In linguistica, elemento formativo che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica. I m. possono essere isolati, come le [...] dic- si uniscono i morfemi di- prefisso, -era- infisso temporale, -m desinenza di prima pers. sing.).
Nella terminologia della linguistica statunitense morpheme è qualunque segmento di enunciato dotato di significato. Morfemica è il settore della ...
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substandard In linguistica, si dice di ciò che non è conforme alla lingua standard, che contravviene alla norma assunta come modello in una comunità linguistica: tratti s. sono rappresentati per es. da [...] per flebite, tranquillizzanti per tranquillanti); varietà s., per es., sono l’italiano popolare, i gerghi, i linguaggi giovanili; lingua s. è l’insieme degli usi linguistici devianti rispetto alla norma riconosciuta e codificata dalla comunità ...
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sincronia In linguistica, termine introdotto da F. de Saussure per indicare, in opposizione a diacronia, il tipo di rapporto che corre tra gli elementi costitutivi di una lingua quando si prescinda dalla [...] hanno portato a questa differenziazione del plurale dal singolare. Nella definizione di de Saussure, linguistica sincronica (opposta a linguistica diacronica) è dunque quella che studia gli elementi costitutivi e i principi fondamentali del sistema ...
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superstrato In linguistica, in relazione a una determinata area, lo strato linguistico che, per motivi di conquista o di prestigio culturale o politico, si è in un certo periodo storico sovrapposto alla [...] ricerca diacronica in genere, per l’evidente apporto recato da fenomeni di questo tipo al fenomeno più ampio della mescolanza linguistica. Esempi di azioni di s. sono: il s. normanno in Inghilterra, quello franco in Francia e in Italia, quello gotico ...
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In linguistica si dice: a) in sede storica, di fase linguistica caratterizzata da assenza di paradigmi oppure da uno stato embrionale degli stessi, rispetto a una fase successiva grammaticalizzata che [...] un pensiero che non è parlato ma tuttavia è tale da poter giungere direttamente, se necessario, all’espressione linguistica che è appunto grammaticale; si differenzia quindi dal pensiero agrammaticale che è insieme indistinto ed eterogeneo in quanto ...
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Corrente della linguistica, chiamata anche geografia linguistica o linguistica areale, caratterizzata dall’interesse per la distribuzione geografica dei fenomeni linguistici comuni alle diverse varietà [...] aree singole di diffusione di ogni fenomeno (➔ isoglossa) che, dove coincidono, rivelano l’esistenza di un particolare tipo dialettale o linguistico; le innovazioni sorgono, per opera di uno o di alcuni individui, in un determinato punto e di qui si ...
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tagmema Nella corrente linguistica dello strutturalismo americano, unità minima dotata di significato grammaticale.
Nella teoria linguistica elaborata negli anni 1950 da K.L. Pike (tagmemica), la correlazione [...] tra la funzione grammaticale propria di una data posizione nella frase e la classe di forme tra loro mutuamente sostituibili che possono comparire in quella posizione. La tagmemica si basa sul presupposto ...
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In sede linguistica e lessicografica, si definiscono vocaboli l., o di uso l., quei vocaboli, o locuzioni, o costrutti che, senza appartenere alla terminologia scientifica o tecnica, si discostano dall’uso [...] , ricorrono nella lingua scritta ma non si userebbero nelle conversazioni, nemmeno tra persone colte.
Analogamente, nella linguistica descrittiva si definisce l. la lingua come è rappresentata nella letteratura, più o meno profondamente diversa dalla ...
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In linguistica, lo strato linguistico al quale, in una determinata area, si è sovrapposta e sostituita, in seguito a conquista o a predominio politico-culturale, una lingua diversa.
Il concetto di s., [...] appaiono né come prestiti culturali da altre lingue, e quindi attribuibili a un influsso, o reazione, esercitato dallo strato linguistico su cui quella lingua si è sovrapposta. Così, è stata spiegata come un fatto di s. preindoeuropeo la sostituzione ...
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tratto linguistica In fonologia e in linguistica, ogni minimo elemento distintivo o, al contrario, non distintivo e irrilevante che concorre alla formazione di un fonema o di un enunciato, più tecnicamente [...] definiti t. pertinenti e non pertinenti (➔ pertinente). psicologia Caratteristica stabile di una persona, che rende possibile differenziarla da altre e che si evidenzia in un’ampia gamma di situazioni. ...
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linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...
linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...