Uomo politico e pubblicista francese (Londra 1810 - Parigi 1870). Entrato (1830) nella redazione de L'Avenir, si unì a Lamennais e a Lacordaire nel sostenere la necessità e l'attualità di un nuovo assetto [...] politico fondato sulla religione cattolica, cui rispondesse un ammodernamento della Chiesa in senso liberale. Condannato da Roma L'Avenir (1832), M., pur rimanendo fedele alle sue idee, si sottomise. Nel ...
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Fox, Charles James
Statista inglese (Londra 1749-Chiswick 1806). Segretario di Stato per gli Affari esteri nel 1782 e nel 1783, riconobbe l’indipendenza delle colonie d’America, si adoperò per ridimensionare [...] la Compagnia delle Indie e ridurre i poteri della corona. Assunse poi un atteggiamento favorevole verso la Rivoluzione francese, in polemica con W. Pitt; morto questi (1806), divenne ministro degli Esteri ...
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Seton-Watson, Christopher
Storico inglese (Londra 1918-Clapman 2007). Figlio dello storico Robert William. Durante la Seconda guerra mondiale ha servito nella Royal horse artillery combattendo in Grecia, [...] Egitto e Italia ed è stato insignito della Military cross. Nel 1946 è stato eletto Fellow in storia moderna e politica all’Oriel college di Oxford dove ha insegnato fino al 1983. Fra i massimi studiosi ...
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Generale e uomo politico (Torino 1826 - Londra 1888). Partecipò alle guerre di indipendenza. Inviato straordinario e ministro plenipotenziario a Vienna (1871-85), come ministro degli Esteri (1885-87) rinnovò [...] il trattato della Triplice Alleanza e firmò l'accordo italo-britannico (1887), volto a tutelare gli interessi italiani nel Mediterraneo. Nel 1887 fu nominato ambasciatore a Londra. ...
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Giornalista e parlamentare irlandese (Athlone 1848 - Londra 1929). Esordì come cronista della Saunders' Newsletter, organo conservatore di Dublino. Trasferitosi a Londra (1870), fu assunto come redattore [...] dal Daily Telegraph e in seguito dall'ufficio londinese del New York Herald. Eletto alla camera dei Comuni (1880), fondò e diresse The Star, The Sun, The Weekly Sun e T. P. S. Weekly (dal 1923) ...
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Figlio del banchiere Francesco (Evesham 1657 - Londra 1736) militò a lungo nei Paesi Bassi. Tornato in patria dopo l'avvento al trono di Giacomo II, gli rimase fedele fino alla sconfitta definitiva. Arrestato [...] pochi anni dopo il suo ritorno a Londra (1696) sotto l'accusa di partecipazione a un complotto, trascorse in prigione i rimanenti quaranta anni di vita. Ha lasciato una Short history (1729) delle sue vicende. ...
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Prelato inglese (n. 1500 circa - m. Londra 1569). Impiegato da Enrico VIII in faccende delicate, a cominciare da quella del suo divorzio nel 1540, fu eletto vescovo di Londra (1540). Rimase sempre in buon [...] accordo con Enrico, ma all'ascesa di Edoardo VI mostrò insofferenza per la politica religiosa del nuovo sovrano; sicché fu deposto (1549) e imprigionato. Liberato all'avvento al trono (1553) della regina ...
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Uomo politico inglese (Everton, Bedfordshire, 1427 - Londra 1470), figlio di John Tiptoft (v.). Durante il protettorato yorkista fu tesoriere dello scacchiere e luogotenente d'Irlanda (1456-57). Ambasciatore [...] e alla corte di Mantova (1457-59), si trattenne tre anni in Italia a studiare legge. Edoardo IV lo nominò conestabile di Londra (1462); in questa carica egli condannò a morte il conte di Oxford e altri lancasteriani, e poi (1470) venti seguaci di ...
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Uomo politico ceco (Kobeřice, Moravia, 1895 - Londra 1958), membro del Partito socialista nazionale, collaboratore del presidente Beneš, fu ministro degli Esteri del governo cecoslovacco emigrato a Londra [...] (1941-45) e, rientrato in patria dopo la fine della guerra, ministro del Commercio estero (1945-48). Fautore sullo scorcio del 1947 di uno sganciamento dei partiti non marxisti dalla coalizione governativa ...
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Uomo politico (Winterslow House, Wiltshire, 1773 - Londra 1840). Educato alla scuola dello zio, Ch. J. Fox, si trasferì a Firenze (1794); poi entrò alla camera dei Lord (1796), dove capeggiò l'opposizione [...] causa dell'indipendenza greca. Ministro nel gabinetto whig di Melbourne (1834) si adoprò a evitare una rottura anglo-francese sulla questione d'Egitto. Ospitò nella sua casa di Londra (Holland House) profughi e letterati italiani, tra cui U. Foscolo. ...
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arciterrorista s. m. e f. Capo o leader terrorista ritenuto molto pericoloso e potente. ◆ Uri Lubrani, massimo esperto in Israele di cose libanesi, conosce da tempo Imad Murnaia. «È un arciterrorista – ha ricordato ieri – che ha avuto a che...
londinese
londinése agg. e s. m. e f. [dal lat. Londin(i)ensis, der. di Londinium «Londra»]. – Della città di Londra, capitale della Gran Bretagna; appartenente o relativo alla città di Londra: la popolazione l.; i tipici quartieri l.; le...