apprendimento, disturbi dell' - Trattamento della dislessia
Antonella Trentin
La dislessia appartiene ai cosiddetti disturbi specifici di apprendimento (DSA), che riguardano bambini e adulti dotati [...] le difficoltà di apprendimento sono precedute da difficoltà di linguaggio o di coordinazione motoria. I DSA possono avere un certo compito. Molti hanno difficoltà anche a recuperare informazioni verbali dalla memoria a lungo termine (ad es., date in ...
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disprassia verbale
Disturbo del sistema nervoso centrale che comporta difficoltà di programmazione dei movimenti articolatori necessari alla produzione dei suoni, difficoltà di articolarli insieme e [...] quelle che sa pronunciare meglio. Il risultato è un linguaggio molto povero e con numerosi errori, tipo omissioni, sostituzioni . Il primo obiettivo, per lo sviluppo di un corretta espressione verbale in un soggetto con d. v., è quello di costruire ...
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musicoterapia
Utilizzo della musica nella terapia di patologie nervose e mentali; la m. può essere passiva (il paziente ascolta) o attiva (il paziente produce suoni), ma le due tecniche possono in vari [...] vedenti, quelli affetti da autismo infantile, da disturbi di linguaggio (balbuzie, dislalie, disfasie, ecc.), da problemi di giovare di questo metodo di comunicazione alternativo a quello verbale. Tutti i terapisti musicali sono concordi sull’utilizzo ...
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Rabelais, François
Anna Maria Scaiola
Il gigante del Rinascimento francese
François Rabelais ha scritto il romanzo comico più sapiente e festoso del Cinquecento: la storia dei due giganti Gargantua [...] di Rabelais, che morì a Parigi nel 1553, l’invenzione verbale è scoppiettante e il vocabolario ricchissimo. Accanto a storie grossolane, espressioni oscene, imprecazioni, ingiurie del linguaggio orale e quotidiano, giochi di parole, paradossi, lo ...
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predicato
Dal lat. tardo praedicatum, trad. del gr. κατηγορούμενον «detto, asserito». Ciò che si predica, cioè si afferma o si nega intorno a un soggetto. Aristotele, analizzando nelle sue opere logiche [...] ’ultimo tanto quello che poi fu più propriamente detto p. verbale, quanto quello che invece fu detto p. nominale, costituito costitutivi degli enunciati che sono oggetto di studio nel linguaggio formale detto predicativo si distinguono pertanto in p. ...
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sanscrito
Tommaso Gnoli
La lingua più antica del mondo
Il sanscrito appartiene al ramo più orientale delle lingue indoeuropee, e in particolare alle lingue indo-arie. Veniva parlato e scritto nel subcontinente [...] , che preferivano rivolgersi al popolo con un linguaggio più immediatamente comprensibile.
Una pietra di paragone
Il (raddoppiamento del tema verbale nel perfetto, aumento nell’imperfetto e nell’aoristo); utilizza spesso temi verbali diversi per il ...
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Carroll
Carroll Lewis pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson (Daresbury, Cheshire, 1832 - Guildford, Surrey, 1898) scrittore e matematico inglese. Studiò a Oxford, al Christ Church College, dove rimase [...] adulti per il peculiare gusto del gioco logico e verbale, diventando dei classici del nonsense e dell’assurdo. La per mettere a nudo le incoerenze e le arbitrarie convenzioni del linguaggio e del mondo degli adulti e per dar vita a incantevoli ...
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imprecazione
Francesco Tateo
Consiste nell'augurare un male. Essa rientra nelle forme più comuni del linguaggio satirico, e in particolare dell'invettiva, ed è perciò, fra le opere di D., soprattutto [...] diretta violenza verbale: O Segnor mio, quando sarò io lieto / a veder la vendetta...? Tale violenza verbale è 'elli annieghi in te ogne persona!), dov'è notevole l'imitazione del linguaggio profetico e biblico. Più complesso è il caso di If XXVI 11 ...
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Savete giudicar vostra ragione
Mario Pazzaglia
Sonetto responsivo di D. (abab abab; cdc dcd) a Provedi, saggio, ad esta visïone, di Dante da Maiano, di cui riprende una sola rima (-one), secondo l'uso [...] proprio ignoto interlocutore per il suo saver e il linguaggio ornato, interpreta la visione, sorvolando discretamente sui ; vanno piuttosto messi in rilievo il dominio della materia verbale e lo svolgimento agile e ordinato del pensiero, ben ...
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sazio
Antonio Lanci
Si registra una sola volta nella prosa del Convivio e con una discreta frequenza nella Commedia (per lo più in rima), con valore predicativo.
Il senso proprio di " soddisfatto per [...] lo dolce ber che mai non m'avria sazio, come aggettivo verbale in funzione di participio passato, cioè " saziato ".
In altri quelle metafore del cibo che, largamente presenti nel linguaggio letterario dell'antichità e del Medioevo, sono più volte ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica funzione, allo scopo di attestare e ricordare,...