Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Paolo Mattia Doria
Giulia Belgioioso
Paolo Mattia Doria ha inteso la filosofia come un sapere dal quale attingere i precetti utili a formare il principe virtuoso e a edificare la ‘perfetta repubblica’. [...] delleproposizioni che avevano messo in moto il provvedimento: il carattere sovrannaturale della religione platonica; l’identità delle che dell’educazione del principe virtuoso dovesse far parte lo studio dellalogica (quella «breve e corta Logica del ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovanni Vailati
Massimo Mugnai
Giovanni Vailati è, per certi aspetti, una figura anomala nel panorama della filosofia italiana tra Ottocento e Novecento. Matematico, allievo di Giuseppe Peano, aderisce [...] di relatività della verità: a esser relativa non è la verità, bensì la diversa utilità delleproposizioni che vengono di M. De Zan, Milano 2000.
P. Parrini, Dal pragmatismo logico di Vailati al probabilismo radicale di de Finetti, in Filosofia e ...
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FARDELLA, Michelangelo
Franco Aureluio Meschini
Nacque a Trapani nel 1650, da Iacopo e Brigida (Brigitta) Magliocco, entrambi nobili.
Conclusi a tredici anni gli studia humanitatis, intraprese quelli [...] verità, il rapporto verità-libertà. Alla tradizionale seconda parte dellalogica, tenendo presente Arnauld, dedica solo una (la terza) delle sei proposizioni. Nella quarta parte è interessato più che alla sillogistica alla topica, di cui darà una ...
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GEYMONAT, Ludovico
Girolamo De Liguori
Nacque a Torino l'11 maggio 1908, da Giovanni, valdese, e da Teresa Scarfiott, cattolica, entrambi di famiglia piemontese. Conseguì la laurea in filosofia, presso [...] per lui rivelativa, del Circolo di Vienna, quindi dell'empirismo logico, soprattutto secondo il magistero di Schlick, su . 113-116; M. Dal Pra, Sul valore delleproposizioni scientifiche, in Rivista di storia della filosofia, III (1948), 1, pp. 45-50 ...
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CALDERONI, Mario
Fulvio Papi
Nato il 30 giugno 1879 a Ferrara da Carlo, studiò diritto a Firenze e a Pisa, dove si laureò. Nel 1909 conseguì la docenza in filosofia morale, che esercitò per due anni [...] sono a loro volta fatti, e la logica del vero e del falso si applica a proposizioni non a fatti.
Questa tecnica del validificazione o falsificazione delleproposizioni vi è sempre un elemento attivo; b) perché ogni proposizione verificata può ...
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algebra di Boole
Silvio Bozzi
Introdotte nel 1848 da George Boole come controparte algebrica dellalogica dei termini e di quella ipotetica, le algebre di Boole trovano una prima formulazione assiomatica [...] doppia veste di algebra delleproposizioni e di algebra delle classi, costituiranno – tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento – l’oggetto dell’algebra dellalogica. Il loro ingresso nel mondo della matematica propriamente detta avverrà ...
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Indirizzo di pensiero sorto negli USA intorno al 1870 e diffusosi più tardi in Europa, dove ebbe il maggior successo nei primi decenni del Novecento.
C.S. Peirce: dal pragmatismo al pragmaticismo
Il termine [...] il metodo del p. e gli sviluppi più recenti dellalogica matematica, sottolineando il carattere ipotetico delleproposizioni generali e mostrando interesse per lo sviluppo storico delle ricerche scientifiche.
Tuttavia la ripresa più importante del p ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. [...] , cioè disposizioni psicologiche, verso ciò che è stato chiamato proposizione. L’interesse di logici e filosofi del linguaggio deriva dal fatto che in esse non vale il principio della sostitutività dell’identità o legge di Leibniz (per es., da «A ...
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necessità Carattere, qualità, condizione di ciò che non può non essere o essere diversamente da come è.
Filosofia
Nel mondo greco, il termine corrispondente a n., ἀνάγκη, è adoperato inizialmente per [...] quale ultima viene spiegata in termini di tautologia: una proposizione è cioè logicamente vera quando è vera per tutti i valori di verità delleproposizioni che la costituiscono. R. Carnap (Meaning and necessity) ha ampliato l’idea wittgensteiniana ...
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SOCIOLOGIA
Raymond Boudon
Costantino Cipolla
Roberto Cipriani
Filippo Barbano
Filippo Barbano
(XXXI, p. 1019; App. III, II, p. 761; IV, III, p. 356)
Logica ed epistemologia della sociologia. - Le [...] atti discorsivi" dalle proposizioni enunciative, l'eticità delle une dall'analiticità delle altre. Il , Saggi sulla società industriale, ivi 1970 (P. Farneti); J. Habermas, Logicadelle scienze sociali, Bologna 1970 (A. Santucci); R.S. Lynd, H. ...
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logica
lògica (ant. lòica) s. f. [dal lat. logĭca, gr. λογική (sottint. τέχνη «arte»), dall’agg. λογικός: v. logico1]. – 1. Nel pensiero greco classico, la scienza del logos, ossia del pensiero in quanto viene espresso; in partic., in Aristotele,...
proposizione
propoṡizióne s. f. [dal lat. propositio -onis, propr. «il mettere innanzi», der. di proponĕre: v. proporre]. – 1. In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato. In partic.:...