Filologo cèco, nato a Ďarmoty in Slovacchia nel 1753, morto a Bruna (Brno) nel 1829. Compiuti gli studî a Praga, entrò il 9 ottobre 1772 nell'ordine dei gesuiti, ma, sopraggiunta la soppressione della [...] in quella che la sostituì più tardi Slovanka (1814-1815), egli rivolse la sua attenzione a molti problemi delle lingueslave in generale tra cui particolarmente quello del glagolitico e quelli etimologici. Del 1807 è infatti l'articolo Glagolitica e ...
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LESKIEN, August
Giuseppe CIARDI-DUPRE'
Glottologo e filologo, nato a Kiel l'8 luglio 1840, morto a Lipsia il 20 settembre 1916. Studiò a Lipsia, poi a Jena, sotto la guida di A. Schleicher. Dal 1867 [...] serbocroata gli studî da lui perseguiti per molti anni sulla quantità e l'accento nelle lingueslave; e del serbocroato compose una grammatica, che, sebbene rimasta incompiuta, può dirsi monumentale. Ultima fatica del L. è una crestomazia lituana ...
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K
- È la decima lettera dell'alfabeto romano e dell'italiano; l'undecima di quelli che, pur derivando dal romano, distinguono la j dalla i. Anche nell'alfabeto greco questa lettera occupa il decimo posto, [...] ma poi prevalsero altre grafie (ital. che, chi); oggi, in tali lingue la k non è usata se non in parole straniere. Invece le lingue germaniche e altre (lingueslave occidentali, ungherese), che pure usano l'alfabeto latino o quello cosiddetto gotico ...
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L
- L'undecima lettera degli alfabeti latino, greco, fenicio. In quest'ultimo, come si desume dal nome ebraico corrispondente, essa era detta lāmed, nome di significato oscuro (forse "pungolo per i buoi", [...] poi, palatalizzano la l raddoppiata, con suono identico a gl dell'italiano (caballo, cavalho). Caratteristica delle lingueslave una particolare palatizzazione della l (ù); dell'indoeuropeo la l (e r) sonante, ossia costituente sillaba a sé mediante ...
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Nato nel 1845, da antica famiglia francese trasferitasi in Polonia nel secolo XVII, B. de C. studiò dapprima a Varsavia; fu poi, per molti anni, all'estero, prese la laurea a Lipsia, e dal 1875 insegnò [...] grammatica comparata delle lingueslave (e glottologia in generale) nelle università di Kazan′, Dorpat, Cracovia, Pietroburgo e Varsavia, ove morì nel 1929. Un po' per le condizioni spesso avverse della sua lunga carriera didattica e non poco anche ...
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Linguista, nato ad Albona (Istria) il 22 novembre 1873, laureato all'università di Vienna e professore, dal 1907, all'università di Torino. Il B. ha iniziato la sua carriera scientifica con uno studio [...] lessicali dalmatici nel serbo-croato della Dalmazia lo spinse verso indagini simili nel campo più vasto delle lingueslave in generale (Riflessi slavi di vocali labiali romane e romanze, greche e germaniche, in Zbornik u slavu V. Jagića, Berlino 1908 ...
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Canonista e polemista bizantino del sec. XIV. Fu ieromonaco a Salonicco, ove compose una collezione alfabetica (Σύνταγμα κατὰ στοιχεῖον) di leggi ecclesiastiche e civili in 24 parti, suddivise in 303 capitoli. [...] simile a quella della Sacra Scrittura. Per la sua utilità pratica ebbe larghissima diffusione: fu tradotta anche in greco volgare e in lingueslave; ebbe tale autorità, che fino al sec. XVIII era il testo canonico indispensabile per il mondo greco ...
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Nato a Costantinopoli circa il 1320, ricevette un'accurata educazione. Apprese il latino dal monaco calabrese Aspasio. In giovane età divenne professore di diritto, poi nomofilace e giudice a Salonicco. [...] i numerosi manoscritti, di cui alcuni ampliati o abbreviati, le varie edizioni e traduzioni in greco volgare e in lingueslave. Nel nuovo regno di Grecia ebbe vigore come codice civile fino alla promulgazione dei nuovi codici.
Quale complemento dell ...
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Termine usato dai grammatici greci a indicare un caso particolare di caduta di uno o più suoni in fine di parola (cfr. ἀϕαίρεσις all'iniziale, συγκοπή all'interno, v. aferesi, sincope), p. es., δῶμα, δῶ [...] che si manifesta sia attraverso l'indebolimento spontaneo della finale delle parole, come nelle lingueslave, sia attraverso l'azione dell'accento, come nelle lingue germaniche e celtiche; l'altra morfologica, che si manifesta quando la parola viene ...
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Gruppo di popolazioni europee stanziate nell’Europa centrale e orientale. Secondo una delle numerose etimologie proposte, il termine S., che ricorre anche negli etnonimi Slováky «Slovacchi» e Slovenci [...] deve far loro assumere la forma iterativa.
Il gruppo linguistico indoeuropeo che partecipa, più degli altri, a queste isoglosse delle lingueslave è il baltico, e per questo la maggior parte degli studiosi accetta l’unione dei due gruppi in un’unità ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
slavo
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. mediev. Slavus, adattam. della denominazione originale *slovĕn-, di etimo incerto]. – Degli Slavi, delle popolazioni e dei paesi slavi: civiltà, cultura, letteratura s.; le antiche genti s.; il fascino...