Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di p. è individuabile, [...] è il carattere di qualsiasi composizione od opera anche non verbale, in quanto realizza un valore alto in opposizione a p. e prosa, ma piuttosto un aspetto o ‘funzione’ del linguaggio che può essere ritrovata nei testi più diversi, poetici e non, ...
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L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace.
Le origini e l’età antica
La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), [...] designare forme di stile elaborato e figurato, lontane dal linguaggio comune. Alcuino affronta il tema della r. (Disputatio . Burke che tratta in chiave retorica della comunicazione non verbale e delle sensazioni. In vari campi (psicanalisi, critica d ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] e del perfetto; la formazione di un sistema verbale fondato sulla bipartizione tra infectum e perfectum, e cioè assorbita dalla logica in vista di una filosofia del linguaggio che abbandona completamente lo studio dell’ornatus, come testimoniano ...
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Disciplina che ha per oggetto l’arte poetica, di cui si occupa sotto un profilo prevalentemente teorico, eventualmente anche da un punto di vista descrittivo-sistematico, storico-funzionale ecc., ma non [...] nelle quali sarebbe tuttavia dominante o codominante la funzione poetica del linguaggio: essa è incentrata sul messaggio come tale; è l’idea , che non siano necessariamente presenti in qualsiasi manifestazione verbale, orale o scritta (di ciò, per es ...
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Genere letterario sorto in Spagna nella seconda metà del 16° sec. e diffusosi poi nel resto d’Europa, caratterizzato dalla descrizione delle avventure dei picari (sp. pícaros), popolani furbi, imbroglioni [...] distorsione caricaturale, in uno sfoggio estremo di ingegnosità verbale. Accanto alla Segunda parte del pícaro Guzmán de può ascriversi al genere, a esso si avvicinano per temi e linguaggio La hija de Celestina (1612; poi La ingeniosa Elena, 1614) ...
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Scrittore francese (Laval 1873 - Parigi 1907). Entrato giovanissimo al Mercure de France, fondò con R. de Gourmont la rivista L'Ymagier e pubblicò, sotto l'influenza del simbolismo, le raccolte di poesie [...] opera teatrale, caratterizzata da una rottura radicale con il linguaggio e le convenzioni sceniche tradizionali: Ubu roi (1896), Ubu 1901). L'umorismo aggressivo e il gusto dell'invenzione verbale d'impronta rabelesiana, che sono proprî della sua ...
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Francese, letterature di lingua
Gianfranco Rubino
Francia
All'inizio del 21° sec. la letteratura francese conferma fondamentalmente i caratteri e gli orientamenti che si erano delineati nell'ultimo [...] opere non figurative a un tipo di romanzo libero nell'euforia verbale e nella critica della cultura contemporanea, ricco di spregiudicato edonismo ( da sé e dal mondo, di andarsene all'avventura nel linguaggio" (Maulpoix, Du lyrisme, 2000, p. 23). La ...
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Letteratura e arti visive
Giorgio Patrizi
Se il Novecento può dirsi il secolo delle avanguardie - nel senso che da esse derivano le sue espressioni meglio caratterizzanti il percorso della modernità [...] da un dipinto, se da un lato talvolta permette di stabilire equivalenze con sistemi verbali e possibilità dell'uso delle medesime categorie analitiche per i due diversi linguaggi (si veda, per es., la riflessione condotta da F. Menna a partire dalla ...
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Letteratura e tradizione classica
Massimo Fusillo
Il dialogo che le letterature moderne hanno da sempre istituito con i modelli della tradizione classica assume nel Novecento una pregnanza del tutto [...] di quella simbolista viene letto come mito sul virtuosismo del linguaggio che deve comunicare il paradosso di un amore intransitivo; da un recupero di tutte le forme di comunicazione non verbale (gesto, danza, musica, rito) e da una spiccata ...
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Italiana, letteratura
Marziano Guglielminetti
La produzione poetica
È facile constatare che i primi anni del 21° sec. non hanno mutato né soggettivamente, né tematicamente, né tecnicamente il quadro [...] a un poeta non inscrivibile in gruppi, mode o tendenze. Verbale del 2001 potrebbe suggerire subito il nome di Rebora, e Duemila rende spontaneo il passaggio ai praticanti di altri linguaggi non omologabili al parlato medio, nazionale e ufficiale. È ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica funzione, allo scopo di attestare e ricordare,...