Architetto (n. Breda 1709 - m. 1773), principale rappresentante in Olanda del classicismo di stampo francese. Studiò a Parigi con J.-F. Blondel (1745-46) e divenne architetto di corte di Guglielmo IV. [...] Opere principali: la facciata della chiesa luterana (1759) e il palazzo del principe Carlo di Nassau-Weilburg (poi Teatro Reale) all'Aia (1767-73); il palazzo del governatore militare a Boscoducale (1768-69). ...
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Pacifista liberiana (n. Monrovia 1972). Laureata presso l’Eastern Mennonite University (Virginia) e assistente sociale dal 1995, si è sempre battuta per i diritti delle donne e per la prevenzione-risoluzione [...] dei conflitti; già impegnata nel programma della chiesa luterana Trauma healing and reconciliation (1998-2003), ha fondato il Women in peacebuilding network program (2001, insieme con C. Freeman) e il movimento Women of Liberia mass action for peace ...
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Cancelliere della corte sassone (Lipsia 1550 - Dresda 1601). In Francia e in Italia aveva subito l'influsso del calvinismo, e tornato in Sassonia aveva determinato un'evoluzione del luteranesimo in senso [...] melantoniano: abolizione della formula di concordia, ecc. Travolto dalla reazione luterana, alla morte del principe Cristiano I fu giustiziato. ...
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Teologo luterano (Medelbye 1586 - Helmstedt 1656). Prof. a Helmstedt dal 1614 alla morte, è noto per il suo tentativo di trovare nella storia ecclesiastica (Desiderium concordiae ecclesiasticae, 1650) [...] un possibile terreno d'intesa fra calvinismo, cattolicesimo e luteranesimo: ne ebbe, da parte luterana, accuse di criptopapismo, e persecuzioni. È nota la disputa sul "sincretismo" da lui sollevata in ambiente calvinista. ...
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Storico, teologo e poeta danese (Udby, Selandia, 1783 - Copenaghen 1872), fu una delle figure più significative della storia culturale e politica danese; nella sua vasta attività di predicatore religioso [...] (pastore protestante, fu dal 1822 a Copenaghen e ivi, dal 1867, vescovo) e di uomo politico, cercò la fusione della fede luterana con lo spirito nazionale che egli risvegliò nella coscienza del suo popolo. Ma la fede religiosa di G. non è quella del ...
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Missionario svedese (Arjeplog 1802 - Vibyggera 1841). Luterano, andò intorno al 1832 col fratello Larsi Levi (Arjeplog 1800 - Pajala 1861), pastore luterano e botanico, a evangelizzare i Lapponi della [...] rigettavano pertanto, con lo scritturalismo biblico, il battesimo, la comunione, e anche l'autorità della Chiesa nazionale luterana, e riprendevano nelle assemblee di fedeli il costume della profezia. Il movimento, che come tale scomparve alla morte ...
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Architetto (Berlino 1778 - Helsinki 1840). Studiò all'Accademia di Berlino e fu attivo a Tallinn e a Pietroburgo, prima di trasferirsi (1816) in Finlandia, dove costruì le sue opere più significative d'impronta [...] neoclassica: a Helsinki, il Senato (1822), l'Università (1828-45), la chiesa luterana (1836); a Turku, la chiesa ortodossa (finita nel 1845). ...
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Diacono, tipografo ed editore di testi religiosi romeni, svolse la sua attività a Braşov e a Târgovişte nella seconda metà del sec. 16º. Le pubblicazioni da lui edite vanno dal Catechismo del 1559 all'Evangelo [...] commentato del 1581 e sono ispirate ai tentativi di diffondere la Riforma luterana fra i Romeni. Grazie alla sua opera, che conobbe subito una larga diffusione, il valacco diventò la lingua letteraria dei Romeni. ...
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Riformatore (Ettlingen, Baden, 1494 - Strasburgo 1552), subì l'influsso di Erasmo, ma specialmente di Capitone che lo fece chiamare a Magonza (1520) come predicatore; passato a Strasburgo (1523), vi divenne, [...] con Capitone e M. Butzer, uno dei capi della Riforma. Di tendenze moderate benché fosse contrario alla dottrina luterana della presenza reale e aderisse alla dottrina di Zwingli, svolse soprattutto la sua opera sul piano dell'organizzazione ...
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Teologo e storico luterano (Tubinga 1866 - Berlino 1926), prof. a Tubinga (1901) e dal 1906 della seconda cattedra di storia ecclesiastica a Berlino, accanto ad A. Harnack. Pubblicò l'edizione critica [...] di s. Epifanio (1915 e 1922), si occupò di patristica latina, greca e bizantina e della Riforma luterana (Gesammelte Aufsätze zur Kirchengeschichte, 3 voll., 1921-28). ...
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ubiquitario
ubiquitàrio s. m. (f. -a) e agg. [der. del lat. ubīque «in ogni luogo»; cfr. ubiquità]. – 1. Chi aderiva all’orientamento prevalente nella Chiesa luterana e sosteneva, in polemica con i calvinisti e con i luterani dissenzienti,...
consustanziazione
consustanziazióne (o consostanziazióne) s. f. [dal lat. dei teologi consubstantiatio -onis, comp. di con- e substantia «sostanza», sul modello di transubstantiatio «transustanziazione»]. – In teologia, dottrina luterana per...