Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Le riflessioni sulla natura del linguaggio animano la scena culturale tedesca tra la [...] di falso d’autore – composto sulla falsariga di “una poesia didattica e filosofica dell’età romana” ispirata al De rerum Natura di Lucrezio – con cui si chiude il suo scritto. Forse per trarsi d’impaccio da un problema di cui, per sua ammissione, si ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. Il problema della generazione
Walter Bernardi
Il problema della generazione
Scienza e filosofia nella controversia sulla generazione animale
Il [...] indiscusso fino alla metà del Seicento. Proposta da Empedocle, Ippocrate e Aristotele, accettata da Democrito, era stata ripresa da Lucrezio e da Galeno, prima di essere trasmessa al Medioevo e al mondo moderno da Alberto Magno e Tommaso d'Aquino ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovanni Pico della Mirandola
Nicoletta Tirinnanzi
Tesa in un breve arco di tempo, la vicenda di Pico sembra innervata sullo scarto tra l’originaria esaltazione della libertà umana e la tensione religiosa [...] e facendo affiorare l’immagine tragica di un «volgo» infante, e del tutto estraneo alla ragione:
Questo forse conveniva che tu, o Lucrezio, facessi, se scrivevi per i bambini, se scrivevi per il volgo; e lo dovevi fare in ogni modo, tu che propinavi ...
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Storia, teorie della
Pietro Rossi
La scoperta della storia come processo unitario
La nozione di 'storia' come processo unitario, comprensivo delle vicende degli uomini in tempi e luoghi diversi, e quindi [...] , o da una costituzione perfetta, come in Platone, oppure come un cammino progressivo dallo stato ferino alla civiltà, come in Lucrezio. In generale, poi, la storiografia greca e quella romana non si ispirano a una concezione generale della storia: l ...
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Germania
Filippo Brancucci
W. Theodor Elwert
Dell'odierna G., detta da lui Lamagna o Alamania (If XX 62; VE I XVIII 5), D. ha scarse notizie e poco chiare, di gran lunga inferiori a quelle che dimostra [...] (1565, 1571, 1586, 1596, 1603); lo Zwinger dimostra anche la sua stima per D. che egli giudica un secondo Lucrezio, riecheggiando il giudizio dell'umanista italiano Raffaele da Volterra (1450-1521).
Se nel sec. XVII continuano a scarseggiare notizie ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Rinascimento: oltre la costruzione dei ‘moderni’
Michele Ciliberto
Quando si parla di movimenti come il Rinascimento – o anche l’Illuminismo – che contengono nella loro stessa definizione un giudizio [...] sono riconducibili, in modo lineare, alla categoria dell’Umanesimo. Non è umanista Machiavelli, il quale – da buon lettore di Lucrezio – crede che ogni corpo misto sia destinato alla fine, alla decadenza; né lo sono Guicciardini, Pietro Pomponazzi o ...
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VENERE (Venus, etr. Turan)
J. Charbonneaux
Le origini della V. romana sono oscure e discusse; ma l'evoluzione della sua personalità e la storia del suo culto hanno un interesse psicologico e politico [...] il suo viso, o non è piuttosto un simbolo cosmico atto ad illustrare il famoso proemio del De Rerum Natura di Lucrezio? Lo si ritrova in effetti, tenuto ostentatamente nella mano destra da Cupido che accompagna la V. trionfante dipinta sulla facciata ...
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costituzione mista
Gennaro Sasso
Polibio
Se di quel che M. scrisse in Discorsi I ii distinguendo tre forme di governo (il monarchico, o di uno, l’aristocratico, o di pochi, il democratico, o di molti) [...] origini che, ottimo conoscitore e trascrittore del suo poema, egli leggeva nel quinto libro del De rerum natura di Lucrezio.
Il circolo delle forme costituzionali
L’altro elemento che della teoria di Polibio, o della sua semplificazione della teoria ...
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Gentile e Bruno
Simonetta Bassi
In un saggio del 1977 sugli studi bruniani di Giovanni Gentile, Antonio Corsano sottolinea, in modo particolare, la riflessione sulla religione di Giordano Bruno (1548-1600) [...] delle opere. Per quanto riguarda la grafia arcaizzante, Bruno secondo Spampanato «è ostile a’ cambiamenti, è conservatore»; come Lucrezio, è linguisticamente inattuale e diffida delle novità anche perché sono suggerite da coloro che egli disprezza (V ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Armando Bisogno
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La riflessione di Montaigne sul concetto di “vincolo”, quale modo filosofico e percorso [...] della natura”, descritto da Sebond nel suo Liber creaturarum, ripreso in negativo con la mediazione poetico-filosofica di Lucrezio.
Il risultato non riuscirà a evitare del tutto l’approccio di ordine cosmologico, che mantiene e recupera in direzione ...
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lucreziano
agg. [dal lat. tardo Lucretianus]. – Di Tito Lucrezio Caro, poeta latino (1° sec. a. C.), o che è proprio, che ha i caratteri della poesia di Lucrezio: il poema l., intitolato «De rerum natura»; il pessimismo l.; l’esametro lucreziano.
crescit eundo
(lat. «cresce con l’andare»). – Espressione di Lucrezio, riferita alla folgore (De rerum natura VI, 341), e che si ritrova simile in Virgilio, Aen. IV, 175, riferita alla Fama (viresque acquirit eundo «e procedendo acquista forza»)....