Nome dato da W. Schmidt a una famiglia linguistica avente posizione intermedia fra le lingue dell’Asia centrale (sino-tibetane) e quelle dell’Indonesia e Polinesia (austronesiane). Ne fanno parte popolazioni [...] molto diverse per cultura: Semang e Senoi (Malacca), Khasi (Nicobare), Palaubg (Indoesia), Mon-Khmer (Indocina) ...
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Lingua propria di una nazione. In particolare, in linguistica, il conglomerato di sistemi che coesistono nell’ambito di una data comunità storico-sociologica.
Comunicazione degli i. (lat. communicatio [...] idiomatum) Espressione teologica nella quale il termine i. vale «proprietà» e «attributo proprio di una natura»; si usa a proposito di Gesù Cristo, per il quale, stante l’unione ipostatica delle due nature, ...
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Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] a temi astratti e al bello scrivere che alle tante esigenze pratiche della vita quotidiana, ha dovuto adattare i suoi mezzi linguistici ed estendere le sue risorse per adattarsi anche a questo nuovo raggio d’azione. Si sono in tal modo manifestati ...
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Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...]
(29) È passato all’università
(30) È andato a casa
Quanto al parlante, in un’ottica di analisi procedurale le espressioni linguistiche che danno forma al testo vengono viste come il risultato di diversi tipi di atti di costituzione e di composizione ...
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Termine proposto da B. Mandelbrot per designare gli studi di linguistica quantitativa nei quali si prendono in esame fenomeni linguistici di massa, in opposizione agli studi di microlinguistica, cioè di [...] linguistica descrittiva e storica, in cui si considerano singole unità o piccoli gruppi di unità. ...
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Una delle fondamentali dimensioni di ➔ variazione linguistica è quella che nella linguistica continentale europea (con termine introdotto negli anni Sessanta da E. Coseriu; cfr. Coseriu 1973) è chiamata [...] vari aspetti la maniera in cui la lingua vi viene impiegata, sono molteplici e complessi, ma sono stati ricondotti da linguisti inglesi (cfr. Halliday 1978) a tre categorie fondamentali: il campo (field), il tenore (tenor) e il modo (mode).
Un primo ...
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Il termine connettivo indica in linguistica ciascuna delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che indicano relazioni che strutturano ‘logicamente’ i significati della frase e del testo [...] Francesca è stata ricoverata all’ospedale perché si è sentita male
o anche di motivazione di un’ipotesi (34 a.) o di un atto linguistico, per es. di domanda (34 b.):
(34) a. Francesca è in casa, perché la luce della cucina è accesa
b. che ore sono ...
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scienza cognitiva L’insieme delle discipline (intelligenza artificiale, psicologia cognitiva, linguistica, psicolinguistica, filosofia della mente e del linguaggio, neuroscienze, antropologia), che hanno [...] stata largamente influenzata dalla ricerca sull’IA e dall’informatica. Si aggiunga infine l’impatto delle teorie linguistiche di N. Chomsky che, estese all’ambito psicolinguistico, avevano ipotizzato l’esistenza di autentiche capacità mentali innate ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] o espresse (λεκτά). Gli stoici distinsero tra ciò che significa, ciò che viene significato e l’oggetto, ovvero tra l’espressione linguistica, il s. vero e proprio che altro non è che una ‘rappresentazione razionale’ della cosa cui si pensa, e la cosa ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Linguistica e lessicografia
Michael G. Carter
Linguistica e lessicografia
La questione del posto riservato alle scienze del linguaggio nell'Islam [...] i nostri e i nostri obiettivi non sono i loro". È degno di nota, in tal senso, che l'esistenza di una causalità linguistica fosse stata del tutto negata da una figura piuttosto tarda, Ibn Maḍā᾽ al-Qurṭubī (m. 592/1196) che apparteneva alla scuola ...
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linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...
linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...