ULRICH von Ensingen
M. Ibsen
Architetto svevo, nato presumibilmente intorno al 1350, morto il 10 febbraio 1419 a Strasburgo, dov'era capomastro del duomo.
La prima attestazione documentaria di U. è [...] l'intero prospetto della parte nord della facciata, interpretato come collazione di precedenti disegni di U., compiuta 1959; Schock-Werner, 1983) - si passa a un linguaggio progressivamente autonomo, orientato più decisamente verso il weicher Stil ...
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Gance, Abel
Edoardo Bruno
Regista, teorico del cinema, attore e sceneggiatore francese, nato a Parigi il 25 ottobre 1889 e morto ivi il 10 novembre 1981. La sua concezione del cinema, di grande importanza [...] migliori del cinema di quegli anni. Il film, in cui G. interpreta Saint-Just, è rilevante anche sul piano tecnico per l'impiego dello si accompagna a uno stile e a una pregnanza di linguaggio che stupisce. Ancora nel 1979 la nuova versione restaurata ...
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LIMONGELLI, Alessandro
Gianluca Ficorilli
Scarse sono le notizie relative al primo periodo di vita di questo architetto che nacque a Il Cairo il 7 luglio 1890, da una famiglia di origine pugliese. Giunto [...] Gargano, su incarico dell'Istituto case popolari.
Il linguaggio adottato nei due interventi evoca un'immagine classica della alcuni studi sul tipo edilizio del grattacielo, da lui interpretato come una composizione di masse proiettate verso l'alto. ...
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Guerra, Tonino (propr. Antonio)
Serafino Murri
Scrittore e sceneggiatore, nato a Santarcangelo di Romagna (Rimini) il 16 marzo 1920. La sua scrittura cinematografica, lirica e introspettiva, ha trovato [...] psicologica dei personaggi si avvale di un linguaggio visivo ellittico e fortemente metaforico. In quegli anni G. scrisse per Petri soggetto e sceneggiatura di un giallo psicologico interpretato da Marcello Mastroianni, L'assassino (1961), partecipò ...
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Nazione
Francesco Tuccari
Lo spirito di un popolo
Le nazioni sono forme particolari di comunità, che hanno iniziato a svilupparsi in modo compiuto soltanto tra il 18° e il 19° secolo, nell’epoca delle [...] spesso in modo impreciso o del tutto improprio nel linguaggio quotidiano: per esempio, quando viene impiegata in un’ è oggetto di discussione. Secondo alcuni studiosi esso va interpretato come il residuo di un’epoca ormai irrimediabilmente trascorsa, ...
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COSTA, Cesare
Ezio Godoli
Nacque a Pievepelago (prov. di Modena) nell'agosto 1801 (il 2, secondo Vaccà, necrol., il 20, secondo Ceretti, 1901) da Giovanni e da Stuarda Ferrari. Compiuti gli studi ginnasiali [...] urbanistica ed una sicura padronanza di quel linguaggio architettonico neocinquecentista, di matrice vignolesca, che di S. Cataldo a Modena, dove il tema della morte è interpretato nelle forme di una severa architettura dorica. Altre sue opere sono ...
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ERIBERTO
Olivier Guyotjeannin
Nacque probabilmente in Alta Italia nella prima metà del sec. XI, ma la sua origine e la sua formazione restano ignote: le prime notizie pervenuteci su di lui lo vedono [...] "pro imperatoris receptu". Tale atto comunque non può essere interpretato come segno di una vittoria della parte imperiale, in Enrico IV dopo il 1103.
Sorretto anche dall'eleganza del linguaggio, il commento di E. è impregnato di temi gregoriani: ...
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L'année dernière à Marienbad
Bill Krohn
(Francia/Italia 1961, bianco e nero, 94m); regia: Alain Resnais; produzione: Pierre Courau, Raymond Froment per Précitel/Terrafilm/Cineriz; sceneggiatura: Alain [...] una donna sul balcone prospiciente il giardino. Lui dava un'interpretazione della scultura, lei un'altra. In seguito M ne assistito all'esplosione mondiale di nuove forme di linguaggio cinematografico. Per una generazione rappresentò l'emblema di ...
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Jonas qui aura 25 ans en l'an 2000
Piera Detassis
(Svizzera/Francia 1976, Jonas che avrà vent'anni nel 2000, colore/bianco e nero, 115m); regia: Alain Tanner; produzione: Yves Gasser, Yves Peyrot per [...] nostalgie politiche. Figli del proprio tempo, del cinema come linguaggio-al-lavoro, messo a nudo nei meccanismi di finzione, -stribuito. Nel film, l'ex figlio dell'Utopia (qui interpretato da Jérôme Robart) è uno studente di cinema appena diplomato ...
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SISIFO (Σίσυϕος)
P. Zancani Montuoro
Figlio di Eolo, re di Tessaglia, capostipite delle genti eoliche, e di Enarete. Fu re di Efira ed è celebre per l'ingegnosa abilità e l'ingannevole astuzia: gli si [...] G 20 firmata da Epiktetos.
Il tema è svolto in un diverso linguaggio un secolo e mezzo più tardi su tre grandi anfore àpule a volute in una Poina con scudiscio, e come tale si è interpretato (Zancani Montuoro) anche il presunto Orione al disopra di ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
interpretazione
interpretazióne (tosc. o letter. interpetrazióne) s. f. [dal lat. interpretatio -onis, lat. pop. interpetratio]. – 1. L’atto e, più spesso, il modo d’interpretare, cioè, in genere, di scoprire e spiegare quanto in uno scritto...