Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] come suo. Giunto a questa consapevolezza egli ripensa il cammino ed enuclea da esso i concetti maturati attraverso quelle esperienze. La logica e le f. della natura e dello spirito sono appunto il risultato di queste elaborazioni. Ed è questo che dà ...
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Filosofo (Bologna 1599 - Vico del Gargano 1653); insegnò logica all'univ. di Bologna (1627), poi retorica all'Accademia di Mantova (1628-31) e infine filosofia alla Sapienza di Roma (1636-41), dove, commentando [...] durante il primo anno accademico il De caelo di Aristotele, confutò il sistema copernicano (la prolusione al corso fu pubblicata a Roma nel 1637). Vescovo di Vieste dal 1644 ...
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Filosofo e medico (Bologna 1463 - ivi 1512). Insegnò logica, filosofia naturale e medicina teorica a Bologna (1484-1506), poi, per un biennio (1506-1508), filosofia naturale a Padova, in concorrenza col [...] Pomponazzi, e infine di nuovo a Bologna dal 1508 alla morte. Nelle sue opere filosofiche l'A. si rivela fedele seguace di quel particolare indirizzo averroistico che fa capo a Sigieri di Brabante; tra ...
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è detto segno della s.). ◆ [FAF] S. logica: quell'argomentazione nella quale, avendo stabilito una certa classe o un certo concetto universale e dimostrato che una singola realtà ne è totalmente [...] o parzialmente priva, si conclude che essa non appartiene a quella classe o non è includibile in quel concetto. ◆ [ALG] S. tra due insiemi: l'operazione con cui si forma l'insieme (insieme differenza) ...
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Filosofo (sec. 13º); autore di un compendio scolastico di logica (Summa logicae); rappresentante del rinnovamento degli studî di logica aristotelica iniziatosi nella seconda metà del sec. 12º. ...
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VERITÀ
Bruno Nardi
È l'intrinseca coerenza e forza logica del giudizio, che, secondo Aristotele, "afferma essere quello che è, e non essere quello che non è". Ma sebbene il vero e il falso siano formalmente [...] "verità ontologica" come fondamento e norma della "verità logica". Dalla distinzione aristotelica fra giudizî necessarî e contingenti, 'una opposta all'altra. Assurda dal punto di vista logico, questa strana dottrina permise, per alcuni secoli, di ...
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Medico e filosofo (Rapallo 1577 - Padova 1657), prof. di logica a Pisa, poi di filosofia a Padova (1609), quindi a Bologna. Tornò a Padova nel 1645 a insegnare medicina. Peripatetico, sostenne le posizioni [...] aristoteliche e galeniche in numerose opere di medicina e di filosofia naturale; tra queste, De monstrorum causis, natura et differentiis (1616); De spontaneo viventium ortu (1618: sul dibattuto problema ...
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alternativa
alternativa [Der. di alternato] [FAF] [ELT] [INF] Operazione logica, sinon. di OR. ◆ [ANM] Principio dell'a.: principio utilizzabile per la risolubilità di un'equazione integrale di Fredholm [...] di seconda specie: v. equazioni integrali: II 477 d ...
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metateoria
metateorìa [Comp. di meta- e teoria] [FAF] Nella logica matematica, l'analisi di una teoria, detta teoria oggetto; si distingue tra m. sintattica, che ha per oggetto le proprietà formali delle [...] espressioni della teoria, e m. semantica, che studia anche i signif. dei simb.; più generic., come calco dell'ingl., come sinon. di metafisica ...
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logica
lògica (ant. lòica) s. f. [dal lat. logĭca, gr. λογική (sottint. τέχνη «arte»), dall’agg. λογικός: v. logico1]. – 1. Nel pensiero greco classico, la scienza del logos, ossia del pensiero in quanto viene espresso; in partic., in Aristotele,...
logicismo
s. m. [der. di logica, logico1]. – 1. a. In senso ampio, ogni dottrina che pone la logica a fondamento della filosofia, o le assegna comunque un posto preponderante in questa disciplina. b. In filosofia della matematica, indirizzo...