SASSO, Panfilo.
Massimo Malinverni
– Nacque a Modena, presumibilmente nel 1455: nell’atto di nascita è registrato come Sasso de’ Sassi, Panfilo Sasso fu il suo nome letterario. Non sono noti i nomi [...] , è spesso presente la ricerca di un linguaggio poetico originale e di notevole complessità. A partire la presenza di estese aree aperte a una libera e rischiosa inventività verbale e metaforica, che si sarebbe tentati di definire un portato residuo ...
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EKPHRASIS (εκφρασις)
L. Faedo
In uno scritto retorico attribuito a Ermogene (II sec. d.C.), l'è. è definita «un discorso descrittivo che pone l'oggetto sotto gli occhi con efficacia» (Progym. 10, p. [...] narrativo e le e., che si propongono come sostituto verbale dell'oggetto, assumono una forma chiusa, compiuta in sé il retore, conoscitore d'arte e possessore di un appropriato linguaggio tecnico, abile autore di e., ne fraintenda radicalmente l' ...
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accidia e accidiosi
Andrea Ciotti
Il concetto di a. trova precisa definizione teologica in s. Tommaso d'Aquino : " Acedia... est quaedam tristitia, qua homo redditur tardus ad spirituales actus propter [...] calzante, sia per il valore forte e intensivo dal composto verbale (ribatte), sia per il vigore metaforico del remo battuto lentamente d'attesa nel predetto movimento visibile e spaziale, nel linguaggio e nello stato delle anime stesse, non certo per ...
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LUCIANI, Sebastiano Arturo
Anna Ficarella
Nacque ad Acquaviva delle Fonti, presso Bari, il 9 giugno 1884 da Michele e da Giuseppa Gissi. Compì la sua formazione musicale dapprima a Napoli, dove studiò [...] dalla "tendenza dell'elemento fonico a liberarsi da quello verbale, e culmina perciò nella sinfonia di Beethoven", che incarnerebbe . Canudo, egli fu tra i primi a riconoscere nel linguaggio del cinema una nuova forma d'arte autonoma.
La riflessione ...
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persona
Alessandro Niccoli
È vocabolo largamente attestato in tutte le opere; ricorre anche nel Fiore e nel Detto.
Un esame del valore semantico della parola nel linguaggio dantesco; non può prescindere [...] spesso in frasi come ‛ malato, ferito de la p. '; qui può valere " che ella non offenderà nel corpo " o " nella vita ".
Indica la categoria verbale: Cv IV XXV 11 ‛ adorna ' è verbo ... indicativo del tempo presente in terza persona; Vn XII 17, XIX 1. ...
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Metz, Christian
Giorgio De Vincenti
Teorico del cinema francese, nato a Béziers il 12 dicembre 1931 e morto suicida a Parigi il 7 settembre 1993. È considerato il padre della semiologia del cinema e [...] Progetto di semiotica, Bari 1972, in partic. Parte I, L'approccio semiotico e i linguaggi non verbali, e Parte III, L'eterogeneità del linguaggio e il linguaggio cinematografico.
J. Aumont, M. Marie, L'analyse des films, Paris 1988, passim (trad. it ...
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nome (nomo)
Domenico Consoli
Francesco Del Punta
In tre luoghi ha esplicito riferimento alla parte del discorso detta anche " sostantivo ": E questo ‛ adorna ' è verbo e non nome (Cv IV XXV 11); ‛ Diligite [...] tale ‛ ragione ' si arresta al limite di una conoscenza verbale e non sostanziale, perdonabile (e in certo modo inevitabile) o esplicito rimando a Beatrice, rientra in abitudini comuni al linguaggio d'amore, sia che l'amante invochi il n. della ...
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riabilitazione neurologica
Massimo Fini
Nella riabilitazione neurologica di un paziente sono fondamentale tre obiettivi: l’indipendenza, la buona qualità della vita e il ritorno in famiglia, alle attività [...] la funzione, per es. posate modificate. Si applica la terapia del linguaggio (➔ logopedia) se è necessario migliorare la comprensione e l’espressione, verbale e non verbale, e se bisogna migliorare le aprassie buccolinguali e la deglutizione. È ...
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cantare (verbo; cante, in rima, II singol. pres. indic.)
Emilio Pasquini
A un'analisi statistica, sono assai rari, ma non univoci, gli esempi di questo verbo nella prima cantica, sei in tutto (Scartazzini: [...] la chiosa di Benvenuto sembra orientarci verso il significato verbale: " et dicit, a simili, quod intelligebat piace vivanda ch'egli abbia.
È anche detto delle piante, con efficace linguaggio allusivo, in un unico luogo del Convivio (III III 4), e ...
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Abilità
Robert J. Sternberg
Nell'accezione comune, per abilità si intende la capacità acquisita da un individuo di svolgere una particolare forma di attività, di tipo sia intellettuale, sia pratico, [...] oggetto, come in fig. 1); (4) scioltezza del linguaggio, misurata mediante esercizi di produzione di vocaboli: per es. occupa la posizione più elevata della gerarchia e l'abilità verbale-culturale e quella meccanico-pratica sono poste subito al di ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica funzione, allo scopo di attestare e ricordare,...