In generale, la manifestazione del sentimento con cui l’uomo, riconoscendo l’eccellenza di un altro essere, lo onora. Si distingue in c. profano e c. religioso. Quest’ultimo è il più comune e include le [...] e quello ideologico e nozionale, da cui proviene la giustificazione razionale dell’atto diculto. Caratteristica del c. in generale è la delimitazione di una sfera sacra rispetto ai luoghi, al tempo e alle persone. Circa i primi si osserva che il ...
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Il termine ἐκκλησία, che nel greco classico denota un’assemblea politica, è usato nelle parti più recenti della versione greca dell’Antico Testamento detta dei Settanta come equivalente dei termini ebraici [...] considerazioni cosmiche, filosofiche e simboliche che portano a privilegiare la pianta centrale, la più idonea al luogodicultodi Dio, essenza della perfezione e dell’armonia. Tipologia contestata dalla controriforma (C. Borromeo), che prescrive la ...
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Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] nuova fisionomia della città alto-medievale, con castelli e fortificazioni sorte attorno alle case dei potenti e ai luoghidiculto.
Alla morte di Costantino l’Impero fu nuovamente turbato da lotte per la successione; poi Costanzo II (337-361) riunì ...
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traslazione Trasferimento da un luogo a un altro e raramente da un tempo a un altro.
Trasferimento del procedimento da un ufficio giudiziario a un altro a seguito di un provvedimento del giudice preventivamente [...] nel 1907, da O. Veblen e J.H.M. Wedderburn).
T. delle reliquie Il trasporto dei resti di un santo dal sacello originario a un luogodiculto, spesso narrato in relazioni dette Acta translationis; la data della t. è a volte festa liturgica. T. della ...
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GIAPPONE (A. T., 101-102)
Fabrizio CORTESI
Giuseppe COLOSI
Gioacchino SERA
Pino FORTINI
Guido PERRIS
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Anna Maria RATTI
Edoardo GOULET
Carlo TAGLIAVINI
Alfred SALMONY
Marcello [...] antenati divinizzati. Ma in origine questi non erano rappresentati che da simboli, come specchi, sciabole e pietre. Il luogodiculto può essere un terreno chiuso da considerarsi come l'abitazione degli antenati; così che le costruzioni ci dànno un ...
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Capitale della repubblica greca, di cui è anche la città più grande e popolosa. È situata al centro di una pianura limitata ad E., a N. e ad O. da una cerchia di monti: Imetto o Trellovoũni (m. 1026), [...] forse nel suo vestibolo, si trovava un luogodiculto, altare o focolare (βουλαία ἑστία; Xenoph., Hell., II, 52 seg.; Diod., XIV, 5). V'era inoltre una statua in legno (ξόανον) di Zeus Bulaios, una di Apollo, opera di Pisia e una figurazione del Demo ...
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PUGLIA
Andrea A. Bissanti
Ettore De Juliis
Tancredi Carunchio
(XXVIII, p. 505; App. II, II, p. 632; III, II, p. 529; IV, III, p. 112)
La P. continua a dare l'impressione, anche nell'ultimo decennio, [...] ), nell'abitato e nella necropoli (1984-85, 1992) e, infine, nel santuario extraurbano di Monte Papalucio (1978-79, 1982). In questa località è stato riconosciuto un luogodiculto frequentato da indigeni e da Greci già dall'età arcaica e dedicato a ...
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È il nome del quinto e ultimo dei libri che costituiscono il Pentateuco (v.; v. anche bibbia); il nome, usato nella Volgata latina donde è passato nelle lingue moderne occidentali, deve la sua origine [...] of Biblical Literature, XLVII (1928), pp. 305-379; per le questioni d'interpretazione, specialmente sull'unicità del luogodiculto, E. König, Deuteronomische Hauptfragen, in Zeitschrift. alttest. Wiss., XLVIII (1930), pp. 43-66. Vedi inoltre la bibl ...
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Caratteri antropologici
L’a. dell’uomo varia e assume forme diverse in relazione alle condizioni climatiche, ai mezzi tecnici messi in atto per la costruzione, ma anche all’organizzazione sociale e alla [...] a scegliere un determinato sito (per es., nelle vicinanze di un luogodiculto), un orientamento particolare, colori, decorazioni specifiche. In molte società indonesiane la casa è una sorta di microcosmo e riproduce nella sua forma l’ordine naturale ...
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(o manumissione) Nell’antica Roma, atto con il quale il dominus (padrone) proclamava libero il suo schiavo, rinunciando alla potestà o manus che aveva su di lui e facendogli acquistare la libertà e la [...] la cosiddetta manumissio in ecclesia, perché l’atto doveva essere compiuto in un luogodiculto. Giustiniano, infine, intervenne a cancellare ogni limitazione alla possibilità di liberare gli schiavi, i quali erano d’altronde presenti, nella società ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...