Il palindromo è una sequenza di lettere o di sillabe che possa essere letta anche in senso retrogrado dando come esito o la sequenza di partenza o un’altra sequenza pure dotata di senso. Al principio della [...] a tutto il manierismo, per poi caratterizzarsi sempre più come puro gioco letterario, e in seguito come gioco puramente linguistico. In questa veste, nel corso dell’Ottocento, anche il palindromo confluì – dopo la sciarada, e assieme alla maggior ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Pugin trova posto nella storia dell’architettura soprattutto per la sua opera di [...] Ruskin intende rifondare la pratica dell’architettura secondo i criteri della figuralità a prescindere da specifiche scelte linguistiche e stilistiche. Tale differenza risulta evidente, ad esempio, nel rifiuto categorico “dell’empia simbologia pagana ...
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Filologo e archeologo (Kutaisi 1865 - Leningrado 1934); prof. (1902) di filologia armena e georgiana all'univ. di Pietroburgo, presidente (1919) dell'Accademia per la storia della "cultura materiale". [...] ibridazioni incessanti. Le teorie di M. hanno avuto fortuna solo nell'URSS fino al 1950 quando, dopo la polemica aperta dal linguista A. S. Čikobava, anche Stalin si espresse contro di esse, sostenendo che la lingua non è una sovrastruttura di classe ...
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GANCE, Abel
Lorenzo Quaglietti
Regista, attore, sceneggiatore e produttore di cinema francese, nato a Parigi il 25 ottobre 1889, morto ivi il 10 novembre 1981. L'esordio come poeta, alcuni testi teatrali [...] con La digue (1911).
La folie du Docteur Tube (1916) ne rivela la propensione a sperimentare nuove possibilità linguistiche ed espressive che trovano applicazione in Napoléon (Napoleone, 1926), nel quale per la prima volta adopera uno schermo triplo ...
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MEYER, Paul
Salvatore Battaglia
Filologo francese, nato il 17 gennaio 1840 a Parigi, morto ivi il 7 settembre 1917. Proveniente dall'archivistica, fu successivamente segretario, professore e infine [...] storia anglo-normanna, a cui dedicò alcune delle sue migliori opere, e dai testi letterarî alle questioni più propriamente linguistiche, il M. era sorretto dalle profonde qualità del suo ingegno lucido e chiarificatore, soprattutto in alcune ampie ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] specifica tre tipi di effetti: l’assicurarsi la ricezione, cioè far sì che il significato e la forza dell’atto linguistico vengano compresi; l’entrata in vigore, cioè la produzione di uno stato di cose convenzionale; la sollecitazione di una risposta ...
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La conformazione tridimensionale
Antonella Greco
Il nuovo statuto della scultura
Il termine conformazione tridimensionale può essere assunto quale definizione contemporanea e ampliamento semantico di [...] ’arte’ (After the end of art, 1997; trad. it. 2008), la cultura del contemporaneo è un amalgama di compresenze e pluralismi linguistici nell’ambito del quale l’artista può e deve essere libero di decidere mezzi e fini del proprio operare. Moderno e ...
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Neorealismo
Lino Miccichè
Composita e complessa dinamica culturale, che ha caratterizzato il cinema italiano dal dopoguerra (1945-46) sino ai primi anni Cinquanta (1953-1956), il N. è stato, sotto molti [...] modernizzazione, sottraendolo alle formule realizzative, ai modi di produzione, ai canoni spettacolari, alle consuetudini linguistiche tradizionali. A livello internazionale, quando già si era conclusa la forza propulsiva del rinnovamento italiano ...
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Le parlate dei diversi gruppi zingari in Italia sono riconducibili al romanes (o lingua romani, romani čhib), una lingua ben definibile storicamente e strutturalmente, ma comprendente varietà dialettali [...] di italiano. Tutto ciò aumenta il divario e l’ambiguità del sentimento del rom nei confronti delle proprie competenze linguistiche.
Uno dei riflessi ‘neutri’ di tale situazione è la mancanza di una concezione puristica, che ha permesso di sviluppare ...
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GEORGIA (georg. Sak‛art‛velo; A. T., 73-74)
Giorgio PULLE'
Carlo TAGLIAVINI
Giorgio VERNADSKIJ
Ettore LO GATTO
Gerhard DEETERS
Miron MALKIEL-JIRMOUNSKI
La Repubblica socialista sovietista Georgiana [...] ). Comune a tutte le lingue caucasiche è la concezione passiva del verbo transitivo (o almeno tale la giudicano la maggior parte dei linguisti), per cui una frase come "il cacciatore uccise il cervo" si rende in georg. con monadire-m(an) irem-i mokla ...
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linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...
linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...