Filologo classico (Genova 1920 - ivi 1984), si è interessato principalmente della letteratura cristiana antica, che ha insegnato nelle università di Napoli, Urbino e Genova, ed è stato fondatore e direttore [...] cultura classica e cristiana, dopo alcuni scritti di interesse storico e religioso (Religiosità romana, dalle "Storie" di Tito Livio, 1960 e La religione romana, 1973), si è dedicato intensamente allo studio e all'interpretazione critica dei testi ...
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BUSSI (Bussati)
JJ. Krcálová-V. Nañková
Nome di scalpellini e costruttori ticinesi operosi in Europa centrale nei secc. XVI-XVII.
Giovanni Battista, originario di Campione, è documentato per la prima [...] Boemia), Praha 1909, pp. 80, 137; L. Brentani, Antichi maestri d'arte... delle terre ticinesi, VII, Lugano 1963, p. 245. Per Livio: Praga, Arch. della capitale, Reg. com., n. 567, f. 177r; n. 2176, f. D 12v; A. Baum, Příspĕvky kživotopisu nĕkterých v ...
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Umanista, storico e geografo (Treviso 1485 - Padova 1557), in strette relazioni di amicizia con storici e letterati: G. Fracastoro, A. Navagero, P. Bembo, P. Giovio; ebbe dalla repubblica di Venezia incarichi [...] conoscitore del latino e del greco, curò per A. Manuzio le edizioni di Quintiliano (1514) e della terza deca di Tito Livio (1519). Raccolse le relazioni dei più famosi viaggi dall'età classica alla sua epoca col titolo Delle navigazioni e viaggi (3 ...
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Romolo
Mitico fondatore di Roma ed eroe eponimo della città; la sua leggenda contiene molti elementi che sono di tradizione popolare e assai diffusi (esposizione dei gemelli ecc.). La leggenda di R., [...] quella delle origini di Roma, ha varie forme, ma la più diffusa e accettata nell’antichità è la seguente (in Tito Livio, Dionisio d’Alicarnasso, Plutarco). Numitore, re di Alba Longa, aveva un fratello, Amulio, che ne usurpò il trono e ne costrinse ...
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Uomo politico, cronista e poeta spagnolo (Vitoria 1332 - Calahorra 1407). Di famiglia nobile e potente, fu introdotto dal padre a corte, dove svolse con alterne vicende incarichi di prestigio, pur nell'avvicendarsi [...] , poi governatore e più volte ambasciatore, congiunse una notevole attività letteraria.
Opere
Tradusse in castigliano, ma dal francese, Tito Livio, il De consolatione di Boezio, i Moralia di s. Gregorio, ecc. Notevoli più di ogni altra fra le sue ...
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Antica famiglia nobile italiana, sulla cui origine sono sorte molte leggende secondo le quali discenderebbe dal paladino carolingio Odo Scalcus, o da un vicario del Barbarossa, Enrico Erba. Comunque, la [...] . L'elevazione alla tiara di un Odescalchi (Innocenzo XI) trasportò (sec. 17º) la famiglia a Roma. Un nipote del papa, Livio (v.), duca di Ceri, fu capostipite del ramo ungherese della famiglia. Con Baldassarre, che (1745) comprò dai Chigi e completò ...
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Cronista sassone (n. 925 circa), dal 940 al monastero di Corvey. Il suo nome è legato ai Rerum gestarum Saxonicarum libri tres (957-958), in cui sono narrate le vicende dell'età di Enrico I e di Ottone [...] V. rielaborò la sua opera, portandola fino al 973, anno della morte di Ottone. L'opera, scritta in un latino che riprende talora espressioni di Sallustio e di Livio, è fonte storica notevole, anche se limitatamente all'ambiente sassone. ...
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Erudito (Saint-Pierre-du-Chemin, Vandea, 1290 circa - Parigi 1362); dapprima francescano, poi benedettino e priore di varie abbazie; i suoi Reductorium morale e Repertorium morale (terminati verso il 1340) [...] è un'interpretazione allegorico-morale delle favole di Ovidio, nella stesura della quale il B. si attenne anche ai suggerimenti del Petrarca, incontrato ad Avignone. Tradusse inoltre Livio in francese e compose un fortunato Doctrinale metricum. ...
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COLONNA, Landolfo
Massimo Miglio
Figlio di Landolfo, come risulta da una bolla di Bonifacio VIII del 3 febbr. 1298, nacque intorno al 1250; la famiglia era del ramo dei Colonna signori di Gallicano. [...] Petrarca e gli studi stor., in Tra Latino e Volgare. Per C. Dionisotti, I, Padova 1974, p. 87; F. Bologna, Il "Tito Livio" n. 5690 della Bibl. nationale di Parigi, in Gli Angioini di Napoli e di Ungheria, Roma 1974, pp. 41-119; G. Billanovich, Dalle ...
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GNESOTTO, Ferdinando
Paolo Zublena
Nacque il 2 dic. 1835 a Campese, nei pressi di Bassano del Grappa, da Giovanni e da Brigida Scolari. Ottenuto nel 1854 l'attestato di maturità e frequentata per due [...] di Treviso, per rimanervi sino al 1865. In quell'anno si trasferì al ginnasio S. Stefano di Padova (poi r. liceo Tito Livio), dove insegnò lettere latine e greche fino al 1889. Il 18 febbr. 1869 gli era intanto nato Attilio, che come il padre fu ...
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liviano agg. – Che si riferisce allo storico lat. Tito Livio (59 a. C
17 d. C.), alla sua opera e al suo stile: le deche l. (v. deca); la prosa l.; il concetto l. della storia.
patavinità s. f. [dal lat. patavinĭtas -atis; v. patavino], letter. – Il colorito padovano che, per giudizio dello scrittore romano Asinio Pollione (76 a. C
5 d. C.), aveva lo stile dello storico romano, padovano di nascita, T. Livio (59 a....