L'archeologia delle pratiche cultuali. Periodo tardoantico e medievale e mondo bizantino
Francesca Romana Stasolla
I luoghi, gli oggetti del culto e i materiali votivi
La definizione di una disciplina [...] infatti considerate cristologiche e non mariane. Ciò non toglie che immagini di personaggi venerati, in primo luogo degli apostoli, fossero poi oggetto di devozione e diculto, soprattutto dal V secolo, benché nelle fonti patristiche si noti l ...
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Restauro e conservazione
Alessandra Melucco Vaccaro
Il concetto di restauro, inteso come il complesso di regole che presiedono all'insieme dei trattamenti e degli interventi destinati a minimizzare [...] radicale applicazione di questa tendenza anche nel resto d'Europa, soprattutto in Germania e Inghilterra, diede luogo ad abusi degli edifici che, per la continuità dell'uso diculto, reclamavano un completamento. Analoghe soppressioni e de-restauri ...
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La conservazione e il restauro delle superfici architettoniche
Maria Olimpia Zander
Roberto Nardi - Chiara Zizola
Gli intonaci e i dipinti murali
di Maria Olimpia Zander
Gli organismi architettonici [...] ed Ercolano, staccati e destinati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Cassio - Nardi 1982). Un discorso diverso riguarda i mosaici pavimentali e parietali presenti nei luoghidiculto. Laddove questi edifici sono rimasti in uso, non sono ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Asia Centrale
Ciro Lo Muzio
Le aree, le sepolture, i corredi e i riti
Le aree e le tipologie sepolcrali
Un quadro esauriente dell'evoluzione delle pratiche [...] ), come luogo per la deposizione di resti ossei di defunti sottoposti di aree funerarie e diculto. La Mongolia, la Transbaikalia, l'Altai e Tuva sono le aree di maggiore diffusione di questi manufatti, che, evidentemente connessi con il culto ...
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L'archeologia delle pratiche cultuali. America Settentrionale e Mesoamerica
Thomas R. Hester
Claude-François Baudez
Gli oggetti del culto e i materiali votivi: america settentrionale
di Thomas R. [...] sud-orientali, forse come riflesso di un sistema religioso o diculto, sebbene la loro distribuzione fosse vincolata per rimanere permanentemente in un luogo stabilito, mentre quelli più leggeri, in forma di padella per friggere, servivano ad ...
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Spettacolo
Mario Verdone
Il termine spettacolo (dal latino spectaculum, derivato di spectare, "guardare") designa in senso ampio qualsiasi performance artistica che si svolga davanti a un pubblico di [...] nei paesi nordici. Grotowski teorizza il 'teatro-laboratorio' come luogodi addestramento e di educazione permanente dell'attore, che deve tendere a una espressività totale. L'accento è posto in primo luogo sul corpo e poi sulla parola, che non deve ...
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L'archeologia delle pratiche cultuali. Iran
Pierfrancesco Callieri
I luoghi del culto
Nell'età del Bronzo, la cultura "transelamita" costituisce sull'altopiano iranico una koinè in cui il legame con [...] cui esistenza, documentata a partire dal X secolo, risale verosimilmente a epoca più antica. Mancano indicazioni sui luoghidicultodi manichei ed ebrei, mentre notevoli sono i resti buddhistici nelle regioni orientali del regno sasanide, limite ...
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L'archeologia delle pratiche cultuali. Mondo egeo
Luigi Caliò
I luoghi, gli oggetti del culto e i materiali votivi
Nel periodo prepalaziale la sfera sacra sembra essere relegata nei contesti funerari. [...] Triada è stata costruita senza bacino. Si assiste ad un forte cambiamento dei costumi religiosi e delle pratiche e dei luoghidiculto nel Minoico Tardo IA maturo; tale fenomeno è forse da porre in relazione con la crisi sociale ed economica che ...
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L'Europa tardoantica e medievale. Il cristianesimo. La penetrazione del cristianesimo nella societa romana
Antonio Carile
Pier Giorgio Spanu
Il cristianesimo e l’impero
di Antonio Carile
Il termine [...] in Europa fra tarda antichità e alto medioevo. Atti della XLV Settimana CISAM, Spoleto 1998, pp. 851-901.
G. Lilliu, Luoghidiculto e monumenti “pagani” convertiti in sedi della religione cristiana, in F. Atzeni - T. Cabizzosu (edd.), Studi in onore ...
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teologia In senso largo, ogni dottrina relativa a Dio, o agli dei, o più genericamente alla religione. In senso stretto, con riferimento alla religione cristiana, la riflessione intorno al dato rivelato.
La [...] cristiani al vero culto «a Dio gradito» e cioè a un «culto secondo il lògos» (Romani 12, 1).
A fianco di Paolo è Giovanni «da un altro luogo», dal «Padre» (Giovanni 8, 42; 7, 28-29; 17, 8), ha qualcosa di paradossale, perfino di «urtante» (6, ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...