DAI DESTRI (Dalle Destre), Vincenzo (Vincenzo da Treviso)
Giovanna Nepi Scirè
Figlio di Giovanni, fabbro oriundo da Polcenigo, probabilmente nato e a lungo residente a Treviso, il primo documento che [...] , possono essere indice, se mai, di una frequentazione della scuola padovana, che giustificherebbe certe asprezze linguistiche, che appaiono quasi ancora sedimenti di squarcionismo.
La prima educazione avvenne certamente con Girolamo da Treviso ...
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POMPEI, Alessandro
Elena Granuzzo
POMPEI, Alessandro. – Esponente della nobiltà veronese, nacque a Verona il 6 luglio 1705 (Archivio di Stato di Verona [d’ora in avanti ASVr], Accademia Filotima, 157, [...] quale modello il primato civile dell’età antica. Il dogmatismo di Pompei non solo si opponeva alle avventure linguistiche tardobarocche e rococò, ma finiva per configurarsi come richiamo e sollecitazione per il recupero di quelle virtù etiche ...
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CANEDI, Gaetano
Giuliana Ricci
Gianfranco Spagnesi
Ingegnere ed architetto, nato a Bologna nel 1836 e morto a Roma prima del 14 luglio 1889. La sua biografia non è ancora stata ricostruìta. L'unico [...] , da quella già impostata al centro della piazza stessa dal Koch, mentre compaiono abbastanza nette numerose reminiscenze linguistiche che riconducono all'ambiente culturale milanese da cui proveniva; la necessità di realizzare un palazzo porticato ...
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PAJETTA, Guido
Francesco Franco
PAJETTA, Guido (Azzone Paolo Giuseppe). – Nacque a Monza l’8 febbraio 1898 da Augusto e da Pellegrina Fabbiani, in una famiglia di pittori veneti: il nonno Paolo (1809-1879) [...] il suo testo Caro visitatore), si creò una frattura fra la pittura chiarista-neofauve e le nuove modalità linguistiche espressioniste (definizione che però l’artista ricusava; Pajetta, 2013, pp. 187). L’anno seguente espose alla galleria Drouant ...
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DEL GRANDE, Antonio
Manfredo Tafuri
Figlio di Ludovico, nacque a Roma (Pollak, 1909, p. 159), ma la data della sua nascita non è documentata; deve porsi comunque intorno al 1607 perché in una nota stesa [...] rispetto a quella eseguita, in cui il finestrone superiore offre una timida e incoerente interpretazione delle innovazioni linguistiche borrominiane. Nell'Archivio Colonna (III, AA, 95, n. 19) sono conservati anche i patti per l'esecuzione ...
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CAPRIANI, Francesco, detto Francesco da Volterra
Manfredo Tafuri
Figlio di Giovanni Andrea, nacque a Volterra nei primi decenni del secolo XVI. La sua fama è basata sulle sue opere architettoniche a [...] progettazione della chiesa di S. Giacomo in Augusta. La forma ovale che il Peruzzi aveva introdotto nel bagaglio linguistico dell'architettura del manierismo, e cui i disegni del Serlio e le realizzazioni del Vignola avevano dato nuovo impulso ...
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ARCHITETTO
B.M. Alfieri
L'autonomia della figura e della funzione professionale dell'a. medievale e la sua specifica appartenenza al campo dell'attività intellettuale, analogamente a quanto avvenne [...] questo il senso di dottore. Il termine fu spesso impiegato, a partire dal sec. 14°, nelle varie forme linguistiche nazionali: maistre o maître, master, maestro, maestro maior, Baumeister. Nella forma latina era talora usato nelle espressioni magister ...
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NUDO
G. Becatti
Nell'arte antica, come nell'arte di tutti i tempi, il n. non può considerarsi quale un aspetto a sé stante del fenomeno estetico, così come non possiamo isolare quello del panneggio, [...] atletico dalle larghe spalle, dalle membra sottili e dall'astratto sfinato vitino di vespa.
Le recenti scoperte linguistiche con il riconoscimento del carattere protogreco delle scritture lineari minoico-micenee hanno stretto ancor più i legami fra ...
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LABIRINTO
P. E. Pecorella
L'origine del nome (gr. λαβύρινϑος, lat. labyrinthus) rimane tuttora non chiara. Il suffisso -ινθος, proprio dei nomi preellenici e di ambiente mediterraneo, lo denuncia come [...] e pensa che "la schematizzazione (del L.) ben si connette alla pianta del palazzo di Cnosso". Mediante lo studio dei dati linguistici e cultuali e sul raffronto di Labranda in Caria e di L., il Pugliese Carrateffi arriva a considerare il L. come "un ...
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GRUBICY DE DRAGON, Vittore
Monica Vinardi
Nacque a Milano il 19 ott. 1851 dal barone ungherese Alberto e dalla nobile Antonietta Mola.
Nel 1870 fu a Londra ed entrò in contatto con l'entourage delle [...] arte a una convinta aspirazione simbolista, convogliando in tale nuova concezione dati di tradizione e aperture a decise novità linguistiche. In serio risalto emergeva la distanza che si era su questo piano creata con Segantini, che non rappresentava ...
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linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...
linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...