Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] 3, 1-2, pp. 14-22.
Mioni, Alberto M. (1983), Italiano tendenziale: osservazioni su alcuni aspetti della standardizzazione, in Scritti linguistici in onore di Giovan Battista Pellegrini, a cura di P. Benincà et al., Pisa, Pacini, 2 voll., vol. 1º, pp ...
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Soprattutto con l’avvento dei corpora (➔ corpora di italiano) e degli strumenti informatici per consultarli, è divenuto possibile studiare con metodi statistici l’andamento di occorrenza di parole e di [...] più famosa è appunto la legge proposta da Zipf stesso, che predice che la frequenza di occorrenza di una parola (o altra unità linguistica) in un testo/corpus è data da una costante divisa per il rango della parola medesima (Zipf 1949).
Dal punto di ...
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Biologia
Un organismo presenta simmetria (➔) b. quando è costituito di due parti simmetriche rispetto a un piano.
Segmentazione b. Tipo di segmentazione dell’uovo in cui le sostanze ovulari sono distribuite [...] nei blastomeri simmetricamente rispetto al piano mediano.
Linguistica
Opposizione b. Particolare tipo di opposizione fonologica, in cui due fonemi hanno in comune un insieme di tratti distintivi che non si ritrovano in nessun altro fonema della ...
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(russo Čeremisy o Mari)
Antropologia
Popolazione finnica di agricoltori e cacciatori, che abita la regione del medio Volga (Russia). Sebbene greco-ortodossi, la loro religione conserva elementi pagani. [...] Abili tessitori, sono noti anche per la lavorazione di legno e stoviglie.
Linguistica
La lingua ceremissa, parlata specialmente presso le città di Vjatka, Kazan′ e Ufa, appartiene alla famiglia ugro-finnica, ed è divisa in tre dialetti. Non ha ...
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Il termine deittici indica un insieme eterogeneo di forme linguistiche – avverbi, pronomi, verbi – per interpretare le quali occorre necessariamente fare riferimento ad alcune componenti della situazione [...] , fai duecento metri e il cinema è subito qui [gesto con la mano] sulla destra (C. Andorno, Che cos’è la pragmatica linguistica, Roma, Carocci, 2005, p. 42).
L’espressione qui sulla destra non indica infatti «sulla destra del luogo in cui il parlante ...
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tipologia Suddivisione, distribuzione e classificazione di una molteplicità di individui, oggetti, fatti, elementi e fattori, omogenei o similari, in gruppi caratterizzati dall’appartenenza a determinati [...] abbastanza coerenti e distinti da poter costituire dei tipi.
Si possono distinguere due tipi di approccio alla t. linguistica: quello induttivo, tipico di molti strutturalisti, che parte dallo studio dei fenomeni nelle varie lingue per ricavarne a ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] e non puntuali.
I ➔ testi narrativi sono la realizzazione di un macroatto di narrazione, consistente nel costruire un corrispondente linguistico di un evento, o di una serie di eventi collegati, di cui si voglia mettere a conoscenza un destinatario ...
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Fisica
C. ottico Si ha c. tra due superfici rifrangenti aventi uguale indice di rifrazione quando, per l’accurata lavorazione e pulizia delle superfici medesime, siano praticamente eliminate le riflessioni [...] prestigio religioso, letterario ecc. Il c. si può verificare a tutti i livelli nei quali si articola la comunicazione linguistica: fonologico, morfologico, sintattico, lessicale. Un tipo di c. assai diffuso è quello tra una lingua e un suo dialetto ...
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Circonlocuzione o giro di parole con cui si significa una qualsiasi realtà cui ci si potrebbe riferire direttamente con un unico termine: Colui che tutto move (Dante), per definire Dio, motore dell’universo.
Forme [...] perifrastiche Nel linguaggio della grammatica e della linguistica, quelle costituite da due o più parole, contrapposte ad altre che, nello stesso ambito semantico o morfologico, sono formate da una parola sola (per es., avere inizio e avere termine, ...
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L’espressione diritti linguistici si riferisce al diritto di singole persone o di collettività a usare la propria lingua nativa, anche nel caso di una lingua diversa da quella ufficiale o standard: per [...] sia l’uso della lingua minoritaria nella scuola e in contesti di rilevanza giuridica e pubblica.
L’attenzione a diritti linguistici oggettivi è documentata, pur se in maniera indiretta, fin dall’antichità da testi che, in quanto di pubblico interesse ...
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linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...
linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...