La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] ma” all’inizio di frase …, in Norma e lingua 1997, pp. 113-146.
Serianni, Luca (1986), Il problema della norma linguistica dell’italiano, «Annali della Università per Stranieri [di Perugia]» 7, pp. 47-69.
Serianni, Luca (1991), La lingua italiana tra ...
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In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] solo, come si è visto, dalla riconoscibilità delle parole, dal numero di lingue in cui si trovano e dalla cultura linguistica di chi legge o ascolta, ma anche dal calcolo del patrimonio lessicale di queste lingue.
È indicativo che non esistano veri ...
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Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] di durata hanno carattere relativo: un segmento è lungo o breve in relazione ad altri segmenti di pari grado e natura linguistica, e non in senso assoluto. In particolare, essi dipendono dalla velocità di eloquio, per cui se un parlante articola in ...
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Ugo Foscolo nacque a Zante nel 1778, da madre greca e padre veneziano. Si trasferì nel 1793 a Venezia. Dal 1797 al 1815 fu ufficiale del contingente italiano dell’esercito napoleonico e si dedicò prevalentemente [...] da giochi di parole e di citazioni che arrivano fino al pastiche, è per Foscolo un banco di prova delle possibilità linguistiche della prosa italiana (Lavezzi, in Foscolo, 1994-1995). Egli persegue il risultato attraverso l’esame e lo studio di testi ...
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Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica [...] cura di T. Telmon e S. Canobbio (cfr., anche per una panoramica complessiva, Loporcaro 2009: 30-32), e il recente Atlante linguistico della Basilicata (ALBA) di P. Del Puente ed E. Giordano (Del Puente 2008). È invece un’opera a carattere tematico l ...
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Un enunciato viene definito nominale quando non è costruito attorno a una forma verbale coniugata, come in (1) (un esempio orale) e in (2) (un esempio scritto):
(1) LUC: sabato mattina / all’undici / eccotelo [...] 28), un avverbio come in (29), un sintagma preposizionale come in (30); oppure può non essere sorretta da alcun materiale linguistico:
(31) Stessi rumori, stesso vino, stesse facce di una volta (Maria Corti, in Mortara Garavelli 1971: 284)
L’elemento ...
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La storia dell’espressione educazione linguistica e delle riflessioni e prese di posizione che ne sono scaturite, inizia almeno nella seconda metà dell’Ottocento, esattamente dal 1873, da uno scritto del [...] lingue minoritarie), delle lingue straniere e di quelle classiche» (Balboni 2009: IX-X).
Una data importante per la nuova educazione linguistica è il 1962, anno in cui fu promulgata in Italia una legge (la n. 1859 del 31 dicembre 1962) che innalzava ...
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FROLLO, Giovanni Luigi
Guido Alfani
Nacque a Venezia l'8 giugno 1832 da Luigi e Caterina Foscarini. Suo padre, discendente da un'antica famiglia di Pisa, era consigliere imperiale e assessore presso [...] , storico e glottologo Bogdan P. Haṣdeu, direttore dell'Archivio di Stato di Bucarest, sulla rivista mensile di storia e linguistica, fondata nel 1865, Columna lui Traian del 16 marzo 1870, il Vocabolario fu accolto anche in Italia con grande ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] sillabe. Oggi si usa per le regole della versificazione che concernono aspetti fonetici, come accento e rima.
In linguistica, la prosodia coinvolge più di un singolo fonema, riguarda essenzialmente il parlato, e corrisponde alla modulazione di alcuni ...
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AVOLIO, Corrado
Giorgio Piccitto
Nacque il 16 febbr. 1843 a Siracusa, dove il padre Corrado, netino, si trovava come ufficiale medico. A Noto, dove la famiglia poco dopo era ritornata, ricevette educazione [...] la logica risultante delle correnti etniche e culturali che nel corso dei secoli si sono incontrate e scontrate in quest'area linguistica, e la sua visione, al di sotto di una leggera patina naturalistica che si manifesta più che altro nell'uso di ...
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linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...
linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...