Supposizione di fatti (o situazioni, sviluppi di un’azione ecc.) ancora non realizzati ma che si prevedono come possibili o si ammettono come eventuali, oppure spiegazione, fondata su indizi e intuizioni, [...] nella filosofia scolastica, che tendeva a considerarle come asserti sulle cause dei fenomeni, un’idea fatta propria in seguito da J. Locke e da G.W. Leibniz, e avversata da I. Newton (nel suo celebre motto hypotheses non fingo), quando l’i. finiva ...
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Laicismo
Edoardo Tortarolo
Definizione
Il termine 'laicismo' indica l'atteggiamento di coloro che sostengono la necessità di escludere le dottrine religiose, e le istituzioni che se ne fanno interpreti, [...] di queste si arrogasse incombenze pubbliche proprie del potere secolarizzato: sottrarre alle Chiese ogni potere coercitivo era per Locke funzionale a sottrarre allo Stato l'autorità sulle coscienze.
Su questa posizione, nella quale il rispetto per i ...
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Filosofia
Pensiero, in quanto concepito dalla mente, più in particolare idea, nozione esprimente i caratteri essenziali e costanti di una data realtà che si forma afferrando insieme (lat. concipĕre = cum-capĕre, [...] il realismo della tradizione aristotelica tendeva a mettere in ombra. L’empirismo posteriore in generale, sia pure su basi diverse (Locke, Berkeley, Hume, J.S. Mill), tenne fermo il punto di vista del c. come segno, sviluppando contemporaneamente l ...
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Fenomenologia
Herman L. Van Breda
di Herman L. Van Breda
Fenomenologia
sommario: 1. Introduzione. 2. Itinerario fenomenologioo di Husserl. 3. La fenomenologia pura di Husserl. 4. La fenomenologia filosofica [...] costruita come ‛una scienza rigorosa' (v. Husserl, 1911). Inoltre, Brentano gli instillò una grande stima per i classici inglesi (Locke, Hume), come anche una certa avversione per le tesi e i metodi filosofici di Kant e dei grandi idealisti tedeschi ...
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Conoscenza
Carlo Sini
Il termine indica l'atto del conoscere e, in particolare, il possesso o la presenza nella mente di un sapere già acquisito; è dal latino tardo cognoscentia, derivato di cognoscere, [...] autocosciente. Filosoficamente la concezione a posteriori della conoscenza ebbe la sua espressione più alta nell'empirismo, da J. Locke ai nostri giorni, il cui principio generale è che ogni conoscenza deriva dall'esperienza, sicché l'anima alla ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] pronunciarla anche nell’ascoltatore fu proposta nel 17° sec. dai logici di Port Royal. Non diversamente anche J. Locke nell’Essay concerning human understanding (1690) sosteneva che la funzione delle parole è quella di essere contrassegno delle idee ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa [...] con i singoli elementi, ma anche, in senso lato, con l’ordine che tra di essi si costituisce. Per J. Locke piuttosto che in una non verificabile adeguazione, la c. consiste nella reciproca connessione delle rappresentazioni; analogamente G. Berkeley ...
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persona
Stefano De Luca
L’individuo nelle sue relazioni con il mondo
La persona (dall’etrusco phersu) era per i Romani la maschera che portavano gli attori in teatro e che i Greci chiamavano pròsopon [...]
Nella filosofia moderna la persona viene identificata con l’individuo e in particolare con il suo Io o coscienza. Per John Locke la persona è «un essere intelligente e pensante che possiede ragione e riflessione e può considerare sé stesso, cioè la ...
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conflitto sociale
Stefano De Luca
Antagonismo tra gruppi sociali
Tutte le società sono attraversate da conflitti sociali, ossia da contrasti per assicurarsi posizioni di potere, ricchezza e prestigio. [...]
Tutti i pensatori di ispirazione liberale (liberalismo) ‒ siano essi filosofi del Seicento e del Settecento come John Locke o Immanuel Kant o sociologi contemporanei come Ralf Dahrendorf ‒ hanno una concezione conflittuale della società e della ...
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società Insieme di individui o parti uniti da rapporti di varia natura, tra cui si instaurano forme di cooperazione, collaborazione e divisione dei compiti, che assicurano la sopravvivenza e la riproduzione [...] fuori dallo Stato e se si dissolve lo Stato si dissolve anche la s. e gli individui tornano nello stato di natura.
J. Locke mette in luce (1690) come nello stato di natura (almeno in una prima fase), e dunque prima di ogni forma di patto, esista ...
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lock
‹lòk› s. ingl. [propr. «blocco, chiusura», der. di (to) lock «chiudere, bloccare»], usato in ital. al masch. – In informatica, operazione automatica di bloccaggio di zone di memoria o di dischi interi (in quest’ultimo caso il comando...
lockiano
‹lokià-› (o lochiano) agg. – Che si riferisce al filosofo ingl. John Locke (1632-1704), al suo pensiero e alla sua opera: l’empirismo l.; le idee semplici e le idee complesse del pensiero lockiano.