MILANO
Antonio Calzoni
Giuseppe Caraci
Gaetano Cesari
Paolo D'Ancona
Giuseppe Gallavresi
Antonio Monti
Luigi Sorrento
Alda Levi Spinazzola
Giovanni Antona Traversi
Alessandro Visconti
La seconda [...] ducato passò al re Filippo II, ossia alla Spagna. Se, formalmente, il ducato mantiene la sua fisionomia autonoma, ormai è di fatto Como, di principato per Pavia, ecc. Già nel linguaggio ufficiale si fa strada il termine "provincia" contrapponendolo a ...
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I classici oggi
Incertezza del termine
È un fatto risaputo che i radicali mutamenti della comunicazione che si sono svolti, con accelerazione in costante aumento, nel corso del 20° sec. hanno prodotto [...] sia tutto chiuso nel proprio spazio strutturale e formale, sprigionano sempre delle integrali immagini di vita.
presenta, è data dall'intreccio inestricabile tra la forza del linguaggio e la forza dello sguardo sulla realtà (per quanto inattingibile ...
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VARRONE, Marco Terenzio (M. Terentius Varro)
Plinio Fraccaro
Principe degli eruditi romani e uno dei più fecondi poligrafi dell'antichità. Nacque a Rieti nel 116 a. C. (perciò detto anche Reatinus) e [...] famosa questione dell'analogia e dell'anomalia nel linguaggio. Varrone si dichiara analogista, ma fa larghe le sue Noctes Atticae. La forma epistolare era forse solo una finzione formale: le citazioni dànno fino a un settimo libro. Sono poi citate ...
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Nel 1952 P.P. Pasolini, nell'introduzione all'antologia della Poesia dialettale del Novecento, a cura sua e di M. Dell'Arco, forniva il primo ragionato bilancio della produzione dialettale in Italia nella [...] la propria ispirazione sul recupero pieno del registro tonale e formale del Belli (Er mantello e la rota, 1982) per F. Granatiero (n. 1949), che da Torino dove vive recupera il linguaggio arcaico del Gargano (U iréne, 1983, Il grano; Scúerzele, 2002, ...
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L'interesse per l'a., in Europa e negli Stati Uniti, non solo si è fortemente accentuato nel generale rinnovamento dei metodi di analisi letteraria, ma anche, e soprattutto, è stato coinvolto dalla determinazione [...] espressione e la materia ch'io tratto, fra il mio pensiero e il mio linguaggio" (Faville del maglio, 1924, in G. D'Annunzio, Prose di ricerca cui hanno contribuito, senza volerlo, le forti riserve dei formalisti russi. R. Barthes, M. Blanchot e Ph. ...
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WOLFRAM von Eschenbach
Giuseppe Gabetti
Poeta tedesco, nato verso il 1170 nella media Franconia, morto fra il 1219 e il 1225: la sua famiglia pare aver avuto sede a Eschenbach, cittadina a sud-est di [...] conquistare l'amore della loro donna. All'abilità letteraria formale e alla dottrina racimolata sulle opere altrui anteponeva la diretta sano e robusto ma grave della vita. Come il linguaggio della poesia, colorendosi di aspetti della vita reale, ...
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Scrittore austriaco, nato a Vienna il 1° novembre 1886, morto a New Haven (Stati Uniti) il 30 maggio 1951. Figlio di un industriale tessile viennese, e lui stesso direttore di una fabbrica tessile, nel [...] di interessarsi al destino del prossimo. Negli Schuldlosen sono comunque presenti i germi di quella radicale evoluzione tecnico-formale del linguaggio che porterà B. ad attingere nel suo capolavoro, il romanzo Der Tod des Vergil (1945) un nuovo e ...
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Poeta brasiliano, nato a Itabira (Minas Gerais) il 30 ottobre 1902. È la figura più importante del secondo modernismo, ricco d'implicazioni socio-politiche e aperto agl'influssi delle letterature straniere [...] piegava a tutte le sfumature di una sensibilità, anche formale, d'eccezione. In quegli anni D. aveva aderito, perduto ogni speranza e affonda nel più tetro pessimismo, in un linguaggio sempre più secco e sperimentale (ma dello sperimentare fa parte, a ...
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SZYMBORSKA, Wisława (App. IV, iii, p. 572)
Marcello Piacentini
Poetessa polacca. Nel 1996 le è stato conferito il premio Nobel per la letteratura. La sua pur limitata produzione poetica si sviluppa da [...] oltre un quarantennio con sorprendente originalità formale e concettuale. Lo humour, l'arguzia, il tono leggero stemperano impedisce alla sua poesia di cadere nel patetico. Il suo linguaggio e la sua tecnica poetica, pur influenzati dalla poesia della ...
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Poeta ungherese di origine contadina, nato a Zámoly nel 1930. Già dal suo primo volume Felröppen a madár "Spicca il volo l'uccello", 1954) traspaiono i caratteri più importanti della poesia csoóriana: [...] e la sicura padronanza delle possibilità espressive del linguaggio poetico ungherese. Ebbe il premio "Attila József" rivelano la ricerca di una modernità contenutistica e formale. Importanti le sue sceneggiature cinematografiche scritte in ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...