ANTONELLI, Giacomo
Roger Aubert
Nacque il 2 apr. 1806 a Sonnino, da famiglia di origine modestissima, arricchitasi poi in fortunate speculazioni immobiliari.
Mandato a Roma dal padre Domenico, che desiderava [...] da Torino, da Parigi e da Londra, sarebbe stato interpretato come un segno di debolezza.
Era un ragionamento che non ostacoli minuti, nel ricucire gli strappi prodotti dal linguaggio di un pontefice facilmente dimentico delle forme cancelleresche. ...
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CAVALCANTI, Guido
Mario Marti
Nacque a Firenze, come risulta dalle attestazioni dantesche nel De Vulgari Eloquentia (“Guidonis de Florentia”, II, xii, 3; e cfr. anche I, xiii, 3); ma si ignora in quale [...] viene largamente e sistematicamente usufruita nel linguaggio poetico, ed è particolarmente per rimatori ital. del Duecento e in Dante), e dall’altra l’edizione critica e l’interpret. di M. Casella, La canzone d’amore di G. C., in Studi di filologia ...
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BUSONI, Ferruccio (Benvenuto Michelangelo Dante)
Raoul Meloncelli
Nato a Empoli il 1º apr. 1866 da Ferdinando, anch'egli empolese d'origine corsa, apprezzato clarinettista, e da Anna Weiss, triestina [...] anima non è passata una vita,non dominerà mai il linguaggio dell'arte".
È in queste parole (Gatti, 1924) 24ott. 1919;Id., B. compositore,ibid., 28nov. 1919; Id., Un'interpretazione di Chopin,ibid., 9luglio 1920;Id., Opere di B., ibid., 5marzo 1921 ...
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LIPPI, Filippo
Luca Bortolotti
Nacque intorno al 1406 a Firenze, figlio di Tommaso di Lippo, di professione macellaio, e di Antonia di ser Bindo Sernigi.
Secondo le indicazioni di Vasari (1568, p. 612), [...] vallombrosano, e del carmelitano S. Alberto da Trapani (interpretato anche come S. Alberto patriarca di Costantinopoli, colui che all'estrema raffinatezza dell'andamento lineare, che prelude al linguaggio di Botticelli (suo allievo, a detta di Vasari ...
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BRIGNOLE SALE, Antonio
Giuseppe Locorotondo
Nato a Genova il 22 maggio 1786 da Giulio e dalla senese Anna Pieri, nel 1798 fu mandato a proseguire gli studi nel collegio Tolomei di Siena, insieme al [...] Licenziato nell'ottobre 1847 il Solaro, del quale aveva interpretato per tanti anni fedelmente la politica, e caduto nel Italie", ma aggiungeva di non credere che, malgrado il linguaggio usato constantemente dal Lamartine e la formazione del corpo ...
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DALLA, Lucio
Marinella Venegoni
Cantautore, clarinettista, regista, visionario, nato a Bologna il 4 marzo 1943, figlio unico di Giuseppe e di Iole Melotti.
Lucio Dalla è stato un artista complesso, che [...] la lezione rigorosa di Roversi si riversava nell’autonomia di un’originale lettura interpretativa del sentire comune. «Scrivo quello che sente la gente. Parlo con il loro linguaggio. Non faccio liriche, non scrivo poesie. Quello che dicono le mie ...
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CHIARI (Annicchiarico), Walter Michele Armando
Nacque l'8 marzo 1924 a Verona, terzogenito (prima di lui Osvaldo e Ada, e poi il minore Benito), da genitori pugliesi emigrati al Nord da Andria. Il padre [...] ’arte di Chiari è stata il dominio assoluto del linguaggio, dunque della parola, base della cultura teatrale, entro amica: «Walter Chiari è un comico, non un attore. Non sa interpretare un personaggio, tutt'al più lo inventa; e non è la medesima cosa ...
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BATTISTI, Lucio
Alessandro Bratus
Nacque a Poggio Bustone, nel Reatino, il 5 marzo 1943, da Dea Battisti e Alfiero Battisti, impiegato amministrativo in una ditta che gestiva la riscossione delle imposte [...] alle sue personali esigenze di rinnovamento dal punto di vista del linguaggio musicale e del lavoro in studio. Così come con i Dik testi di Mogol nei confronti della donna, interpretato come eccessivamente maschilista. Si tratta di circostanze ...
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CERRITO, Fanny (Francesca)
Alessandra Ascarelli
Nacque l'11 maggio 1817 a Napoli. Il padre Raffaele, secondo luogotenente di un reggimento di fanteria e veterano delle campagne napoleoniche, e la madre [...] . Il 17 marzo 1846 li vide invece a Berlino, dove l'interpretazione, che diede la C. dell'ormai classico ruolo di Giselle fu C. sia rimasto isolato nell'arco dello sviluppo del linguaggio coreico non avendo lasciato traccia di sé alla fine della ...
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FOA, Vittorio
Andrea Graziosi
Nacque a Torino il 18 settembre 1910, terzogenito di Ernesto Ettore (1871-1966) e di Lelia Della Torre (1883-1968).
I fratelli maggiori, Anna (1908-2006) e Giuseppe (1909-1996), [...] Ludovico D’Aragona fiancheggiavano l’esperimento corporativo mantenendo tuttavia un «linguaggio del tutto estraneo allo stile fascista» (Il cavallo e la di autonomia dell’Italia, fu invece interpretato come una ripresa delle forze reazionarie, ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
interpretazione
interpretazióne (tosc. o letter. interpetrazióne) s. f. [dal lat. interpretatio -onis, lat. pop. interpetratio]. – 1. L’atto e, più spesso, il modo d’interpretare, cioè, in genere, di scoprire e spiegare quanto in uno scritto...