ANTONIO di Francesco da Venezia detto Antonio Veneziano
Marco Chiarini
Ricordato in docc. anche come Antonio da Firenze o da Siena (Anonimo Magliabechiano), è attivo tra il 1369 e il 1388. Incerta è [...] tale qualità pittorica in A. provenisse direttamente dal ceppo veneto, anche se poi rilegata nel solido rigore formale e plastico del linguaggio figurativo fiorentino. Si è rilevato (Toesca 1951) anche un gusto narrativo ed episodico in parallelo a ...
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DE VIT (Devit), Vincenzo
Dante Nardo
Nacque a Mestrino, in provincia di Padova, il 10 luglio 1811 da Giovanni, negoziante, e da Elisabetta Carturana; a Padova, nel ginnasio erariale di S. Stefano (oggi [...] latini, pure essi distinti nel loro aspetto materiale e formale, proprio e traslato, procedette inizialmente di pari passo con 'Onomasticon, i discorsi accademici Sulla origine e moltiplicazione del linguaggio, Siena 1888, e, sparsi in riviste e atti ...
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FICHERA, Francesco
Maristella Casciato
Figlio di Filadelfo e Anna Gallo, nacque a Catania il 16 giugno 1881.
Il padre (1850-1909), ingegnere, fu una delle personalità di spicco della vita culturale [...] classici dell'area siciliana, ma anche la riproposizione di quel linguaggio da parte di maestri del calibro di P. Behrens. A Sul retro il terreno fu traformato dal F. in un giardino formale, con viali a forbice, che si chiudeva con un ninfeo alla ...
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GILARDONI, Pietro
Giuseppe Stolfi
Figlio di Domenico e di Francesca Mariani, nacque il 18 ott. 1763 a Puria (ora comune di Valsolda), sulla sponda comasca del lago di Lugano, per tradizione secolare [...] . operò su preesistenze, talvolta trovando spazio per soluzioni formali di prestigio come il portico a colonne binate di Busto fondo Ornato fabbriche dell'Archivio storico civico. Il linguaggio è quello di tutta l'architettura neoclassica milanese del ...
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LEVI, Moisè Luigi (Ulvi Liegi)
Paola Pietrini
Figlio di Adolfo e di Clery Montalcino, nacque a Livorno l'11 ott. 1858 in una facoltosa famiglia di origine ebraica.
Sostenuto e incoraggiato dai genitori [...] , che risultarono ancor più evidenti nelle opere degli anni successivi. La ricerca di un linguaggio che permettesse di giungere a esiti formali e stilistici diversi da quelli della pittura naturalistica ottocentesca si inserisce pienamente nel clima ...
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LAMPUGNANI, Giovanni Battista
Antonio Rostagno
Non si hanno documenti circa la nascita, correntemente datata 1708 a Milano, né notizie certe sulla famiglia; forse il padre Virgilio fu compositore. La [...] strumentale del L. si ravvisa l'influenza corelliana nel linguaggio armonico, sia pur meno ricco di modulazioni e con 'accordo tonale, l'impianto a due temi e la bipartizione formale secondo lo schema armonico tonica-dominante e ritorno, tipico della ...
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FRANCESCO di Vannozzo (Vannozii, Vannocci, de Vanotio, de Vannocchio)
Gabriella Milan
Figlio di Vannozzo di Bencivenne, appartenente a una famiglia di mercanti tessili; sarebbe nato, secondo le testimonianze [...] sperimentalismo e concretizzata dall'eclettismo e dall'ibridismo formale.
Ma è senz'altro la ripresa di , Una canzone dimaestro Antonio da Ferrara e l'ibridismo del linguaggio della nostra antica letteratura, in Giorn. stor. della letteratura ital ...
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PIAZZETTA, Giacomo
Massimo De Grassi
PIAZZETTA, Giacomo. – Figlio di Domenico, nacque a Pederobba (Treviso) all’inizio degli anni Quaranta del XVII secolo; ignoto è il nome della madre.
L’anno di nascita [...] , frutto in gran parte di un’attenta rimeditazione del linguaggio di ascendenza rubensiana mediato dalle sculture di Josse (Giusto) da un lato in un sostanziale alleggerimento delle strutture formali e dall’altro in una declinazione più libera e ...
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PIANTAVIGNA, Gian Maria
Stefano L'Occaso
PIANTAVIGNA, Gian Maria. – Figlio di Giovan Battista, nacque, forse a Bologna, probabilmente entro il 1520; il padre, intagliatore, operò a lungo nel Bresciano, [...] realistico, mostra un’armonia e un equilibrio formale che la pongono nella corrente classicista del Cinquecento 142 nn. 44 s.), ma di scarsa qualità ed estranee al suo linguaggio; anche l’altare ligneo che nei Ss. Faustino e Giovita a Caionvico ...
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CALINI (Calino), Cesare
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Brescia il 4 febbr. 1670 dal conte Carlo Francesco e da Elena Provaglio, in una famiglia del luogo di antiche tradizioni. Terzo di sei figli maschi [...] C. appare subito in primo piano l'oratore sacro: l'argomento, lo stile, il linguaggio sono tipici del predicatore del primo Settecento. Ma sotto questo rivestimento formale si scorge un profondo impegno morale, che lo porta a giudicare la società del ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...