Società primitive
Adam Kuper
Introduzione
Il termine 'primitivo' deriva dal latino primitivus, che significa 'primo in ordine di tempo'. In questa accezione è usato in varie lingue europee per indicare [...] esperimento mentale, ma alcuni autori, come ad esempio Locke, avanzarono l'ipotesi che alcune popolazioni selvagge vivessero histoire, Paris 1952 (tr. it.: Razza e storia, Torino 1967).
Locke, J., Two treatises on government, London 1690 (tr. it.: ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Censura, Inquisizione e scienza nell’Italia della Controriforma
Saverio Ricci
Specificità italiana e contesto europeo
La sorveglianza di censura e Inquisizione sulla scienza, al tempo segnato dal caso [...] nel divulgatore Francesco Algarotti nel 1739, poiché l’associava a quel sensismo che la censura aveva già condannato in Locke. Più in generale, la cultura scientifica inglese fu perseguita in autori che ne sviluppavano tesi deistiche o libertine, del ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Scuola milanese
Pier Luigi Porta
Le origini
École de Milan, o Scuola milanese, è espressione che reca i segni di una collocazione storica ben precisa. Siamo attorno alla metà degli anni Sessanta del [...] l’originalità del contributo della Scuola milanese nel panorama del tempo. Le fonti di Verri spaziano da Montesquieu, a John Locke e David Hume, a molti degli economisti francesi e ai maestri della ‘scuola italiana’, primo fra questi Antonio Genovesi ...
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La Rivoluzione scientifica: i protagonisti. Gottfried Wilhelm Leibniz
Massimo Mugnai
Gottfried Wilhelm Leibniz
Gli anni giovanili
Gottfried Wilhelm Leibniz nasce a Lipsia il 1° luglio 1646, da famiglia [...] assume forma di dialogo tra due personaggi chiamati Filalete e Teofilo: il primo si esprime con frasi tratte dall'Essay di Locke, mentre il secondo è il portavoce di Leibniz. Il dialogo assumerà il titolo di Nouveaux essais sur l'entendement humain ...
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Hobbes, Thomas
Filosofo politico inglese (Westport 1588 - Hardwicke 1679), fondatore del contrattualismo moderno e teorico dello Stato assoluto. Nello stato di natura, per H., domina la violenza (homo [...] economico e politico del regno, e ha un forte senso dello sviluppo economico (Leviathan, 1651). H. anticipa J. Locke (➔) nel sostenere che la ricchezza, sebbene sia data anche dalle risorse naturali, consiste soprattutto nel lavoro e nel risparmio ...
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La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del [...] in poi, facendone la sede delle idee innate e delle verità più profonde e certe, provocando così la critica empiristica di J. Locke, il cui nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu è d’altronde a sua volta integrato dal nisi intellectus ...
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Stati Uniti d’America Stato federale dell’America Settentrionale, il cui territorio è suddiviso tra 50 Stati membri e il Distretto di Colombia, nel quale sorge la capitale Washington. La continuità territoriale [...] Tutti gli uomini sono creati uguali»: così, con una logica in cui non è difficile riconoscere l’eco di filosofi come J. Locke e il Rousseau del ‘contratto sociale’, inizia la Dichiarazione d’indipendenza, formulata nel 1776 da T. Jefferson. Nelle sue ...
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Logico e filosofo statunitense (n. Bayshore, New York, 1940 - m. 2022); docente della Rockefeller University (New York) dal 1968 al 1976, dal 1977 ha insegnato alla Princeton University. Ha elaborato una [...] . Tra i suoi scritti: Naming and necessity (1980; trad. it. 1982), Wittgenstein on rules and private language (1982; trad. it. 1984); Philosophical troubles. Collected papers Vol. 1 (2011); Reference and existence. The John Locke lectures (2013). ...
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Augusto Cerri
Abstract
La voce accenna alle origini e alle ragioni della rigidità costituzionale e poi della garanzia di questa attraverso la giurisdizione, nelle varie forme che ha assunto. Nel nostro [...] 1976, cap. I) e la coniuga con l’idea nuova dell’individualismo liberale (anche in questo guidata dal pensiero di Locke). Il rilievo del «giudiziario» nella società e nella cultura americana dell'epoca è egregiamente espresso in un ben noto luogo ...
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Intolleranza/tolleranza
Franco Cardini
Quella che noi definiamo correntemente «tolleranza» si riferisce, com’è noto, a parametri molto precisi e a modelli concettuali fortemente ancorati ad alcuni testi [...] all’intera materia e a farla progredire tanto da condurre a sua volta alla matura Epistola de tolerantia in cui Locke, nel 1689, formulò i termini ancor oggi considerabili basilari in materia di libertà di pensiero e di culto: nessuna opinione ...
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lock
‹lòk› s. ingl. [propr. «blocco, chiusura», der. di (to) lock «chiudere, bloccare»], usato in ital. al masch. – In informatica, operazione automatica di bloccaggio di zone di memoria o di dischi interi (in quest’ultimo caso il comando...
lockiano
‹lokià-› (o lochiano) agg. – Che si riferisce al filosofo ingl. John Locke (1632-1704), al suo pensiero e alla sua opera: l’empirismo l.; le idee semplici e le idee complesse del pensiero lockiano.