Contessa
Vincenzo Presta
. Giusta il concetto espresso in Vn XIII 4, per cui li nomi seguitano le nominate cose, sì come è scritto " Nomina sunt consequentia rerum " (cfr. anche Pd XII 67-70, 79-80; [...] C. inteso come attributo significherà " bella " se collegato al provenzale coinde o al francese cointe (cfr. conte di Pg II Guittone d'Arezzo. V. anche BIANCA; GIOVANNA.
Bibl. - G. Zonta, La lirica di D., in " Giorn. stor. " suppl. n° 19-21 (1922); ...
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affanno
Federigo Tollemache
È vocabolo comune nella lirica due-trecentesca (cfr. Chiaro Or vo' cantar 3, Monte L'om poria 3), usato da D. solo in poesia. In Pg IV 95 quivi di riposar l'affanno aspetta, [...] buon fine. L'uso di a. nel luogo sopra citato di Pg XIV 109 ci attesta l'origine aulica della voce (infatti viene dal provenzale ahan; si confronti col verso di Arnaldo Daniello citato da D. in VE I VI 6 Sols sui che sai lo sobraffan chem sorz ...
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disdegnare
Vincenzo Valente
Verbo penetrato nel lessico italiano e dantesco per il tramite della lirica trobadorica (provenzale desdenhar); comune ai siciliani e a Guittone col senso di " sdegnare ", [...] " non voler amare ", è termine proprio e figura psicologica della convenzione dell'amore cortese. In Rime LXXX 5 Tanto disdegna qualunque la mira / che fa chinare gli occhi di paura, è riferito alla donna, ...
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scondire
Luigi Vanossi
Termine del linguaggio amoroso, corrispondente al provenzale e francese antico escondire (latino ex-condicere), " dire di no ", " rifiutare ", per cui non mancano attestazioni [...] nella nostra lirica antica (Pier della Vigna Uno piasente isguardo 34 " Ancor m'aggi' ascondutto, / eo diraggio altro motto, - c'ha disdire / poi ch'ella vederà lo meo servire "; canzone anonima La gran gioi disiosa 35 " La parola noiosa, / onde ...
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pesanza
Andrea Mariani
Di origine provenzale, diffuso nella lirica sicula e siculo-toscana, come contrapposto di ‛ gioia ', in D. compare solo in rima, con un'occorrenza nelle Rime (e tre nel Fiore).
In [...] Rime LXI 14 p. è la conseguenza del sentimento della vergogna: temendo non che senta Amore, / prendo vergogna, onde mi ven pesanza, ossia " mi vergogno di me stesso ", e da questo pentimento deriva " senso ...
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disdotto (disdutto)
Luigi Vanossi
Gallicismo (provenzale desdutz, antico francese desduit) che compare due volte nel Fiore, sempre in rima: la prima nel discorso di Ragione, nella variante più prestigiosa [...] (con fonetismo siculo, oltre che francese e provenzale): XXXIX 6 non vo' che l'ami sol per lo disdutto / né per diletto, ma per che null'altro che sia. È voce diffusa specialmente nella lirica cortese, dove denota il piacere amoroso. Nel Fiore indica ...
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servente
Fernando Salsano
Alternativa di " servo d'amore ", dal provenzale serven; è presente solo nelle Rime e bene significa la sintesi di passione e devozione che caratterizza la concezione dell'amore [...] dominante nella tradizione lirica.
Si riferisce alla persona innamorata, per il suo rapporto con Amore, che sol può... / suoi serventi meritare a punto (Rime LXII 14; cfr. Guinizzelli Fra l'altre pene 14 " a bon servente guiderdon non pere "); così ...
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amatore (amatrice; amadore, per influenza provenzale, frequente nella lirica due-trecentesca: cfr. per es. Chiaro Rime, ediz. Menichetti, glossario sub v.)
Nel comune significato di " amante ", in Rime [...] XLII 13 a mia coscienza pare, / chi non è amato, s'elli è amadore, / che 'n cor porti dolor senza paraggio. Figurato in Cv III XI 5 Pittagora... disse sé essere... amatore di sapienza (la stessa espressione ...
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sagina (segina)
Luigi Vanossi
Gallicismo (provenzale sazina; antico francese saisine, " possesso "), che ricorre nel Fiore e nel Detto. Si riferisce a possesso materiale (dei beni offerti dall'Amante [...] / di tormene segina, / lo Dio d'Amor mi mente, indica il possesso del bene amoroso: uso che trova corrispondenza nella tradizione lirica (cfr. l'anonima Sì m'ha conquiso Amore 83 " e porto in mia sasina / la gioia dilettosa / che m'ave presentato ...
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follore
Guido Favati
Corrisponde al provenzale folor, che anche D. adopera per metterlo sulle labbra di Arnaldo Daniello (Pg XXVI 143). Compare col senso di " stoltezza ", " sciocchezza ", in Fiore [...] 'iterazione sinonimica foll' o re', che assegna al termine una coloritura di colpevolezza. Il vocabolo è d'uso piuttosto frequente nella lirica due-trecentesca (se ne vedano i molti esempi citati in M. Corti, I suffissi dell'astratto -OR e -URA nella ...
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senhal
〈sen’àl〉 s. m., provenz. [lo stesso etimo dell’ital. segnale]. – Il nome fittizio con cui nella poesia provenzale era designata la persona, spec. la dama, di cui il trovatore trattava, o quella a cui la lirica era indirizzata. Nel linguaggio...
trovatore2
trovatóre2 (o trovadóre) s. m. [dal provenz. trobador, caso obliquo del nomin. trobaire, der. di trobar «trovare; comporre in versi»]. – Poeta provenzale dei secoli 12° e 13°, rappresentante della nuova lirica d’amore (detta appunto...