In linguistica, contesto ampio (una frase o un periodo) che viene fornito, nell’analisi lessicale o morfosintattica di un testo (specialmente se condotta con elaboratore elettronico, per costituire, per [...] es., una concordanza), allo scopo di consentire una più piena comprensione del significato e della funzione di una o più parole che ne fanno parte ...
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Popolazione appartenente alla famiglia linguistica tibeto-birmana. I G. vivono in parte nel Nord-Est dell’India e in parte nel Bangladesh; sono prevalentemente coltivatori (riso, miglio, cotone) e allevatori. [...] L’organizzazione parentale è di tipo matrilineare, quella politica tradizionale di tipo egualitario, basata su consigli di villaggio. Molti G. hanno aderito al cristianesimo ...
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In linguistica, asimmetria nel modo in cui le lingue organizzano le loro strutture fonomorfologiche, sintattiche e semantiche.
A. semantico Il fenomeno per cui, in due lingue diverse, due segni con un [...] ambito d’uso assai simile presentano significati non perfettamente sovrapponibili (per es., all’ingl. house e home corrisponde il solo it. casa) ...
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In linguistica, fenomeno fonetico consistente nello sviluppo di un suono (vocalico o semivocalico) all’inizio di una parola, per esigenze eufoniche (per es., la i che veniva un tempo preposta alle parole [...] che iniziano con s impura, dopo una parola che termina in consonante: in istrada, in Ispagna, per iscritto, per ischerzo ecc.) ...
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romanze, lìngue Famiglia linguistica indoeuropea, originatasi in ampie aree europee (denominate Romània dai linguisti) dallo strato latino impiantato durante la dominazione romana. Le l.r. (dette anche [...] neolatine) si possono suddividere su base geografica in cinque gruppi: iberoromanzo (dialetti portoghesi, spagnoli, catalani); galloromanzo (dialetti francesi, occitanici, franco-provenzali); romanzo alpino ...
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Famiglia linguistica dell’America Meridionale, che si estende sul vasto territorio a O del fiume Paraguay. All’interno della famiglia si distinguono 6 varietà: il m. propriamente detto, parlato dalle tribù [...] di indi Mascoi stanziate tra il Pilcomayo e il Montelindo; il gekoinlahaak o lenca a S del Montelindo, l’angaité sulla riva destra del Paraguay, il sanapaná sulla riva destra del Río Salato, il sapupuí ...
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In linguistica, il caso che in alcune lingue indica lo stato in luogo e il tempo determinato. In greco esso era fuso anche formalmente col dativo; in latino è rappresentato generalmente dall’ablativo con [...] la prep. in, ma ne è tenuto distinto, riflettendo l’antica forma (impropriamente detta genitivo locativo), nei nomi di città e di piccole isole della prima e seconda declinazione (Romae «a Roma») e in ...
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In linguistica, espressione introdotta da B. Malinowski e ripresa da R. Jakobson per indicare la funzione del linguaggio propria dei messaggi che hanno il solo scopo di stabilire, mantenere, verificare [...] o interrompere il contatto tra mittente e destinatario. Essa si realizza in espressioni del tipo: Pronto, mi senti?, Mi segui?, Chiaro?; nelle formule convenzionali di saluto e di augurio; nelle frasi ...
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In linguistica, espressione abbreviata per fonetica sintattica, con cui si indicano complessivamente i fenomeni fonetici che sono in rapporto con l’incontro delle parole nella frase, cioè nella catena [...] parlata. Si tratta in genere di elisioni o di troncamenti, di raddoppiamenti consonantici, di assimilazioni, fenomeni che in qualche caso sono rappresentati anche nella scrittura (l’erba per la erba, addio, ...
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In linguistica, unità a. o elementi a.: quelle unità linguistiche che, usate isolatamente, non hanno un significato proprio (come, per es., i fonemi); frase a.: frase che viola le regole semantiche di [...] una lingua e non è perciò interpretabile semanticamente.
Le arti asemantiche sono quelle arti le cui manifestazioni si ritengono apprezzabili senza il riferimento a un precostituito sistema di simboli ...
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linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...
linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...