ORESTANO, Riccardo
Massimo Brutti
– Nacque a Palermo il 26 maggio 1909 da Francesco e da Sofia Travaglia.
La sua formazione fino agli anni dell'adolescenza si svolse privatamente, con l'ausilio di [...] ancora, negli anni successivi, saggi e libri, ove spiegava con linguaggio semplice la sua visione. In primo piano tra le opere dell' . Non conteneva regole valide per l'oggi, non era interpretabile come un diritto vigente, non era un sistema a cui ...
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TRINCHERA, Pietro (Antonio Leonardo Salvatore). – Nacque a Napoli l’11 giugno 1702 nel quartiere di Borgo Loreto, figlio del notaio Domenico e di Angela Balzano. La data di nascita è confermata dal certificato [...] Pace. Don Pasquino risalta per la forza comica dell’eroe eponimo, interpretato da Nicola Pellegrino, che, duro d’orecchio e corto di 2019). Salvo l’introduzione e l’uso frizzante di linguaggio e atmosfere popolari con ricchi elenchi di cibarie, il ...
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NAPOLEONI, Claudio
Giorgio Rodano
– Nacque all’Aquila il 5 marzo 1924, da Alfredo, romano, ingegnere del genio civile, e da Bice Nicoletti, aquilana, insegnante di calligrafia e disegno. Dopo la nascita [...] la sua ricerca sconfinava spesso nei temi e nel linguaggio della riflessione filosofica. Quando ciò avveniva – negli ultimi idee di Marx vennero rivalutate, e considerate la chiave interpretativa per impostare, sul terreno della teoria come su quello ...
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BUINI (Bovina, Buina), Giuseppe Maria
Ariella Lanfranchi
Nacque a Bologna tra il 1680 e il 1695. Non si conosce molto sulla vita e sulla formazione artistica di questo compositore, organista, poeta [...] promesse di protettori vagheggini che, esprimendosi spesso in uno strano linguaggio misto d'italiano e di tedesco, si rivelavano sempre mondo teatrale russo (citato dal Mooser). Dopo aver interpretato, tra le altre opere, anche Il filosofodi campagna ...
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MAJANO, Anton Giulio
Grazia Maria Fachechi
Nacque a Chieti il 5 luglio del 1912, da Odoardo e da Agata Maraschini. Compì parte degli studi a Roma, quindi frequentò l'Accademia militare di Modena, dove [...] ) ma anche perché il M. ne perfezionò il linguaggio, tanto da esserne considerato il padre.
Molti i David, la sua natura di eroe antieroe, furono vivacemente restituiti dall'interpretazione del piccolo R. Chevalier (David bambino) e poi (da adulto) ...
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CARAGLIO (Caralio, Caral, de Caraliis), Giovanni Iacopo
Fabia Borroni
Helena Kozakiewicz
Incisore, medaglista, intagliatore di gemme e orefice, nacque nella città di Verona verso l'anno 1505.
La città [...] Parmigianino e specialmente del Rosso Fiorentino, talora liberamente interpretato e contaminato (Barocchi) in circa trenta stampe ebbe la diffusione nei paesi dell'Europa orientale del linguaggio incisorio del Raimondi e di alcuni incisori a lui ...
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GUARNIERI, Romano
Sandra Covino
, Nacque ad Adria, in Polesine, il 20 febbr. 1883, da Francesco e Carolina Cordella, in una famiglia della piccola nobiltà terriera. Dal 1898 al 1900 frequentò il liceo [...] il principio della messa al bando della traduzione è interpretato in modo duttile, non escludendo del tutto il fuggevole L'idealismo del G. affondava invece profonde radici nella filosofia del linguaggio di G. Vico e B. Croce (cfr. la sua prefazione ...
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FRANCESCO di Ubertino, detto Bachiacca
Matteo Mancini
Figlio dell'orafo Ubertino di Bartolomeo (1450-1505) e di Francesca di Benedetto, nacque a Firenze il 1° marzo 1494.
Ebbe due fratelli entrambi [...] F.: in essi si può riscontrare l'uso di uno schema chiaramente derivato dai modelli perugineschi ma interpretato attraverso un linguaggio fiorentino che, passando per l'insegnamento del Franciabigio, già prefigurava il riferimento ad alcuni elementi ...
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SANTILLANA, Giorgio Diaz (de)
Michele Camerota
– Nacque a Roma il 30 maggio 1902 da David de Santillana, illustre arabista, ed Emilia Maggiorani, attiva nel movimento per l’emancipazione femminile come [...] . it. 1966, p. 17).
Espressione di un «linguaggio tecnico di tuttora ignoti astronomi arcaici» (p. 17), orologio che forma il cosmo arcaico» e che è stato appunto interpretato in diverse narrazioni mitologiche come «un mulino che macina il tempo» ...
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MOLIN, Girolamo
Franco Tomasi
– Nacque a Venezia in un giorno non precisabile dell'anno 1500, da Pietro, di famiglia aristocratica e inserito nei quadri dell’amministrazione della Repubblica con incarichi [...] uso di un neofita che intenda apprendere i principî di tale linguaggio.
Benché il M. fosse tenacemente legato a Venezia e ai romane e al tema della gloria e della libertà, interpretato anche alla luce della contrapposizione tra l’attuale potenza ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
interpretazione
interpretazióne (tosc. o letter. interpetrazióne) s. f. [dal lat. interpretatio -onis, lat. pop. interpetratio]. – 1. L’atto e, più spesso, il modo d’interpretare, cioè, in genere, di scoprire e spiegare quanto in uno scritto...