mordere
Alessandro Niccoli
Verbo esclusivo della Commedia, con l'eccezione di Rime CXVI 75.
Come nell'uso odierno, nel suo significato più proprio esprime l'azione dell'afferrare fortemente tra i denti, [...] ferino scatenato. Particolarmente denso e pregnante è il significato di m. in If XXXIV 58: per Giuda la pena del tuus ero, inferne "); cfr. ancora Pd VI 94 il dente longobardo morse / la Santa Chiesa.
Analogo traslato in Pd VII 42 La pena... che ...
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medesimo (medesmo)
Vincenzo Valente
Alternato con ‛ stesso ', ma meno frequente. Di uso più prosastico che poetico, è presente specialmente nel Convivio; ricorre una ventina di volte nella Vita Nuova, [...] cfr. dicea fra me stesso, in Pg XXIII 28; cfr. XVII 74). Altri esempi di m. con lo stesso valore: Rime CXVI 34 vaga di sé medesma; Cv I II 2, medesma lingua pria mi morse; Pd XIII 70 e XXVI 19. Qui va aggiunto per il senso, sebbene m. sia posposto al ...
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servire [imp. cong. I singol. servisse]
Fernando Salsano
Vale " prestare la propria opera per qualcuno ", come in Cv Il V 4 'l Padre avea comandato a li angeli che li ministrassero e servissero; Detto [...] che 'n su la verga / poggiato s'è e lor di posa serve (cfr. M. Barbi, Ancora sul testo della D.C., in " Bull. " XVIII [1934] Amore, § 1), o un omaggio (Fiore CXXV 12 e' ci avrà di ta' morse' [cioè i buoni " bocconi " dei vv. 9-11] serviti). O vale ...
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BONELLI, Gaetano
Enrico Ferri
Nacque a Milano nell'anno 1815. Terminati gli studi scientifici, cui attese nella città natale, entrò nella direzione generale del censo, dove la sua opera gli valse vari [...] B. impartì numerose lezioni private sul telegrafo di Morse, di recente invenzione; in tal modo egli due libelli 20 dic. 1851e 10 genn. 1852del sig. ing.G. Luvini..., Torino 1852; E. M. Oettinger, Moniteur des Dates, Supplement, Leipzig 1873, p. 28. ...
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FICALORA, Carlo
Rosario Contarino
Poeta dialettale siciliano, operò a Palermo nella seconda metà del Cinquecento, come si desume tra l'altro dalla raccolta secentesca Le Muse siciliane (I, p. 141), [...] esilio"; "e se n'andò in Napoli, dove finalmente si morse".
Non ci sono pervenute le sue rime in lingua "tosca 413; A. Mongitore, Bibliotheca Sicula, Panormi 1708, I, p. 124; G. M. Mira, Bibliografia siciliana, Palermo 1875, I, p. 353; L. Boglino, I ...
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da che
Mario Medici
. - La congiunzione subordinativa, rappresentata di solito dagli editori con grafia non unita, ha nelle opere di D. una limitata presenza (e solamente in poesia), con due usi.
1. [...] anche in Fiore CXXV 12 Da ch'e' ci avrà di ta' morse' serviti, / no gli bisogna di far gran disdetti.
Ha il valore ed è usato in correlazione con in fino, in Rime XCI 79 tanto Amor m'avvezza / con un martiro e con una dolcezza, / quanto è quel tempo ...
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manipolatore
manipolatóre [s.m e agg. (f. -trice) Der. del part. pass. manipolato di manipolare, dal lat. manipulare "maneggiare", che è da manipulus "mannello" (fascio di spighe che viene afferrato [...] un circuito o di una rete elettrica. ◆ [ELT] M. telegrafico: dispositivo ad azionamento manuale oppure semiautomatico per comandare e ancora il più usato è il tasto telegrafico, o tasto Morse, che è un commutatore a una via e due posizioni, ...
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morsello [plur. morselli e morse']
Luigi Vanossi
Voce equivalente al francese morsel, " boccone ", la quale ricorre cinque volte nel Fiore, quasi sempre nell'espressione ‛ buon m. ', " buon boccone [...] dei vizi principali di Falsembiante: Ver'è, ma, per ch'i' faccia il viso tristo, / i' son di buon morse' dentro farsito (CIV 14); Di buon morselli i' sì m'empio la pancia (CV 1); ma s'alla villa buon morsel s'arresta, / e' pur convien per forza ch'i ...
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morso
Alessandro Niccoli
L'uso del sostantivo è strettamente legato a quello di ‛ mordere ': ambedue i vocaboli ricorrono solo nella Commedia, con l'unica eccezione, per il verbo, di Rime CXVI 75; due [...] e verbo si hanno anche negli usi figurati dei due termini.
M. ha valore proprio solo in Pg XXXIII 63 Per morder quella di cinquemila anni nel Limbo la venuta di Cristo, che 'l morso in sé punio; la dottrina secondo la quale Cristo aveva soddisfatto al ...
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farsito
Luigi Vanossi
Participio passato di ‛ farsire ', " farcire ", che appare una volta, in Fiore CIV 14 Ver è, ma, per ch'i' faccia il viso tristo, / i' son di buon morse' dentro farsito (cfr. Roman [...] / Teus come il afiert a devins ", che verrà riprodotto alla lettera nella ripresa immediatamente successiva: Di buon morselli i' sì m'empio la pancia..., Cv 1 ss.).
La forma riproduce, anche nella fonetica, il francese farsiz, diffuso nel Roman de la ...
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morse
mòrse s. m. – Sostantivazione del nome del pittore statunitense Samuel F. B. Morse (1791-1872) usata per indicare il codice telegrafico da lui inventato, detto anche alfabeto Morse, adottato internazionalmente sia per la radiotelegrafia...
morso2
mòrso2 s. m. [lat. mŏrsus -us, der. di mordēre «mordere», part. pass. morsus]. – 1. a. L’atto del mordere (di uomini o di animali), dell’affondare cioè i denti in una materia, per staccarne un pezzo o anche solo per produrvi un’incisione....