Poeta francese (m. dopo il 1296), "re dei menestrelli", visse nelle corti di Brabante, di Francia e di Fiandra, compose canzoni di gesta (Bovon de Commarcis, Enfances Ogier, Berte aux grands pieds), e [...] romanzi d'avventure. Il suo capolavoro è il lungo romanzo in ottosillabi Cléomadès, tra le cui molte fantasie ebbe fortuna quella del volante cavallo di legno, tratta, a quel che pare, da una fonte spagnola. Nei suoi versi ricordò le impressioni ...
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Poeta latino (n. Roma 82 - m. 47 a. C.), figlio dell'annalista Licinio Macro, amico di Catullo; del cenacolo dei poetae novi. Compose epigrammi, epillî, fra cui il poemetto mitologico Io, epitalamî, elegie [...] (forse sua moglie); di queste, esaltate da Catullo e poi da Quintiliano, è rimasto un sol verso: pare che iniziassero in Roma il passaggio dall'elegia di carattere narrativo a quella di carattere puramente lirico. C. fu anche oratore, seguace dell ...
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(L'ultimo dei Moicani) Romanzo (1826) del romanziere americano J.F. Cooper (1789-1851), secondo dei cinque racconti che fanno parte del ciclo Leatherstockings ("Calze di cuoio").
Nella cornice [...] nel Nordamerica si svolge una sanguinosa contesa fra tribù di Pellirosse, in particolare tra gli Uroni e i Moicani.
Dal romanzo sono stati tratti gli adattamenti cinematografici degli omonimi film di M. Tourneur e C. Brown (1920), G.B. Seitz (1936) e ...
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Nome col quale è più sovente designato il troviero francese Guy de Coucy (m. 1203), divenuto poi, col nome di Renaud, protagonista dell'omonimo romanzo in versi di Jakemon Sakesep (fine del sec. 13º), [...] ove sono inserite alcune delle sue canzoni. Vi si narra dell'amore di Renaud per la dama di Fayel: dopo molte avventure, vicino a morire, egli dispone che il proprio cuore sia inviato all'amata; il geloso ...
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Scrittrice statunitense (n. Washington 1896 - m. presso Hawthorn, Florida, 1953). Esordì nel giornalismo e dal 1931 si dedicò alla narrativa. Si era trasferita nella regione dei swamps in Florida, e i [...] suoi romanzi e racconti rientrano in quel tipo di regionalismo vicino al cosiddetto local color, con non infrequenti concessioni a un abbastanza facile mestiere. Delle opere si citano: South moon under (1933); Golden apples (1935); The yearling (1938 ...
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Uomo politico e poeta (Madrid 1783 - ivi 1851): difesa l'indipendenza della patria durante l'occupazione napoleonica, fu deputato, ambasciatore, ministro. Per i suoi principî liberali non fu nelle grazie [...] di Ferdinando VII, e durante la reazione dovette andare in esilio. In poesia seguì le forme tradizionali e imitò specialmente M. J. Quintana. Le sue Obras poéticas furono pubblicate postume (1857) a cura dell'Accademia spagnola. Scrisse pure una ...
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(gr. Κιϑαιρών) Catena montuosa della Grecia di SE, lungo il confine tra i nomoi d’Attica e Beozia. Culmina a 1411 m, è coperta di boschi e attraversata da valichi.
Sul C. sono localizzati alcuni episodi [...] della mitologia greca: il mito di Penteo e di Dioniso, il canto di Orfeo, le nozze di Zeus e di Era, la morte di Atteone, l’esposizione di Edipo, la strage dei Niobidi; vi si celebravano feste in onore di Dioniso e le feste dedalee. ...
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Poeta portoghese (n. Ponte da Barca 1530 - m. forse nel 1605). Ebbe varie cariche alla corte di re Sebastiano; seguì il re nella spedizione in Marocco e lì fu fatto prigioniero. Liberato da Filippo II, [...] sua corte. La sua produzione accoglie, accanto a reminiscenze attinte alla tradizione, le nuove strutture rinascimentali e precorre, in alcuni preziosismi formali, l'età barocca. Scrisse: Várias rimas ao bom Jesus, 1594; Rimas várias - Flores do Lima ...
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Pseudonimo di Eva Cattermole (Firenze 1849 - Roma 1896). La sua lirica (Versi, 1883; E ancora versi, 1886) ha scarsa profondità, ma una certa spontanea grazia. Sposata a F. E. Mancini, figlio di Pasquale [...] Stanislao, se ne separò quando questi uccise in duello (1875) il suo amante G. Bennati; passò a nuovi amanti (tra cui M. Rapisardi, G. A. Cesareo) finché nel 1896 fu uccisa da uno di essi. La raccolta postuma di Versi nuovi (1897) vagheggia una vita ...
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Scrittore e pittore (Bologna 1616 - ivi 1693). Di scarsa importanza la sua attività di pittore; notevolissima invece quella di scrittore: la sua Felsina pittrice (1678) ha grande valore come fonte storica [...] ed è interessante anche per la difesa sostenutavi da M. dell'arte bolognese. Allo stesso M. si devono una delle prime guide della sua città (Le pitture di Bologna, 1686) e la descrizione del celebre chiostro dei Carracci, pubblicata postuma (Il ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...