CARAFA, Carlo
Adriano Prosperi
Terzo figlio di Giovanni Alfonso conte di Montorio e di Caterina Cantelmo, nacque nel 1519 (secondo alcuni, nel 1517).
Data la sua posizione di figlio cadetto, dovette [...] che il C. portò con sé parlavano tutt'altro linguaggio. In esse, articolate in cinquantratré punti, venivano esposte inviò il Fantuzzi alla corte di Filippo II con lo scopo formale di trattare la conclusione della pace, ma in realtà per offrirgli ...
Leggi Tutto
DE SANCTIS, Gaetano
Piero Treves
Terzogenito d'Ignazio e di Maria Orlandini, nacque a Roma il 15 ott. 1870, in una famiglia che aveva rifiutato di riconoscere, e fu costante nel non volere mai riconoscere, [...] parere conforme del Consiglio superiore, non senza qualche giustificazione formale, per lo scarso punteggio, la scarsa copia di v'ha dubbio che, di quanto si avvantaggia il linguaggio storiografico, l'austera leggibilità dell'opera rispetto ai due ...
Leggi Tutto
DORIA, Andrea
Edoardo Grendi
Nacque a Oneglia il 30 nov. 1466. Il casato era illustre, ma distintamente feudale, di mediocrissima fortuna.
Il padre Ceva aveva sposato Caracosa dei Doria di Dolceacqua. [...] Doria". La formidabile posizione dell'ammiraglio e l'indipendenza formale del governo comportavano un certo dualismo: la Repubblica e di Genova e luogotenente di Carlo V. Il linguaggio pittorico e decorativo ne esprimeva il programma politico con ...
Leggi Tutto
CIANO, Galeazzo
Gianpasquale Santomassimo
Nacque a Livorno il 18 marzo 1903 da Costanzo e Carolina Pini. Durante la prima guerra mondiale si trasferì con la famiglia a Venezia, dove frequentò il ginnasio [...] Mussolini che le democrazie occidentali potevano accettare solo il linguaggio della forza e dei fatti compiuti, e contribuirono in seguito l'esplicazione di una egemonia sempre più formale nelle zone destinate al controllo dell'ùnperialismo italiano. ...
Leggi Tutto
CARACCIOLO, Domenico
Antonello Scibilia
Nacque il 2 ott. 1715 a Malpartida de la Serena, in Spagna, dove suo padre Tommaso, marchese di Villamarina e Capriglia, era tenente colonnello in un reggimento [...] prerogative del clero, oggetto di una deferenza oramai puramente formale. A Torino infine il C. ebbe modo di osservare con i suoi amici, e fa leva su certe intemperanze di linguaggio e sulla contraddittorietà dei giudizi su uomini e cose da lui ...
Leggi Tutto
FILANGIERI, Gaetano
Eugenio Lo Sardo
Nacque a Cercola (Napoli) il 18 ag. 1752, terzogenito di Cesare, principe di Arianiello, e di Marianna Montalto, figlia del duca di Fragnito. Un'ipotesi fondata [...] . "Il re vuole", egli aggiungeva, "che il linguaggio del Magistrato sia quello delle leggi; che Egli parli allorché instaurare un rapporto che andasse al di là del formale ma sincero apprezzamento delle reciproche doti intellettuali. Egli comunicò ...
Leggi Tutto
Patrimonium Sancti Petri
Sandro Carocci
La definizione di Patrimonium sancti (o beati) Petri per i possessi temporali della Chiesa si diffuse nelle fonti pontificie del XII sec. e dei primi decenni [...] della Chiesa romana, che induceva a ricorrere al linguaggio del possesso e della proprietà, oppure a le rivendicazioni sul Lazio e l'Italia centrale, ottenendone il riconoscimento formale dal Barbarossa negli accordi di Anagni del 1176 e nella pace ...
Leggi Tutto
Vicino Oriente antico. Le conoscenze geografiche
Mario Liverani
Le conoscenze geografiche
Geografia e cosmologia
Nel Vicino Oriente antico le conoscenze geografiche sono strettamente legate alle concezioni [...] gli stranieri come animali; questo paragone si estende anche al linguaggio e persino all'aspetto fisico (i Gutei sono "gente carattere ufficiale (doni cerimoniali) che comporta una conoscenza formale.
Con la dinastia di Akkad gli orizzonti si ampliano ...
Leggi Tutto
AQUINO, Francesco Maria Venanzio d', principe di Caramanico
Antonello Scibilia
Nato a Napoli il 27 febbr. 1738 da Francesco, duca di Casoli. La sua introduzione a corte, avviata assai per tempo, fu [...] proposte dell'A. non ancora del tutto adeguatosi, anche nel linguaggio, alla situazione che si andava profilando. Alla fine il vicerè determinati suoi atteggiamenti ufficiali di ottemperanza formale alle direttive provenienti da Napoli, unitamente ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Sacchi, Bartolomeo detto il Platina
Francesco Tateo
Bartolomeo Sacchi, detto il Platina
Sia nell’ambito dell’Umanesimo romano, sia in quello dell’intero Umanesimo italiano ed europeo, il Platina assume [...] testimonianza dell’irrompere del classicismo, con le sue conseguenze sul piano anche formale e stilistico, nell’uso di una materia affidata prevalentemente alla cronaca e al linguaggio considerato barbarico dagli umanisti, di quanto non lo sia per la ...
Leggi Tutto
formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...