Protestantesimo
Heinz-Horst Schrey
di Heinz-Horst Schrey
Protestantesimo
sommario: 1. L'autocomprensione odierna del protestantesimo: a) genesi storica; b) distinzione tra veteroprotestantesimo e neoprotestantesimo; [...] interconfessionale (come la Leuenberger Konkordie del 1971-1973 tra luterani, uniti e riformati) o di fusione tra le chiese i Free Baptists (1911); unificazione di tre Chiese luterane (1917); formazione della United Lutheran Church (1918), ...
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Diacono, tipografo ed editore di testi religiosi romeni, svolse la sua attività a Braşov e a Târgovişte nella seconda metà del sec. 16º. Le pubblicazioni da lui edite vanno dal Catechismo del 1559 all'Evangelo [...] commentato del 1581 e sono ispirate ai tentativi di diffondere la Riforma luterana fra i Romeni. Grazie alla sua opera, che conobbe subito una larga diffusione, il valacco diventò la lingua letteraria dei Romeni. ...
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Riformatore (Ettlingen, Baden, 1494 - Strasburgo 1552), subì l'influsso di Erasmo, ma specialmente di Capitone che lo fece chiamare a Magonza (1520) come predicatore; passato a Strasburgo (1523), vi divenne, [...] con Capitone e M. Butzer, uno dei capi della Riforma. Di tendenze moderate benché fosse contrario alla dottrina luterana della presenza reale e aderisse alla dottrina di Zwingli, svolse soprattutto la sua opera sul piano dell'organizzazione ...
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Teologo e storico luterano (Tubinga 1866 - Berlino 1926), prof. a Tubinga (1901) e dal 1906 della seconda cattedra di storia ecclesiastica a Berlino, accanto ad A. Harnack. Pubblicò l'edizione critica [...] di s. Epifanio (1915 e 1922), si occupò di patristica latina, greca e bizantina e della Riforma luterana (Gesammelte Aufsätze zur Kirchengeschichte, 3 voll., 1921-28). ...
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Nato circa il 1527 a Fréjenal de la Sierra, morto a Siviglia il 6 luglio 1598. Chierico dell'ordine dei cavalieri di Santiago, partecipò in qualità di teologo al concilio di Trento, e il 20 giugno 1562 [...] combatté la tesi luterana della comunione sotto le due specie. Protetto da Filippo II di Spagna, tutta la sua attività di erudito, bibliofilo ed esegeta è legata ai numerosissimi incarichi a lui affidati, sino al giorno della sua morte, da Filippo II ...
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Predicatore e teologo svedese (Luleå 1838 - Lidingö 1917), aderì al movimento del "Risveglio del nuovo Evangelo" sorto intorno a F. D. Rosenius. Dopo la morte di questo divenne redattore del diffusissimo [...] periodico Pietisten, e con esso si affermò alla guida del movimento. Sottopose ad acuta critica la rappresentazione ortodossa luterana di Dio e la teoria della giustificazione, provocando una lunga polemica. Espulso con i suoi seguaci dalla ...
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Flacio, Mattia (Mattija Frankovic o Vlacic)
Flacio, Mattia
(Mattija Franković o Vlačić) Nome umanistico del riformatore e storico croato (Albona 1520-Francoforte 1575). Francescano, fu inviato a studiare [...] in Germania, dove diventò fedelissimo discepolo di Lutero. Dopo la sua morte, lottò per la fedeltà alla dottrina strettamente luterana della giustificazione e a quella del servo arbitrio. Per l’avversione mostratagli da F. Melantone e per le continue ...
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Terzogenito (Ansbach 1490 - Tapiau 1568) di Federico il Vecchio, margravio di Ansbach e Bayreuth, e cugino dell'elettore Gioacchino I di Brandeburgo, eletto (1510) gran maestro dell'Ordine Teutonico, combatté [...] contro i Polacchi. Recatosi in Germania per chiedere aiuti, aderì, in un primo tempo nascostamente (1522-23), alla Riforma luterana, che introdusse e diffuse in Prussia. Nel 1525, deposto il gran magistero dell'Ordine, si fece riconoscere duca di ...
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Teologo svizzero (Morat 1808 - Zurigo 1888); è il più congeniale e fedele discepolo di F. Schleiermacher. In due opere di grande impostazione, Die Glaubenslehre der evangelisch-reformierten Kirche (1844-47) [...] Zentraldogmen (1854-56), dà un'esposizione della dogmatica della Riforma non più rielaborata da un secolo: confessione luterana e riformata devono integrarsi a vicenda; quella rappresenta la protesta contro il giudaismo, questa la protesta contro il ...
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Architetto (Ostenda 1783 - Munken, Bruges, 1861), esponente del neoclassicismo. Fu allievo di Ch. Percier a Parigi, dove ottenne il Prix de Rome; soggiornò a lungo in Italia eseguendo disegni esattissimi [...] di monumenti. Insegnò nelle accademie di Amsterdam (1820-35) e di Bruxelles (dal 1835). Tra le sue opere: la chiesa luterana di Amsterdam, quella cattolica dell'Aia, la chiesa di S. Giuseppe a Bruxelles. Suo allievo fu il figlio Léon-Pierre ( ...
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ubiquitario
ubiquitàrio s. m. (f. -a) e agg. [der. del lat. ubīque «in ogni luogo»; cfr. ubiquità]. – 1. Chi aderiva all’orientamento prevalente nella Chiesa luterana e sosteneva, in polemica con i calvinisti e con i luterani dissenzienti,...
consustanziazione
consustanziazióne (o consostanziazióne) s. f. [dal lat. dei teologi consubstantiatio -onis, comp. di con- e substantia «sostanza», sul modello di transubstantiatio «transustanziazione»]. – In teologia, dottrina luterana per...