La metonimia (dal gr. metōnymía; lat. denominatio, transnominatio) è una figura retorica (➔ retorica) tradizionalmente inserita tra i tropi, in quanto produce il ‘sovvertimento’ del significato proprio [...] (1971), sulla base dell’idea che ogni atto linguistico può essere spunto per una metonimia, la contrappone alla Pennacini, Torino, Einaudi, 2 voll.
Bianchi, Claudia (2009), Pragmatica cognitiva. I meccanismi della comunicazione, Roma - Bari, Laterza. ...
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Per convenevoli s’intende un insieme di atti e formule verbali che denotano un comportamento formalmente cortese e che si ripetono in maniera rituale in determinate circostanze. Espressioni quali come [...] .
Scorretti, Mauro & Vedder, Ineke (2007), Dialoghi innaturali: giochi di lingua tra Totò e Bertolucci. L’innaturalezza pragmatica e linguistica del dialogo filmico, «Incontri. Rivista europea di studi italiani» 22, 1, pp. 45-53.
Serianni, Luca ...
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Nella lingua quotidiana, il termine mitigazione, applicato a un evento o a uno stato, ha un presupposto negativo: quel che viene mitigato è un fenomeno atmosferico avverso (ad es., i rigori dell’inverno, [...] – appartengono cioè a categorie diverse – sia da un punto di vista semantico e pragmatico, in quanto sono di volta in volta centrati su aspetti diversi dell’atto linguistico. Da un punto di vista formale è possibile elencare i seguenti mezzi della ...
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L’espressione discorso riportato viene usata per indicare il procedimento di riproduzione o rappresentazione di un discorso pronunciato in una situazione comunicativa diversa da quella in atto, ma anche [...] caso, il fatto che il discorso originario non sia un atto linguistico ma un atto di pensiero non cambia la natura riproduttiva di ( alcun peso comunicativo: da un punto di vista pragmatico è sufficiente che il discorso riportato sia riconosciuto come ...
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Gli incapsulatori sono un insieme di nomi che svolgono la funzione testuale di rinviare ai contenuti di una porzione del cotesto (➔ contesto). Tale porzione può stare prima dell’incapsulatore (nel qual [...] qui, come il sugo di tutta la storia Manzoni, Promessi sposi XXXVIII).
Caffi, Claudia (2002), Sei lezioni di pragmaticalinguistica, Genova, Name.
Carpaneto, Miriam (2005), Sul linguaggio dei testi scolastici di storia: il meccanismo dei nominali ...
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I saluti hanno la funzione pragmatica di mediare il rapporto con l’altro, aprendo e chiudendo diversi tipi di scambi comunicativi con l’uso integrato di più codici (verbale, gestuale, prossemico).
La componente [...] chiudere un’interazione, un po’ della sua efficacia pragmatica, dal momento che tende infatti spesso ad essere in Dialetti e lingue nazionali. Atti del XXVII congresso della Società di Linguistica Italiana (Lecce, 28-30 ottobre 1993), a cura di M.T. ...
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L’espressione baby talk (prestito composto da baby «bambino piccolo» e talk «parlata», attestato in inglese dal 1836) designa il modo di rivolgersi a bambini in tenera età da parte degli adulti che si [...] bambini tra i 12 e i 16 mesi, agli inizi del loro apprendimento linguistico; prima di quell’età l’uso del baby talk è saltuario, mentre dopo
Savoia, Leonardo M. (1984), Grammatica e pragmatica del linguaggio bambinesco (baby-talk). La comunicazione ...
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Sono in generale definiti substandard gli elementi che, nell’architettura sociolinguistica di una lingua (➔ varietà), stanno al di sotto dello standard (➔ italiano standard), vale a dire occupano i settori [...] e diretta, principi di naturalezza, semplificazione e adeguamento pragmatico e funzionale al contesto (Berruto 1990; Simone 1991). Nel comportamento linguistico substandard i parlanti tendono a: introdurre regolarità, generalizzazioni analogiche ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] ., per i nuovi contatti politico-economici e culturali, e quindi linguistici, che i Latini avevano con popoli preindoeuropei e indoeuropei dell’Italia politica tutta in atto, razionale e pragmatica, anche spietata.
Fondamentalmente diverso da Cesare ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] del loro s., definendo l’uso a sua volta nei termini delle regole e delle convenzioni linguistiche di una comunità. L’orientamento pragmatico non è peraltro tipico del solo Wittgenstein, ma è comune ai rappresentanti della cosiddetta filosofia del ...
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pragmatico
pragmàtico (non com. prammàtico) agg. [dal lat. pragmatĭcus, gr. πραγματικός «attinente ai fatti», der. di πρᾶγμα -ατος «cosa, fatto»] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda prevalentemente l’attività pratica, l’azione; caratterizzato...
pragmatica2
pragmàtica2 s. f. [dall’ingl. pragmatics, der. dell’agg. pragmatic «pragmatico»]. – Nella filosofia contemporanea, branca della semiotica (scienza dei segni) che comprende l’insieme delle ricerche aventi per oggetto la relazione...