In logica, relazione che si instaura tra un gruppo di proposizioni e una proposizione quando quest’ultima è detta seguire logicamente dalle prime. Si distinguono vari tipi di c. a seconda delle particolari [...] modalità concettuali che conducono all’affermazione che qualcosa ‘segua’ da qualcos’altro.
In logica matematica, relazione di c. è una particolare relazione che un’espressione ha con un insieme di espressioni, nel senso che ogni interpretazione di ...
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Studiosa di logica e filosofia (Wimbledon 1885 - Londra 1943), dal 1933 prof. all'univ. di Londra. Allieva del logico W. E. Johnson, risentì l'influenza di B. Russell e A. N. Whitehead e, in modo particolare, [...] . E. Moore. La sua opera più importante può considerarsi A modern introduction to logic (1930), dove l'esposizione della logica formale e delle tecniche logiche si accompagna a una lucida analisi dei problemi epistemologici e metafisici connessi alle ...
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Come termine specifico di logica, la c. è il rapporto vigente tra un’affermazione e una negazione di egual soggetto e di egual predicato. In questa antitesi, vero essendo un termine, l’altro deve essere [...] si qualifica un soggetto con un attributo che è escluso dalla natura stessa del soggetto (per es. sfera cubica).
In logica matematica il principio di c. è espresso dalla formula ¬ (p ⋀ ¬ p). Questo principio, in relazione a un calcolo logistico ...
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Filosofia
Nella logica, il c. di un concetto è la sua comprensione (➔). In gnoseologia, si distingue in ogni atto conoscitivo il c. o materia, che è il dato, e la forma, il principio organizzatore del [...] del discorso poetico, di immagini e concetti, e ha inteso la forma poetica come una struttura logica e discorsiva linguisticamente differenziata dalle strutture discorsive del linguaggio comune e del linguaggio storico-scientifico.
Nel linguaggio ...
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Nella logica aristotelica, riferito a ciò che separa una cosa da un’altra, che nega l’appartenenza di un predicato a un soggetto. La teologia a. (in opposizione alla catafatica) è quella che procede alla [...] conoscenza di Dio per via di negazioni, dicendo ciò che Dio non è ...
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Nella logica, un insieme ordinato di proposizioni, una delle quali è posta come inferita dalle altre. La proposizione inferita si dice conseguente o conclusione; quella o quelle da cui è inferita antecedente; [...] il vincolo di dipendenza tra il conseguente e l’antecedente conseguenza ...
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PERELMAN, Chaïm
Studioso di logica, è nato a Varsavia il 20 maggio 1912, e si è trasferito in Belgio nel 1925; ha studiato logica in Polonia nel 1936-37; dottore in legge (1934) e in filosofia (1938), [...] all'indagine razionale tutto ciò che appartiene alla vita pratica e cade nell'ambito del probabile. P. ha proposto così una "logica delle prove non dimostrative che estende il suo dominio al campo dell'opinabile e del preferibile" (N. Bobbio) e che ...
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Nella logica kantiana, il giudizio che, insieme a quello apodittico e a quello problematico, costituisce la categoria della modalità; consiste in un’affermazione o negazione (A è B; A non è B), senza alcuna [...] idea di necessità o di possibilità, ossia esprime una semplice verità di fatto (mentre la verità di diritto è espressa dal giudizio apodittico), e viene perciò detto anche ‘giudizio di realtà’ ...
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Nella logica antica, ogni processo discorsivo della mente o ragione, che, muovendo da alcune premesse, perviene a una conclusione. Se questo procedimento va dall’universale al particolare, o dal più generale [...] più compiuta trattazione nella sillogistica aristotelica (➔ sillogistica); se la direzione è inversa, si ha il r. induttivo (➔ induzione). Dato però il maggior rigore logico della deduzione, come r. per eccellenza è talora considerato il sillogismo. ...
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Nella logica aristotelica, il processo di prova della validità di una proposizione mediante la sua deduzione da un’altra verità più generale. Tale deduzione è compiuta dal pensiero dianoetico e ha per [...] fondamentale strumento il sillogismo. L’inizio dell’a. non può essere fatto risalire all’infinito, nell’esigenza di provare le premesse di ogni singola deduzione: Aristotele pone quindi all’origine le ...
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logica
lògica (ant. lòica) s. f. [dal lat. logĭca, gr. λογική (sottint. τέχνη «arte»), dall’agg. λογικός: v. logico1]. – 1. Nel pensiero greco classico, la scienza del logos, ossia del pensiero in quanto viene espresso; in partic., in Aristotele,...
logicismo
s. m. [der. di logica, logico1]. – 1. a. In senso ampio, ogni dottrina che pone la logica a fondamento della filosofia, o le assegna comunque un posto preponderante in questa disciplina. b. In filosofia della matematica, indirizzo...