rima
Ignazio Baldelli
1. Nel De vulg. Eloq., D. rimanda la trattazione sistematica sulla r. al quarto libro dell'opera, non più portata a termine. Tuttavia alcune cose afferma nella parte che tratta [...] , ciò ch'ho, / di lui non faccia co (vv. 377-378); Cortese e franco e pro' / conviene che sie, e pro' (vv. 403-404 palesemente po[e]tare, Cv II XII 8; al plurale, indica senz'altro " liriche ", " versi ", se le mie rime avran difetto, Cv III Amor che ...
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Germania, Regno di
WWolfgang Stürner
I. Condizioni e contesti fondamentali
A) Estensione e sviluppo demografico; sfruttamento della terra e insediamento a oriente
Gli atti della cancelleria imperiale [...] descrisse Artù e la sua corte come modelli della società cortese, osservando con sguardo acuto sia il suo splendore sia gli ordinamenti di quella stessa società.
La lirica, soprattutto il Minnesang, quindi la lirica d'amore, trovò già nelle canzoni di ...
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Teofilo Folengo: Opere
Carlo Cordié
Nel gennaio 1517 usciva, a Venezia, un volumetto in latino maccheronico, in versi e in prosa, sotto lo pseudonimo di Merlin Cocaio, poeta mantovano. Aveva titolo [...] abbia trovato udienza, e non solo accondiscendente pensiamo, presso un Cortese, un Contarini, un Camillo Orsini, gran lettore di san Paolo di confrontarsi con gli esiti più alti della nostra lirica. Opera singolare questo Caos. di ardua lettura, se ...
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canzone
Ignazio Baldelli
Raffaello Monterosso
La teorizzazione dantesca della c. nel De vulg. Eloq. appare essere la sublimazione teorica della fase lirica che va dall'ideale retorico di fusione linguistica [...] di positure disloca essenze linguistiche della più grande tradizione lirica; eppure proprio qui, sotto la spinta appunto del trovare difficile, si espongono in rima brina, che non appare nella poesia cortese anteriore a Dante, e poi ventre che è in ...
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Francesca da Rimini
Antonio Enzo Quaglio
Matilde Luberti
Figlia di Guido da Polenta il Vecchio, signore di Ravenna, F. (o Franceschina) andò sposa, intorno al 1275-1282, a Gianni Ciotto (" zoppo, sciancato [...] letteraria alla vita, intrecciando i motivi filosofici e intellettualistici dell'amore con le forme cortesi del rapporto sentimentale in una sintesi lirico-psicologica. La sua pietà si accompagna a una sorta di " perplessità intellettuale ", prodotta ...
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Letteratura e società
Vittorio Strada
Boris Dubin
Lev Gudkov
Introduzione
Impostazione del problema.Il rapporto tra letteratura e società è suscettibile di varie interpretazioni non soltanto perché [...] romanzo, quella secentesco-aristocratica, erede delle tradizioni del romanzo cortese (eroico e pastorale-amoroso) da una parte, e della modernità. È il romanzo che, insieme alla lirica soggettiva, ha dato inizio a quella disgregazione delle strutture ...
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La cancelleria ducale fra culto della "legalitas" e nuova cultura umanistica
Girolamo Arnaldi
Il 4 settembre 1362 il maggior consiglio approvò la convenzione con la quale Francesco Petrarca si impegnava [...] primi decenni del secolo XIV, accanto al fiorire della lirica in volgare, si andò diffondendo anche a Venezia una per la forma. Quanto alla sostanza, ci troviamo di fronte a una cortese, ma netta, fin de non-recevoir. Stando alla legge divina e ...
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Convivio
Maria Simonelli
. Opera conclusiva di esperienze giovanili e fattivamente aperta a sviluppi ulteriori, fu concepita da D. durante i primi anni dell'esilio come un'unitaria summa di saggezza [...] e che rappresentavano una parte già nota e diffusa della sua produzione lirica (cfr. I I 10-11 per li miseri alcuna cosa ho riservata corpo; quindi un giovane temperato e forte, amoroso, cortese e leale; durante la senettute diverrà prudente, giusto ...
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terzina
Ignazio Baldelli
1. D., come ben si sa, è innovatore, dal di dentro, di schemi metrici ereditati dalla tradizione anteriore: basti pensare alle novità della sestina dantesca, rispetto al modello [...] guerra... ", vv. 80-82.
Già a livello del D. lirico sarà piuttosto da mettere l'accento sui casi in cui la rottura delle su tre parti, dell'ampiezza ognuna di una t.: " O anima cortese mantoana, / di cui la fama ancor nel mondo dura, / e durerà ...
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MARINO, Giovan Battista
Alessandro Martini
(Giambattista). – Nacque a Napoli il 14 ott. 1569 da Giovan Francesco, giureconsulto; il nome della madre è ignoto.
Il padre coltivava la poesia e pare si [...] e di Murtola, ma mutandone la natura epica e narrativa in lirica, se costituita appunto da inni, o, sin dalla sua prima 1621 il settimo canto era già stampato, se il M. cortesemente rifiutò a Giulio Strozzi di inserirvi un cenno encomiastico (ibid., ...
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saluto
s. m. [der. di salutare2]. – 1. a. Atto, costituito da un cenno, da un gesto, accompagnato per lo più da parole, e talora consistente anche di sole parole, che si scambia con una persona nel momento in cui la si incontra, o quando si...