto
CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] corruzione. Per guarirne non gioverebbe la imitazione del linguaggio fiorentino attuale, tralignato anch'esso dal felice stato contemporaneo o di poco posteriore al C.), ma "formale". Tuttavia non bisogna pensare a critica stilistica nel senso ...
Leggi Tutto
DEVOTO, Giacomo
Aldo L. Prosdocimi
Nacque il 19 luglio 1897 a Genova da Luigi, clinico e patologo prima a Genova poi trasferitosi a Pavia e quindi a Milano, e da Luigia Cortese. Conseguita la maturità [...] una prima fase l'etrusco è visto essenzialmente nell'aspetto formale (fonetica e morfologia) e lo strumento euristico è il si collega alla sua stilistica, la dinamica del farsi del linguaggio (si veda Lingua nostra del 1940): "Storicità, socialità, ...
Leggi Tutto
Comunicazione
Raffaele Simone e Lucio D'Amelia
Derivato dal latino communis, "comune a molti o a tutti", il termine comunicazione indica in generale l'attività del comunicare: esso si applica a ogni [...] a quelli propri di alcune categorie di portatori di handicap (per es., il linguaggio dei segni dei sordomuti). Scendendo, poi, nella scala della codificazione formale verso modalità più libere e spontanee di espressione non verbale, i movimenti e i ...
Leggi Tutto
formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...