Vanini, Giulio Cesare. - Filosofo (Taurisano, Lecce, 1585 - Tolosa 1619). Entrato nell'ordine dei carmelitani a Napoli (1603), girovagò, col confratello Giovanni Maria Ginocchio, per i paesi riformati e quindi, insieme con lui, si convertì all'anglicanesimo (1612). Sospetto agli anglicani per il suo spirito ribelle e "libertino", tornò al cattolicesimo e ottenne l'autorizzazione a pubblicare l'Amphitheatrum ...
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Scrittore e filosofo greco (sec. 3º a. C.) di Gadara, detto anche di Sinope, dalla città in cui visse schiavo prima di essere liberato. Fu tipico esponente della scuola cinica, con la sua critica demolitrice [...] preconcetta. È famoso per il particolare genere di satira, che da lui prese il nome di menippea. Delle sue opere, per noi perdute, si ha l'imitazione e il ricordo negli scritti di Luciano, e fra i Latini specialmente in Lucilio, Varrone e Orazio. ...
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Filosofo e scrittore latino (n. Cordova 4 a. C. - m. 65 d. C.). Figlio di Seneca il Retore, compì i suoi studî a Roma, con Papirio Fabiano, retore e filosofo stoico, lo stoico Attalo, il cinico Demetrio [...] spirituale del filosofo e del moralista; probabilmente le Lettere a Lucilio sono una delle ultime opere. L'elenco dei Dialogi, De beneficiis, De clementia, Epistulae morales (le Lettere a Lucilio). Un posto particolare nella produzione di S. hanno le ...
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PIETRO da Mantova
Giuseppe Gardoni
PIETRO da Mantova (Petrus de Mantua, Petrus Mantuanus, Petrus Alboinis de Mantua, Petrus Alboini Mantuanus). – Nacque da Giovanni attorno alla metà del Trecento, con [...] e di filosofia morale. Lo testimonia l’importante e unico frammento pervenuto di una sua esposizione della prima lettera a Lucilio (l’Expositio primae epistolae Senecae ad Lucillum, nel cod. Vat. Lat. 5223) che dovette costituire l’incipit del corso ...
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lucilia
lucìlia s. f. [lat. scient. Lucilia, der. del lat. class. lux lucis «luce», sul modello del nome proprio gentilizio Lucilia]. – Genere di mosche della famiglia calliforidi, che comprende specie ornate di colori brillanti e metallici:...
avvisare2
avviṡare2 v. tr. [dal fr. ant. aviser, comp. di à e viser «vedere»], ant. – 1. Osservare: le sue parole e risposte serberete, e avviserete la corte sua e’ costumi di quella (Novellino); adocchiare: levando me sù ver’ la cima D’un...