PARISANI, Napoleone
Eugenia Querci
– Nacque l’11 aprile 1854 a Camerino, dal conte Giuseppe, uomo di solide convinzioni liberali, e dalla principessa Emilia Gabrielli, discendente di Napoleone I attraverso [...] inoltre, nel 1930, al Salone del Paesaggio umbro di Orvieto e alle celebrazioni per il VI centenario della morte di LorenzoMaitani.
Nel 1932 gli venne dedicata una personale presso palazzo Doria a Roma, sede dei Cultori dell’arte.
Morì il 20 ...
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TALENTI
V. Ascani
Famiglia di architetti e scultori toscani originaria di Nipozzano, nel Pratomagno fiorentino, attiva a Firenze nel Trecento, responsabile dell'edificazione di alcune tra le più importanti [...] il comando di Andrea Pisano e, poi, di Andrea di Cione, dei quali reca traccia come scultore e intagliatore. Al seguito di LorenzoMaitani fu inoltre attivo nel cantiere del duomo di Orvieto, come risulta da un pagamento (Fumi, 1891) nel 1325. In età ...
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UGOLINO di Vieri
P. Leone de Castris
Orafo senese attivo in Italia centrale nel Trecento.
U. apparteneva a una famiglia di orafi, in quanto figlio del maestro senese Vieri di Ugolino, noto dal 1305; [...] e contrafforti, che è stata spesso messa in relazione con quella del duomo di Orvieto, e collegata dunque al nome di LorenzoMaitani, e dei vari progetti per la facciata (Orvieto, Mus. dell'Opera del Duomo), ma che è da vedere anche e soprattutto ...
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BEVIGNATE (Benvegnate)
Pico Cellini
Benedettino silvestrino, nato a Cingoli (Macerata), fu attivo come architetto, e forse scultore, da circa la metà del sec. XIII ai primi decenni del XIV per un vasto [...] ed in quanto a lui si deve del duomo di Orvieto. Il problema critico, ravvivato dall'impostazione del de Francovich (LorenzoMaitani scultore…,in Boll. d'Arte,VI [1928], pp. 339-372),ha appassionato e trascinato in accesa polemica molti studiosi, tra ...
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DARDALINI (Dardolini), Consilio
Maria Grazia Branchetti
Figlio di Giunta, nacque a Monteleone nel contado orvietano: risulta attivo come maestro vetraio dal 1321 al 1363 (Fumi, 1891). Fabbricava smalti [...] con un altro operaio monteleonese, Ghino di Pietro, sotto la direzione di LorenzoMaitani capomastro del duomo fin dal 1310.
Si lavorava in una fornace che lo stesso Maitani aveva voluto aprire presso la porta dell'episcopato con duplice intento: per ...
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