DE MUSI (Di Musi, De Musis, Musi), Agostino, detto Agostino Veneziano
Donata Minonzio
Nacque in Veneto, forse a Venezia, intorno al 1490, periodo fissato approssimativamente dagli studiosi in base alle [...] 16) risultano più insistiti i valori disegnativi e chiaroscurali del linguaggio düreriano.
Nel 1515 si trasferì a Firenze, secondo quanto disegno, come Licaone (B. 244). Questo scadimento formale è forse da spiegare, secondo alcuni studiosi, con la ...
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ANTONELLI, Alessandro
Paolo Portoghesi
Nacque a Ghemme (Novara) il 14 luglio 1798, secondogenito del notaio Costanzo e di Angiola Bozzi. Studiò a Milano nel Liceo Artistico e quindi nell'Accademia di [...] dei volumi alla grammatica classica - a una completa scissione formale tra involucro esterno e struttura interna.
Le opere di minor rilievo dell'A. sono molto vicine nel linguaggio alla produzione corrente del tempo; la presenza del maestro si ...
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CAVALLINO, Bernardo
Oreste Ferrari
Figlio di Giovanni Maria e di Beatrice Lopes, nacque a Napoli, dove fu battezzato il 25 ag. 1616 nella parrocchia della Carità (ora S. Liborio). Èquesto l'unico dato [...] altro che trascurabile, avevano comunque generalizzato una cifra formale e un repertorio sentimentale piuttosto distinti dalle qualità indiziaria di codesto virare anche del C. verso un linguaggio pittorico più ricco, aperto a nuove possibilità e ...
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CAVALORI, Mirabello
Fiorella Sricchia Santoro
Figlio di Antonio Pacini de' Cavalori detto Salincorno, soprannome con cui anche il figlio è talora indicato, la sua data di nascita veniva indicata tradizionalmente, [...] , come quasitutti coloro che operarono sotto la direzione sia pure formale del Vasari nel celebre studiolo di Francesco I in Palazzo Vecchio , nel momento in cui sta per diventare linguaggio internazionale, per trovare un concreto interessamento alle ...
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CIMA, Giovanni Battista, detto Cima da Conegliano
Luigi Menegazzi
Forse figlio di Pietro, "cimatore" di panni, nacque a Conegliano nel 1459 o '60: nel 1473 risulta tra le persone tenute a pagare le [...] caratteristiche di tutta la sua produzione, ma non certo il linguaggio né la resa dell'atmosfera; il C. sì limita a si avvicina al mondo di Giorgione, ma l'accostamento è solo formale perché l'atmosfera è quella semplice e cordiale di Cima, sereno il ...
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manga
Alfredo Castelli
Il fumetto del Sol Levante
Importato in Giappone a metà Ottocento dalla stampa occidentale, il fumetto ha assunto il nome manga («immagini capricciose»), in omaggio a una forma [...] attenta si nota però che la somiglianza è soltanto formale. Il disegno dei manga ha ripreso dall’Occidente ed esiste persino il suono del silenzio, shin!
Un nuovo linguaggio per fumetti
I fumetti occidentali contengono molto parlato, mentre il testo ...
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MARABITTI, Francesco Ignazio
Paolo Russo
Nacque a Palermo il 6 genn. 1719 da Pietro e Caterina (Palermo, p. 356); i fratelli Giuseppe e Lorenzo furono entrambi scultori, intagliatore in legno il primo, [...] alla elevata perizia tecnica e alle moderne soluzioni formali acquisite, ottenne numerose commissioni in diversi luoghi Marvuglia, gruppo equestre che traduce in più compassato linguaggio classicista il celebre modello berniniano del Costantino a ...
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DE VIGILIA, Tommaso
Gioacchino Barbera
Di questo pittore palermitano, citato nei documenti anche come Masius de Vigilia, de Virgilio o de Gilia, ma che nei dipinti superstiti si firmava "Thomas de Vigilia", [...] soggetto datato 1492.
Per evidenti ragioni stilistiche e formali vanno invece espunte indiscutibilmente dal catalogo del D dell'ambiente artistico della Sicilia occidentale, dotato di un linguaggio che via via si era inaridito in cifre stilistiche ...
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LACCABUE (Ligabue), Antonio
Paola Pietrini
Nacque a Zurigo il 18 dic. 1899 da Maria Elisabetta Costa, originaria di Cencenighe Agordino, e venne registrato all'anagrafe con il cognome della madre. La [...] ragione, si può supporre che l'elaborazione di un "linguaggio" pittorico in cui non mancano i riferimenti "colti" la fine degli anni Venti e gli anni Trenta hanno un impianto formale semplice. I colori, molto diluiti, sono ancora spenti, i contorni ...
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PARIBENI, Enrico
Gabriella Capecchi
– Nacque a Roma il 4 settembre 1911, primogenito di Roberto, archeologo, e di Francesca Cicconetti. Dopo gli studi presso l’Istituto Massimo, si iscrisse alla facoltà [...] modi di aderenza al reale e di convenzione formale; forte motivo di consonanza fu la comune capacità di storia» (Beschi, 1998, p. 11). Scritte in un linguaggio inconsueto fra gli archeologi per sintesi ed elegante efficacia (M. Robertson, ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...